Una processione di 12 ore è la festa: è il giorno di Sant'Agata

Oggi è il giorno della patrona di Catania: ecco come si differenziano i tre giorni di festeggiamenti e quanti fedeli seguono la processione ininterrottamente per oltre 12 ore

Una processione di 12 ore è la festa: è il giorno di Sant'Agata

Il 5 febbraio è il giorno di Sant'Agata, patrona della città di Catania. È la manifestazione cristiana più seguita in Italia e al terzo posto nel mondo dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Guzco in Perù per il numero di fedeli e credenti presenti in strada (decine di migliaia) durante i vari momenti celebrativi che, in realtà, iniziano il 3 febbraio.

Chi era Agata

Santa protettrice di Catania dove è tuttora invocata in occasione delle ricorrenti eruzioni dell'Etna, Agata fu mandata a morte a soli 13 anni nell'anno 250 dal console Quinzano per essersi rifiutata di sposarlo. Subì un martirio molto crudele (il taglio dei seni), tematica ricorrente nella rappresentazione iconografica della santa. "E anche voi, uomini che avete a cuore il bene comune nell'amministrazione pubblica, nelle forze dell'ordine, in campo educativo: sappiate perdere la vita come Agata, portando ogni giorno la croce di chi rifiuta il compromesso e fa crescere l'onestà. Se voi porterete bene la nostra croce, la città risorgerà", ha affermato nelle scorse ore l'arcivescovo di Catania, Luigi Renna, durante l'omelia della Messa dell'Aurora celebrata in Cattedrale in onore di Sant'Agata. Celebre il suo velo grazie al quale ha fermato numerose volte la lava dell'Etna che minacciava la città di Catania.

I fuochi della sera

Come detto, il primo dei tre giorni di festeggiamenti agatini è il 3 febbraio che si apre con l'offerta delle candele: come ricorda Siciliainfesta, tradizione popolare vuole che tanto più i ceri siano grossi e pesanti, quanto più la persona chiede protezione alla Santa. A questa processione partecipano le cariche più alte cittadine, da quelle religiose a quelle politiche. Il primo giorno di festa si chiude con quelli che in siciliano vengono chiamati "i fuchio da sira o tri", spettacoli pirotecnico di circa 20 minuti con i fuochi d'artificio a salutare il ritorno di Sant'Agata tra la sua gente.

Il sacco tradizionale

Il 4 febbraio è tra le giornate più emozionanti perché la patrona inizia il primo giro interno tra le vie del centro: i devoti indossano il tradizionale sacco, abito tipico di chi fa un voto composto da tela bianca stretto in vita da un cordoncino, un piccolo berretto nero e guanti bianchi. Importantissima e molto sentita è la solenne Messa dell'Aurora che viene celebratrata dall'Arcivescovo: subito dopo, il fercolo con le reliquie della Santa inizia la sua processione in un fiume di gente. Il fercolo viene preceduto dalle candelore, ognuna delle quali è dedicata a una categoria lavorativa (fruttivendoli, pescivendoli, ecc.) decorate artigianalmente con putti dorati e alcune scene del martirio e che sono visibili anche a lunga distanza grazie alla ruota di fiori sulla parte alta e piccole bandiere. Vengono portate a spalla da un numero fino a 12 persone che avanzano di alcune decine di metri alla volta per poi fermarsi, riposarsi e ripartire.

La processione

Il clou dei festeggiamenti viene raggiunto il 5 febbraio, giorno della Santa patrona, che si apre con la Messa in cattedrale (pontificale) alle ore 10.30 e il busto reliquiario alla vista dei fedeli che pregano Sant'Agata. Sul fercolo del 5 febbraio, i garofani rossi del giorno prima (simbolo del martirio), sono sostituiti con quelli bianchi che indicano purezza. Alle ore 18, salutata da migliaia e migliaia di fedeli tutti attorno a Piazza Duomo e via Etnea inizia la processione che si snoda per gran parte del centro: in nottata arriva a Piazza Borgo dove vengono sparati altri fuochi d'artificio e, alle prime luci dell'alba, dopo la suggestiva salita di via San Giuliano, si arriva a via Crociferi, una delle strade più barocche di Catania, dove ad aspettare Sant'Agata ci sono le monache di clausura che cantano in suo onore.

È la parte finale della festa catanese che si conclude nella mattinata del 6 febbraio dopo più di 12 ore di processione ininterrotta e alla presenza di un numero di fedeli che ne fa una festa così popolare e conosciuta in tutto il mondo.

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