Ai confini della metropoli una «Via Lattea» che vale oro

C'era un tempo in cui Milano, capitale del terziario, era la terra del latte e del formaggio. «Paneropoli» l'aveva ribattezzata Ugo Foscolo all'inizio dell'800, reinterpretando il termine «pànera»: panna in dialetto milanese. Merito dei monaci del XII secolo, che dotarono di un importante sistema idraulico la fertile pianura della «bassa» dove, a fine novembre, tornavano dagli alpeggi le mandrie stanche per la transumanza (le «vacche stracche», da cui il famoso stracchino). Qualche secolo dopo, alle porte di Milano, si sviluppò una grande e florida attività casearia - modello di eccellenza in Italia e non solo - in cui si produceva, oltre al latte e allo stracchino, il grana padano, il burro e l'amatissimo gorgonzola, che deve il suo nome al grazioso borgo di ventimila abitanti a Sud di Milano (il comune di Gorgonzola, appunto). Per ricordare questa straordinaria ricchezza produttiva e gastronomica italiana, il Fai organizza, per questo fine settimana, la prima edizione di «Via Lattea: alla scoperta della strada del latte e dei formaggi nel Parco Agricolo Sud Milano». Un progetto quinquennale presentato ieri a Villa Necchi dal presidente onorario del Fai Giulia Maria Crespi, per far conoscere ai milanesi «quell'immenso patrimonio di natura e cultura che è il Parco Sud, attraverso l'eccellenza delle sue aziende». Un'altra importante iniziativa che porta la firma del Fai per «riallacciare quel rapporto millenario, in parte interrotto, tra campagna e città». Con l'augurio che «i milanesi, finalmente consapevoli della ricchezza e dell'identità del loro territorio, ne siano i primi ambasciatori durante l'Expo». Si comincia sabato nel centro di Milano, in via Mercanti, con il mercato delle aziende casearie del Parco Sud, che dalle 10 alle 18 proporranno assaggi e acquisti di tipicità locali. E non solo: per l'occasione sarà allestita una mini-fattoria per i più piccoli con mucche e asinelli, mentre una serie di pannelli illustreranno la storia di uno dei polmoni verdi più estesi d'Europa. E per chi vorrà conoscere da vicino questa grande cintura verde a due passi da Milano, domenica, tra le 10 e le 17, quattro itinerari guidati, pedonali o ciclabili, si inoltreranno tra le abbazie, i borghi e le cascine che punteggiano i 47mila ettari del Parco Sud, con attività didattiche e la possibilità di noleggio bici. Per esempio, si potrà scegliere il percorso tra i laghi di Carcana, con visita alla chiesa rinascimentale di S. Giacomo, alle cascine Femegro e Tavernasco, alle Marcite, al borgo di S. Pietro Cusico, fino alla cascina tardo-gotica Zipo Ca' Grande. Oppure si può attraversare il Parco delle Risaie e ammirare la Conca fallata di epoca napoleonica, la duecentesca Chiesa di S. Marco al Bosco e le cascine S. Marchetto e Battivacco. O imboccare il tragitto che porta a Gaggiano, passando per la chiesa barocca di S. Invenzio, Cascina Guzzafame, la Certosa di Vigano Certosino, la Chiesa di S. Andrea di Barate e la Cascina Molino di Sotto. Ultimo, ma non per importanza, il percorso per Albairate, che tocca le cascine Isola Maria, Scanna, Forestina, S.

Maria in Campo, il Bosco Riazzolo con il suo borgo e il laboratorio tessile, Cascina Garavaglia, il fontanile di S. Carlo, recuperato dal Fai, e il Museo Agricolo di Albairate, dove è ricostruito l'ambiente di un'antica cascina del passato (info: www.fondoambiente.it).

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