Riparte in salita la giornata dello spread tra i Btp e i Bund tedeschi. Se il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli della Germania apriva questa mattina a 445 punti, il dato in poco tempo ha accelerato la propria corsa raggiungendo quota 470 punti e ripiegando nel pomeriggio fino a 429 punti. Secondo fonti attendibili la Bce starebbe comprando titoli italiani a breve termine (2 e 4 anni). Il rendimento si attesta al 6,5%, dopo avere toccato in mattinata anche il 7%, quota che non aveva mai raggiunto dal primo dicembre.
La fluttuazione del dato indicativo in punti base della differenza tra titoli di Stato italiani e tedeschi si colloca all'interno di un grafico temporale che ha visto lo spread, nel giro di poco più di un mese, salire decisamente al di sopra dei 500 punti base, realizzando il 9 novembre il record di rendimento dal 1997 e superando la soglia del 7% di rendimento per, poi, abbassarsi fino a tornare sotto i 400 punti base a inizio dicembre e nuovamente risalire rimanendo comunque, finora, sotto i 500 punti. Una vera e propria altalena, insomma.
A pesare sull'andamento del dato diversi fattori, che nel corso dell'ultimo periodo ne hanno interessato l'evolversi. Da una parte il dato politico, interno ed estero. Lo spread ha risentito della crisi di credibilità dell'esecutivo greco, nell'avvicendarsi tra il governo guidato dall'ex premier George Papandreou e quello retto dall'economista Lucas Papadimos, come ha risentito dell'avvicendamento italiano tra governo e governo tecnico e del varo della manovra ecomica proposta dall'esecutivo guidato da Mario Monti.
A incidere sui dati anche diversi altri fattori, tra i quali assolutamente rilevante è il periodo di crisi internazionale, che sta mettendo a dura prova i mercati.La giornata dei Mercati europei, dopo la maratona del vertice salva-euro presenta una Milano in spolvero, con l’indice Ftse Mib in rialzo del 2,83%.
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