A.A.A. cercasi 25 milioni per il Colosseo

È partita la ricerca di sponsor privati per il restauro del Colosseo. Servono 25 milioni di euro per rimettere a nuovo l’Anfiteatro Flavio. Ad agosto sarà pubblicato un bando internazionale cui si spera aderiscano una o più cordate di imprenditori, italiani o anche provenienti dall’estero.
L’obiettivo è dar vita a quello che il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, definisce un «nuovo mecenatismo» e che secondo il ministro dei beni culturali Sandro Bondi può diventare un modello da applicare anche ad altri monumenti del nostro Paese. Questi i tempi: a metà settembre ci sarà la chiusura del bando con l’esame delle offerte, ad ottobre potranno aprire i primi cantieri e per il 2013 la fine del restauro.
All’idea di finanziarie interamente con capitali privati la messa a nuovo del Colosseo, il Campidoglio e il ministero per i beni e le attività culturali stanno lavorando da oltre un anno. Il 4 agosto il progetto si concretizzerà con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e su due grandi quotidiani internazionali di un Avviso pubblico europeo, redatto dal commissario per le aree archeologiche di Roma e Ostia Roberto Cecchi, con la collaborazione dell’architetto Pia Pietrangeli.
Già l’imprenditore Diego Dalla Valle aveva mostrato la sua disponibilità a concorrere all’opera. Adesso l’auspicio è che sponsor nazionali e stranieri si organizzino in cordate per finanziare i 25 milioni di euro necessari.
In cambio, assicurano il ministro Bondi e il sindaco Alemanno, i privati non avranno la possibilità di affliggere la loro pubblicità sui ponteggi. L’approccio scelto è infatti «non invasivo», con un coordinamento di iniziative chiamate a pubblicizzare la sponsorizzazione e la possibilità per i privati di sfruttare l’immagine del Colosseo e pubblicare il loro logo sui biglietti di ingresso. Il monumento non verrà mai chiuso nel periodo di svolgimento dei lavori.
Si tratta di un progetto «importante per la storia del nostro Paese», ha sottolineato Bondi. Il piano dei lavori elaborato dal commissario e dalla sovrintendenza dei beni archeologici di Roma, prevede che si parta con il restauro del prospetto settentrionale (costo stimato 5 milioni di euro), poi si prosegua con il restauro del prospetto meridionale (circa 2 milioni), con la sostituzione delle chiusure dei fornici del primo ordine con nuove cancellate (circa 2 milioni).
Seguiranno la revisione e il restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine, il consolidamento degli ipogei, l’adeguamento e l’integrazione degli impianti.
Sarà anche realizzato un nuovo Centro Servizi, che sposterà dall’interno del monumento alla piazza esterna la biglietteria, il book-shop e i bagni. Infine, si provvederà all’illuminazione, che rientra nel progetto di luci dell’intero Foro Romano e il cui costo non è compreso nei 25 milioni.
Il sindaco di Roma ha anche annunciato che per evitare che il Colosseo resti «isolato a fare da spartitraffico», sarà messo a punto un piano complessivo di viabilità per tutta l’area archeologica. Il sottosegretario per i Beni Culturali Francesco Maria Giro ha aggiunto «che un grande laboratorio in bilico tra antico e moderno», farà sì che i lavori di restauro del Colosseo coesistano con la realizzazione del tratto T3 della metropolitana.
Un no deciso, arriva infine dal sottosegretario Giro all’utilizzo dell’anfiteatro Flavio, una volta restaurato, come scenario per i grandi concerti, «che creano solo disagio fisico e acustico».


Dal canto suo, il sindaco Alemanno, a chi gli chiedeva se, una volta restaurato, il Colosseo possa essere aperto a manifestazioni, ha confermato: «Il restauro prevede anche la possibilità di una fruizione, ma proprio perchè si tratta del Colosseo sarà necessaria una particolare attenzione». Il restauro di questo monumento è «un’operazione attesa da anni», partita negli anni ’90 «si era poi arenata» ma che è destinata a fare scuola, ha concluso.

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