Un "compenso fisso" per promuovere l'attività dell'Ong di Antonio Panzeri, la Fight Impunity finita poi al centro dell'inchiesta belga e ritenuta dalla procura una "centrale del riciclaggio". A percepire tale corrispettivo per quel suo impegno sarebbe stato l'ex commissario Ue all'immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos. Secondo quanto riferito dalla Stampa e confermato poi dal diretto interessato, l'Ong gli avrebbe riconosciuto un onorario da 60mila euro per delle campagne di sensibilizzazione svolte per l'organizzazione del suo "grande amico Panzeri".
Le attività di promozione della Ong
Avramopoulos aveva infatti definito così l'ex sindacalista italiano, ora arrestato in Belgio con le accuse di corruzione e riciclaggio. Lo aveva fatto nel corso di un convegno in Grecia tenutosi il 13 aprile del 2022. L'ex commissario Ue era salito sul palco proprio in compagnia di Panzeri, presentandolo come suo "grande amico" e definendolo "una figura di spicco della politica italiana". Oltre a quell'evento, il politico greco partecipò anche a un precedente webinar avvenuto il 12 luglio del 2022 e organizzato dal Delphi Economic Forum. In occasione di quella conferenza, scrisse anche un articolo sulla lotta all'impunità, pubblicato sul portale NewEurope. Nel loro insieme, sarebbero state queste le uniche attività che l'ex commissario svolse in collaborazione con la Ong di Panzeri e per le quali aveva ricevuto una parcella da 5 mila euro al mese. "Il compenso era di un anno, da febbraio 2021 a febbraio 2022, con la somma di 5000 euro al mese, dichiarati e tassati in Grecia", ha spiegato il politico ellenico.
L'autorizzazione di Bruxelles
In una nota diffusa ieri, Avramopoulos (che non è coinvolto nel Qatargate, né indagato) ha spiegato di esser stato pagato da Fight Impunity soltanto fino a febbraio di quest'anno. "Poiché l'attività dell'organizzazione era fortemente diminuita ho chiesto la fine del compenso. Dopo marzo, la mia partecipazione era sostanzialmente finita", ha affermato. La partecipazione al Delphi Economic Forum, fa notare la Stampa, risale all'aprile del 2022. Il politico greco ha inoltre sottolineato come quella sua attività svolta per l'Ong di Panzeri fosse trasparente, alla luce del sole, tanto da aver ottenuto "l'autorizzazione scritta da Ursula von der Leyen", anche se l'Ong non era iscritta al registro Ue della trasparenza. "La mia partecipazione all'organizzazione Fight Impunity è stata fin dall'inizio senza responsabilità esecutive o manageriali (...) Per la mia partecipazione e il compenso che l'accompagnava ho chiesto l'approvazione della Commissione europea e mi è stata data per iscritto", ha dichiarato. Avramopulos aveva poi lasciato l'incarico di membro onorario del board dell'Ong il giorno stesso degli arresti.
L'indagine interna
La circostanza ha creato però un certo imbarazzo ai piani alti del Palazzo Berlaymont, tanto che l'esecutivo Ue ha subito annunciato un'indagine interna per verificare eventuali comportamenti non corretti da parte dell'esponente politico di nazionalità greca. La presidente della Commissione europea lo aveva autorizzato a ottenere una remunerazione in virtù del fatto che lui avrebbe dovuto fare "campagne di sensibilizzazione", ad esempio pubblicando articoli, partecipando a convegni o rilasciando interviste. Ma gli eventi pubblici di Fight Impunity ai quali pertecipò, per l'appunto, sarebbero stati solo due (almeno secondo quanto riscontrato sinora). La Commissione ha inoltre fatto sapere di aver avviato verifiche per capire se durante quel suo incarico Avramopoulos avesse rispettato o meno "le condizioni restrittive" richieste da quel tipo di attività, ossia di non prendere contatti con la Commissione stessa o con suoi componenti.
Dal profilo Twitter di Avramopoulos risulta che il 3 ottobre scorso il politico ebbe avuto un incontro con la sua "amica" Vera Jourova, che è la vicepresidente della Commissione con delega alla Trasparenza e ai Valori. A luglio era invece in vacanza in Grecia con Johannes Hahn, commissario Ue al Bilancio.
Incontri avvenuti a titolo personale (e dunque consentiti) o attività di lobbying non autorizzata? È quello che ora si domandano a Bruxelles dopo lo shock del Qatargate e delle sue temute ramificazioni.Με την καλή μου φίλη, Αντιπρόεδρο της Ευρωπαϊκής Επιτροπής για τις αξίες και τη διαφάνεια, @VeraJourova. pic.twitter.com/eDRCK387il
— Dimitris Avramopoulos (@Avramopoulos) October 3, 2022
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