Amnistia, la Severino difende il suo piano svuota-carceri L'Ue: servono misure urgenti

Il ministro: "I diritti umani vanno tutelati. Il prossimo passo è garantire il reinserimento dei detenuti". L'Europa avverte: "Troppi suicidi nelle carceri italiane". Con il pacchetto tornano a casa 3000 reclusi IL COMMENTO: A noi le tasse, ai ladri la libertà / A. Sallusti

Amnistia, la Severino difende il suo piano svuota-carceri L'Ue: servono misure urgenti

Dopo l'apertura del governo ad un'amnistia, il ministro della Giustizia Paola Severino torna a difendere il piano svuota-carceri ai microfoni di Radio Vaticana. Alla vigilia della visita del Papa al carcere di Rebibbia, il Guardasigilli ricorda che l'impegno dell'esecutivo per migliorare le condizioni di vita nelle carceri "è estremamente forte".

Nonostante la crisi, infatti, "oggi vi sono delle disponibilità economiche che ci consentono di affrontare il problema della ristrutturazione di alcune carceri", ha detto la Severino, "ci sono alcune misure che prevedono l’alleggerimento del numero delle persone detenute in carcere". Il ministro, inoltre, si augura che la situazione "cambi in meglio, anche se naturalmente tanto ci sarebbe ancora da fare, tanto ci sarà ancora da fare", nonostante abbia avuto "molta cura di questi provvedimenti proprio perché credo che il sovraffollamento carcerario porti a condizioni di vita disumane e che la tutela dei diritti umani rappresenti uno dei valori fondamentali della nostra civiltà e della nostra Costituzione e che quindi vada tutelato con il maggior numero di misure possibili".

Per la Severino è comunque "forse un po' troppo ottimistico" pensare che il pacchetto possa fermare la spirale dei suicidi: "Credo che ogni suicidio che avviene in carcere sia il fallimento di tutto il sistema giudiziario e carcerario e che tutti lo debbano soffrire come tale. La prossima tappa dei miei sforzi sarà rivolta proprio a questo: sto studiando molto, so che ci sono molte organizzazioni che si occupano del reinserimento e soprattutto del recupero lavorativo del carcerato, lavoro di qualità naturalmente, perchè il carcerato può imparare a fare lavori di qualità, dei lavori anche raffinati. E io credo che se non si sentirà inutile, ma si sentirà utilizzato e utilizzabile per il futuro nel suo reinserimento, questo gli darà molto conforto".

Anche a livello europeo il tema delle carceri resta centrale, tanto che il Parlamento europeo ha approvato proprio oggi una risoluzione per chiedere agli Stati membri di adottare misure urgenti per garantire la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti. In questo modo l'Ue vuole assicurare in particolare il diritto alla difesa e il diritto a non subire trattamenti inumani o degradanti. In tutta Europa le carceri sono sovraffollate e aumentano i casi di suicidio, soprattutto in Italia, Bulgaria, Cipro, Spagna e Grecia. L’Europarlamento ha chiesto anche standard uniformi per il risarcimento delle persone ingiustamente detenute o condannate.

Contro alcune norme del pacchetto però si schiera l'Anfp, l'associazione dei funzionari della polizia. "Sono contrarissimo al fatto che i detenuti in attesa di convalida restino nelle caserme delle forze dell’ordine", sostiene il presidente Enzo Letizia, intervistato da Repubblica.

"Le polizie non hanno camere di sicurezza idonee anche dal punto di vista igienico per ospitare questi detenuti non abbiamo più nemmeno i soldi per le pulizie dei commissariati. Ciò vuol dire che quelle persone vanno piantonate nei nostri uffici per 48 ore, assistite, nutrite, curate...".

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