Per decenni è stato un riferimento della sinistra antagonista. Quella della disobbedienza barricadera, dei centri sociali e delle battaglie no-global. Ora però, a sentirlo parlare, Luca Casarini sembra una sorta di chierico del cristianesimo progressista. Deluso dalla politica, il fondatore dell'Ong Mediterranea Saving Humans ha infatti assicurato di aver (ri)scoperto Dio. "Quando sei in mare, in quel punto tra vita e morte, abbracci una persona e la salvi, senti che ti sta succedendo qualcosa dentro", ha raccontato lui stesso in un'intervista a Repubblica, nella quale ha parlato anche del suo rapporto di amicizia con Papa Francesco.
Così, ora l'ex leader dei centri sociali del nord-est vive in una propria dimensione "spirituale" fatta di salvataggi in mare e di scambi epistolari con il Santo Padre. Quest'ultimo, peraltro, lo ha pure convocato in Vaticano come membro del prossimo Sinodo di ottobre. In compenso, Casarini sembra non ci metterci nulla a mandare al diavolo certi esponenti del governo, come avvenuto nei mesi scorsi proprio in merito alle politiche migratorie. E i compagni duri e puri d'un tempo che ne pensano? "Alcuni parlano di conversione, non mi offende ma non è così. Nella mia vita un prete l'ho sempre avuto accanto, don Gallo, don Cassano, don Vitaliano: una Chiesa osteggiata dai vertici di allora, ma non l'ho mai rifiutata. Ho avuto una educazione cattolica, per me il rapporto con questa Chiesa è una ricongiunzione", ha raccontato l'attivista.
Vietato però a dargli del "cattocomunista". "No, sono un cristiano, il Gesù messo in croce dal potere di allora, colui che diceva che gli ultimi saranno i primi", replica lui. E, da buon cristiano, ora Casarini è anche in vena di confessioni: "Io l'odio l'ho provato per tanto tempo nei confronti di politici e avversari". Gli stessi politici che - precisa - lo avevano deluso. Adesso però, citando un verso dei poco evangelici 99 Posse (band apprezzata dai gruppi antagonisti), l'attivista spiega che bisogna "cercare cosa c’è sotto quell'odio per dare spazio all'amore". Questo modo di pensare, unito all'attività umanitaria del fondatore di Mediterranea, pare sia piaciuto a Papa Francesco, che più volte - ha testimoniato lo stesso Casarini - ha voluto incontrare l'equipaggio della nave Ong.
"Gli ho anche portato delle persone torturate nei lager libici. Mi ha accolto come un figlio. È una guida, un padre, un fratello, un amico. Lo ascolto e cresco dentro", ha detto di lui l'ex leader dei centro sociali, che a ottobre sarà in Vaticano per partecipare al Sinodo dei vescovi. Attendiamo di conoscere il contributo che il 56enne darà al lavoro degli alti prelati impegnati a tracciate il futuro della Chiesa. Intanto, ci accontentiamo dell'"omelia" da lui affidata a Repubblica: "Penso che risolvere il problema delle relazioni tra umani solo dentro una dimensione economica e materialista non sia possibile. La potenza rivoluzionaria è nella forma di vita collettiva e la si è persa totalmente nel marxismo, mentre nella ecclesia è rimasta".
Nel colloquio con Repubblica sui temi spirituali, Casarani non poteva far mancare una benedizione. Sì, alla propria Ong, descritta con toni quasi mistici. "La fondammo in gran segreto nel 2018, come una cospirazione del bene, parola che nei testi teologici significa 'azione dello spirito'. Era l’anno dei porti chiusi di Matteo Salvini e con il nostro passato ci avrebbero fermato subito.
Seppero di noi la notte fra il 3 e 4 ottobre, eravamo già in acque internazionali". E ancora: "Magari senza saperlo applicammo una norma evangelica, non chiediamo da dove si viene ma dove vogliamo andare insieme". Tutti i salmi finiscono in gloria.
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