Divorzi e separazioni più veloci: ecco cosa cambia da marzo

Si punta a ridurre i tempi di attesa e a concludere le procedure in circa 8 mesi. Ecco tutte le novità che arriveranno a partire da marzo

Divorzi e separazioni più veloci: ecco cosa cambia da marzo

A partire dal 28 di febbraio – fra pochi giorni, dunque -, entreranno in vigore le novità contenute nella riforma voluta dal ministro della Giustizia del precedente esecutivo Marta Cartabia. Fra gli effetti, anche dei significativi cambiamenti nelle procedure del divorzio, con passaggi più snelli che dovrebbero accorciare i tempi della separazione fra coniugi.

Divorzi più rapidi: cosa succederà

La nuova normativa arriva con qualche mese di anticipo rispetto a quanto programmato. Fra le novità più importanti che saranno introdotte dal prossimo primo di marzo, vi è la possibilità di proporre richiesta di separazione e di divorzio in un unico atto, che sarà presentato al giudice competente. Non ci saranno più due riti distinti, dunque. Si punta a un tempo di attesa di massimo 90 giorni per la prima udienza, riducendo di fatto a 8 mesi i tempi procedurali. Per ottenere questa rapidità, tuttavia, sarà necessario presentare una documentazione più corposa, specie in caso di figli.

I coniugi che intendono separarsi dovranno presentare domanda con ricorso. A questi sarà quindi richiesto di mostrare diversi documenti come prova della separazione, fra cui una dichiarazione della situazione economico-patrimoniale, con relative informazioni finanziarie e dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni. Sarà poi richiesto di presentare un piano genitoriale con indicate le attività quotidiane dei figli, se presenti, con incluso scuola, attività extrascolastiche, vacanze e visite dai parenti. Ciò servirà al giudice per decidere sull'affidamento.

"In caso di omissioni il coniuge che non attesta la propria reale condizione economica potrà essere condannato dal giudice al pagamento delle spese legali nonché ai danni patiti dalla controparte", spiega al Corriere Alessandro Caporelli Siriati, avvocato esperto in materia di diritto della famiglia.

Non vi sarà più la comparizione davanti al presidente del tribunale. Una volta fissata l'udienza, la coppia in via di separazione comparirà di fronte al Collegio, o al giudice delegato. Nel corso della prima udienza, sarà tentata la conciliazione.

Un nuovo tribunale entro il 2024

Al momento, secondo i dati Istat, ci vuole circa un anno e mezzo per un divorzio. L'intento è quello di velocizzare la macchina giudiziaria.

Per adesso il governo procederà con l'unione delle pratiche di separazione e divorzio, come abbiamo visto, ma in futuro si pensa all'istituzione di un giudice specializzato incaricato di gestire tutto l'iter.

È previsto per ottobre 2024 un nuovo tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, che si occuperà interamente di questa delicata tematica.

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