- Secondo Repubblica, per evitare che i palermitani vadano a spacciare per conto della mafia dobbiamo mantenerli con reddito di cittadinanza. Bene. Facciamo così, allora: io mi auto-denuncio e da domani non pago più le tasse o altrimenti vado a vendere cocaina a Milano. Che fa, lo Stato, chiude un occhio?
- Vi giuro che Rep ha intervistato una signora che si lamenta perché non le hanno dato il reddito visto che il marito sta ai domiciliari. “Poi si stupiscono che siamo ricattabili e commettiamo dei reati”. Ci rendiamo conto il livello cui stiamo arrivando pur di criticare il taglio al reddito minimo voluto dal governo?
- Meravigliosa questa cosa che Repubblica, per raccontare le magagne di Soumahoro, occupa le prime 35 righe per dire quanto è bello e bravo il sindacalista che è andato nel fango delle baraccopoli dei migranti. Patetici.
- Riunione a Bruxelles sul price cap. Vi ricordate quando Draghi ci disse che la “decisione” era presa? Beh, oggi hanno solo litigato e rimandato il tutto a sotto Natale. Alla faccia della “necessità e urgenza”.
- Sul price cap hanno più ragione tedeschi e olandesi che noi italiani. Mi spiego: se metti un tetto al prezzo del gas, il rischio è di ritrovarsi un bel giorno con i venditori che rivolgono lo sguardo altrove dove sono disposti a pagare di più. Però è anche vero che quella di Bruxelles è stata una vera e propria presa in giro: che senso ha piazzare il tetto a 275 euro, così alto? Tanto vale non averlo proprio.
- Macron indagato. E vuoi o non vuoi le reazioni sono o di giubilo o di solidarietà. Quando, invece, di fronte ad una indagine dovremmo tutti dire: “Embè, mica lo hanno condannato”.
- Dice il ministro Giuseppe Valditara sui bulli? “Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche, evviva l'umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità, di fronte ai suoi compagni, è lì che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività. Da lì nasce il riscatto”. Sono d’accordo. E forse vi farà strano la parola “umiliazione”. Ma ricordo bene che, una volta, quando il singolo si comportava male, il modo migliore per “punirlo” era quello di costringere i suoi compagni a fare qualcosa (esempio: correre) “per colpa sua”, lasciando il colpevole a guardare. Nulla è peggio della “umiliazione”, ma può far crescere. In fondo non ha chiesto loro di spaccare le pietre, solo di fare dei lavori utili. Il che mi sembra assolutamente giusto.
- I garanti del “percorso costituente” del Pd saranno Enrico Letta e Roberto Speranza. Adesso sapete perché i dem non risaliranno mai nei sondaggi
- Aboubakar Soumahoro si autosospende da Alleanza Verdi e Sinistra, devo dire – a sensazione – più per volontà di Bonelli e Fratoianni che del suddetto. Il quale stasera si difende in diretta ai microfoni di Corrado Formigli. Speriamo solo non piagnucoli di nuovo.
- È incredibile l’imbarazzo che sta provando la sinistra per questo ennesimo totem caduto ancora prima di diventare una stella. Nell’ordine i compagni hanno perso: Laura Boldrini, causa querelle con la donna delle pulizie; Monica Cirinnà, per colpa della cuccia del cane; Mimmo Lucano, viste le ombre emerse nel suo pseudo progetto di integrazione; e infine Soumahoro. Se a questo ci aggiungi che gli intellettuali di riferimento sono Michela Murgia e mr. vittimista Roberto Saviano, capisci che sono messi davvero malino. Quasi quasi mi dispiace per loro: sono nel mezzo di un pericoloso patatrac ideologico.
- A Repubblica devono vivere una sorta di impazzimento collettivo. Fino a due giorni fa ci dicevano che Giorgia Meloni era praticamente un burattino nelle mani di Matteo Salvini che la costringeva a fare la voce grossa sui migranti e via dicendo. Poi ieri si scopre che invece il “Capitano” è diventato “comprimario” e che si sta concludendo la sua parabola. Chi li capisce, è bravo.
- Ho perso sinceramente il conto delle persone che hanno insultato Giorgia Meloni con vari epiteti, da bulla a fascista e via dicendo. Ma quello che preferiscono di più è “pescivendola”, inventato da un doto professore universitario e oggi ripreso da una giornalista.
Ora, non ha molto senso riportare qui il suo nome, sempre meglio non dare visibilità a chi non la merita, ma una domandina la facciamo: l’Ordine dei giornalisti che fa, interviene? Oppure quando il “potere” è di destra i “mastini” dell’informazione possono anche insultare a gratis?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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