Gli agenti hanno recuperato un borsone contenente 5 kg di hashish: fermati due giovani di origini nordafricane
Sorpreso mentre stava per cedere delle dosi a due giovani, l'africano è finito nuovamente in manette, ma durante il giudizio direttissimo ha patteggiato, ricevendo la condanna ad un anno con sospensione della pena: stando ad alcune fonti, sarebbero tuttavia già state avviate le procedure per la sua espulsione
45 i giorni di prognosi al poliziotto, dopo la brutale aggressione subita dal 22enne. Lo straniero ha accusato gli agenti di avergli messo le mani al collo e di essersi seduti sopra di lui; la pistola sarebbe caduta da sola, una versione ritenuta incompatibile con le evidenze raccolte dagli inquirenti
L'uomo, furioso dopo aver letto alcuni messaggi, ha raggiunto la moglie nella stanza dove la donna dormiva con i figli e l'ha aggredita, fratturandole il naso. Non si tratta del primo episodio di violenza
Parla l'agente Giuseppe Sepede, aggredito da un richiedente asilo nigeriano durante un'operazione di controllo del territorio. "Amiamo il nostro lavoro e portiamo volentieri a casa anche le cicatrici perché sappiamo che fanno parte del gioco"
L'uomo voleva denunciare il furto della sua bici ma, vista l'ora tarda, gli uffici preposti alle denunce erano ormai chiusi. La prospettiva di dover attendere un giorno, unita all'alcol che già aveva in corpo, hanno causato la violenta reazione del 34enne, fermato dopo una colluttazione: 2 agenti finiscono in ospedale
Entrambe le parti sono state denunciate. I ragazzi sono stati accusati di lesioni, estorsione e rapina, mentre l’uomo di sesso a pagamento con minore, dato che uno dei due giovani aveva ancora 17 anni
"Il soggetto in questione aveva chiesto di uscire dalla protezione". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini in conferenza stampa a Pesaro
"Non hanno precedenti penali", i ragazzi fermati per l'omicidio del 17enne di Sant'Angelo in Vado (Pesaro-Urbino). A spiegarlo il colonnello dei carabinieri Antonio Sommese, in conferenza stampa. "Uno dei due si era organizzato, abbiamo ritrovato che stava dormendo in macchina, nell'auto della madre", ha detto il militare.Igli Meta, uno dei due ragazzi fermati per l'omicidio di Ismaele Lulli, era quindi pronto a fuggire in Albania. Per gli inquirenti sarebbe lui l'esecutore materiale di un delitto che, in conferenza stampa, definiscono "feroce" date le modalità: il ragazzo, infatti, è stato quasi decapitato con un coltello che non è ancora stato trovato ed è morto per la violenta emorragia. L'altro ragazzo, Mario Nema, secondo i carabinieri è meno coinvolto. E' proprio lui che sta facendo le prime ammissioni. "Lui si è trovato lì per caso, sapeva di questo astio di Igli nei confronti di Ismaele e probabilmente se ci fosse stato da dargli una lezione poteva anche starci nell'aggressione ma poi, in maniera impassibile, ha visto che questa aggressione è sfociata in un omicidio"