Per chi, come il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, guarda con giustificata preoccupazione alla crisi economica, alla perdita di competitività e soprattutto al crollo dei consumi interni, la visita al Salone Internazionale del Mobile in corso a Fiera Milano fino al 9 aprile, rappresenta "l'altra Italia", quella delle imprese e di chi ci lavora che non mollano, che vanno avanti fra difficoltà e ostacoli ma credono ancora che il nostro paese ce la farà.
"Girando fra gli stand così affollati di visitatori, di stranieri, con le nostre imprese che si sono presentate al meglio a questo appuntamento, si torna a sperare, a guardare con ottimismo al futuro, alla ripartenza...", dice Squinzi dopo aver visitato padiglioni e stand de I Saloni, accompagnato da Claudio Luti, presidente di Cosmit, da Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo. "E' la prima manifestazione fieristica di questo Paese, e una vetrina che mostra al mondo quello che sappiamo fare nel design e nell’arredamento, settori simbolo del made in Italy, la riprova è che il mondo è qui, in fiera e a Milano, nella nostra Milano che si anima di tante iniziate ed è sempre più internazionale".
Ma all'ottimismo per quel che le nostre imprese sanno e riescono a fare soprattutto sul fronte dell'internazionalizzazione, devono seguire i fatti, ha poi spiegato il leader degli industriali in conferenza stampa, "perché in questo momento i problemi dell’economia reale sono prioritari rispetto a qualunque altro problema, inclusi quelli politico istituzionali". "Quest’ultimo periodo in cui il Paese non è stato governato per assenza di una classe politica ci è costato un punto di Pil...". Calcolo che tiene conto anche del fatto che l’esecutivo Monti si è concentrato troppo sul prelievo fiscale per ridurre il debito e poco sulle politiche di crescita.
Così insiste sulla necessità di avere una guida stabile per il paese, che riesca a far ripartire i consumi interni. "Siamo a tempo scaduto", dice Squinzi, serve un governo "subitissimo, in tempi immediati, è dal 26 febbraio che lo dico. Il tempo è scaduto - ha ribadito -. Ora bisogna davvero far ripartire l’economia reale con una guida politica sicura che permetta di far ripartire i consumi interni, ridando speranza alla gente. Questo è assolutamente fondamentale. Perché anche se è vero che tante aziende, seppure con difficoltà riescono a crescere andando all’estero, esportando, però spesso sono obbligate a ridurre i propri margini. Dobbiamo crederci, dobbiamo far ripartire i nostri consumi interni".
In che modo? Riconoscendo incentivi anche alle spese per l’arredo, proprio come avviene peri lavori di ristrutturazione. Il presidente di Confindustria appoggia in pieno la proposta avanzata da Roberto Snaidero. "Anche questo settore ha perso occupati e volumi di produzione - ha detto - perché è crollato il mercato interno. Noi abbiamo chiesto nel manifesto programmatico di Confindustria, una serie di provvedimenti. Il più importante mi sembra quello della stabilizzazione degli incentivi per le ristrutturazioni che a mio modo di vedere, va esteso anche a questo settore, perché l’arredamento fa parte delle ristrutturazioni".
E si spinge oltre: "Anche nella prospettiva di andare verso la riemersione del sommerso, io avrei anche incrementato la percentuale delle detrazioni dal 50% al 70%. Penso che il recupero che ci potrebbe essere sarebbe importante e giustificherebbe il costo dal punto di vista industriale".
"Questo salone è una vetrina straordinaria - ha poi osservato Squinzi - e mostra al mondo quello che sappiamo fare in Italia. E anno dopo anno si allarga anche ad altri settori emblematici del made in Italy. Le nostre aziende stanno lottando per reggere sui mercati globali. Ma quando uno vede questa manifestazione ha la speranza che non tutto è perso che il tempo non è ancora scaduto. Anche se siamo in una situazione veramente difficile, mi auguro che da questa fiera possa arrivare una ventata di ottimismo sulle nostre imprese. E' uno strumento reale di politica industriale, a sostegno delle imprese italiane". Parole che richiamano le iniziative di Confidustria che da tempo chiede un "tavolo fiere" proprio perché vengano inserite a pieno titolo dal governo fra gli strumenti di politica industriale, posizione più volte espressa anche dall'ad di Fiera Milano spa, Enrico Pazzali, che ha annuito alle parole di Squinzi.
Tema questo che richiama il valore della piattaforma fieristica milanese nello scenario delle strategia di internazionalizzazione al servizio delle imprese. Apertura ai mercati esteri in crescita a cui ha guardato con grande attenzione anche Cosmit, l'ente che organizza I Saloni e da tempo ha puntato con successo attenzione e iniziative sui mercati esteri. E per il settore del legno-arredo, la conquista di nuove fette di mercato estere è sempre più importante.
La sollecitazione alla politica, perché superi lo stallo si basa anche sul fatto che la situazione economica dell’Italia migliorerà nel 2014. Non prima, come ha spiegato ancora Giorgio Squinzi: "L' Europa pensa e investe poco sulla crescita. Avevamo previsto un miglioramento nella seconda parte dell’anno - ha ammesso -. Ma certo la situazione di recessione abbastanza generalizzata in cui sta entrando l’Europa, anche in relazione a una politica di stretto rigore nei conti dei paesi che fanno parte dell’Unione, forse ci porterà leggermente in là nel tempo, ma alla fine dell’anno, per il 2014, dovremmo rivedere una ripartenza". Motivo della ripartenza? "Ci sono molte aree economiche mondiali che stanno andando bene - spiega il numero uno di viale dell'Astronomia - e ce n'è una che di sicuro avrà un impatto sull'Europa: gli Stati Uniti. In pochi mesi sono tornati a tassi di crescita importanti". Un treno che non ci possiamo permettere di perdere, come ricordano anche gli imprenditori del legno-arredo proprio dal Salone del Mobile, emblema mai come in questa edizione del "fare" e dell'intraprendere dei "creatori" del made in Italy per andare oltre la crisi.
Anche il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, durante la sua visita al Salone del Mobile, ha spiegato che la Regione "farà il possibile per sostenere questo settore trainante dell'economia lombarda e nazionale" e per questo chiederà al governo "sgravi fiscali non solo per l'acquisto della casa, ma anche per quello che ci sta dentro, cioè per gli arredamenti, una misura che le
istituzioni centrali devono sostenere, perché il settore del mobile è trainante non solo per l'economia lombarda, ma anche per quella dell'intero Paese. Faremo tutto il possibile per aiutare e promuovere questa eccellenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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