Amori, gelosie, tradimenti a Pechino: ecco i Giochi proibiti

Il "Sun" pizzica il quattordicenne tuffatore Tom Daley a flirtare con una compagna di squadra (fidanzata) di cinque anni più grande di lui. Gli australiani Sullivan e Rice si lasciano: "Solo un mese, per concentrarci meglio". Mentre Galiazzo cerca ancora la ragazza

Amori, gelosie, tradimenti a Pechino: ecco i Giochi proibiti

Pechino - L’unico alle olimpiadi che non riesce a centrare il bersaglio dell’amore è proprio Marco Galiazzo. Ovvero, il campione in carica dell’arco. Per lui, scoccare quella freccia è diventato un tormento: tende la corda, il dado è pronto ma le dita non lo lasciano partire. «Che cosa ci posso fare?» ripete. «Si vede che va così, che penso ad altro, sono concentrato sulle medaglie, vorrà dire che ci penserò quando torno in Italia». Problema: l’arciere che non sa fare il cupido neppure per se stesso disse le stesse identiche parole ad Atene, dopo la conquista della medaglia olimpica. E lo dichiarò in modo talmente plateale che in Italia la cosa venne sintetizzata più o meno così: «Ho vinto l’oro ma cerco la fidanzata».

Da un estremo all’altro. Gli amori a cinque cerchi hanno i corpi statuari e le forme che stregano dei nuotatori. Per fortuna Federica Pellegrini ha poi fatto il record e magari a quest’ora avrà una medaglia, ma prima che infrangesse il limite dei 200, dopo aver fallito il podio nei 400 stile libero, la battuta che girava maligna per il villaggio olimpico era più o meno questa: vuoi vedere che ’ste ragazze, dopo essere state fidanzate con il Marin, perdono smalto? Considerazione, lo precisiamo a scanso di permalose reazioni, puramente scherzosa con tutti gli annessi e connessi del caso. Già, perché faceva notare qualcuno che anche quel cannibale da piscina della francesina Manaudou, dopo le traversie amorose con il bell’italiano, mica era parsa un’iradiddio in vasca.

Fatto sta, Federica e Luca Marin sono una delle coppie più invidiate del villaggio olimpico. Con loro ci sono Tania Cagnotto e Francesco Dell’Uomo nei tuffi, Ylenia Scapin e Roberto Meloni nello judo, Mauro Surmiento e Veronica Calabrese nel taekwondo. Sono però tre i casi più curiosi: quello ad esempio degli ormai coniugi Emmons nel tiro, lui americano, lei ceca, che s’innamorarono ad Atene dopo che lui, furbone, perse la medaglia centrando il bersaglio del rivale. Oppure lo scugnizzo britannico Tom Daley. Il ragazzino, un quattordicenne con i muscoli che vibrano tanto hanno ancora voglia di crescere e maturare, ha pensato bene di affrontare i Giochi come un gioco. Il barone De Coubertin ne sarebbe stato infinitamente contento, visto che il ragazzo, più che meditare propositi di trionfo, ha pianificato come allungare le mani e gli occhi sulle compagne di squadra. Dimentico però dell’attenzione, come dire, un filo ossessiva dei media britannici sul tema sesso, il giovane Daley è finito in prima pagina sul Sun mentre tampinava la compagna di squadra Tonia Couch. Viste le forme e visti i suoi 19 anni, avrà pensato lo scugnizzo d’Oltremanica, sarà meglio che mi tuffi.

Un altro caso riguarda la coppia d’oro e molto patinata dello sport aussie, ovvero australiano per dirla come a casa nostra. I due nuotano e sono belli come il sole e, incredibile, anche forti come non mai. Si chiamano Stephanie Rice, di anni 20, e Eamon Sullivan, di anni 22. Soprattutto, sono giudiziosi, per la gioia di genitori e allenatori. Alla vigilia dei Giochi hanno annunciato alla nazione che si lasciavano per concentrarsi sulle gare. «A Pechino dormiremo in letti differenti» ha detto il maschietto, «abbiamo deciso di comune accordo di soprassedere, di restare per un mese solo amici, di mettere la nostra storia d’amore da parte per poterci concentrare sulle gare». Il tecnico dei canguri ha commentato sereno: «Lo sapevano tutti, era deciso da tempo». Il ct australe sarà parso certamente fortunato agli occhi del collega azzurro Castagnetti, che riguardo a Marin-Pellegrini ha sempre sottolineato il fattore «distrazione».

Ma tant’è, l’altro giorno la bella Rice ha vinto l’oro nei 400 misti e Sullivan ha staccato il record del mondo nella staffetta 4 per 100 stile libero. Missione compiuta, hanno detto in Australia. E qualcuno al villaggio è già sicuro di averli visti di nuovo cinguettare.

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