In coma, ma iscritto al Pd: un posto in più sul "taxi" di Schlein

La disavventura di un residente nell'avellinese, finito tra le fila del partito che spaccia numeri da exit poll sempre smentiti in occasione delle primarie

In coma, ma iscritto al Pd: un posto in più sul "taxi" di Schlein
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E’un po’ come nel conteggio dei partecipanti alle manifestazioni sindacali, si viaggia tra i 50mila agli 800mila, versioni differenti e distanti ma in questo caso non c’è nulla da scherzare, c’è un iscritto al Pd che garantisce, per voce della moglie, di non avere mai versato un solo euro della quota associativa ma di risultare iscritto al partito di Elly Schlein. Accade nell’avellinese, sito di San Martino Valle Caudina dove vive Giovanni Mista. Costui, ricoverato a lungo in ospedale per un ictus che lo ha portato al coma per poi essere trasferito in un centro di riabilitazione, ha scoperto di fare parte della lunga lista di iscritti senza ricevere spiegazioni sull’arcano. Sua moglie, Cristina Gabriella Monteanu, ha denunciato il furto di dati privati e personali (articolo 2 del regolamento del tesseramento) anche perché dinanzi alla richiesta di chiarimenti si è trovata immersa in una nebbia di “è stato il sindaco”, ”forse un equivoco”, ”suvvia conciliamo” e la consorte rumena di Giovanni è andata su tutte le furie: ”Siamo stati usati per interessi politici, non abbiamo mai versato la quota”, che è di euro 15 con eventuale contributo straordinario che non può superare gli euro 20. Che volete sia un iscritto in più per un partito che fatica a comunicare il numero esatto degli aderenti, spacciando cifre da exit poll poi smentite in occasione delle adunate per le primarie, basti pensare alla favola della tessera numero 1 assegnata a Carlo De Benedetti però mai consegnata perché mai richiesta, un po’ come il Giovanni Mista.

Tranquilli compagni,sotto natale si potrebbe inventare un nuovo premio per chi arriva alla tombola,una tessera vera, certificata, del Partito Democratico, roba da esibire al bar, al circolo del dopolavoro. Ma la migliore didascalia è da attribuire a Piero Fassino:”Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire”. Basta però pagare.

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