"Gaza vincerà. Intifada fino alla vittoria". Nel cuore di Milano, a pochi passi da piazza Duomo, si levano i cori a sostegno della causa palestinese e in favore della risposta armata contro Israele, additato come "Stato terrorista". Vengono intonati slogan, sventolano bandiere della Palestina e c'è pure un vessillo con la falce e il martello. Davanti a un palco improvvisato ci sono giovani, donne velate, uomini di mezza età. Inizialmente la folla è ridotta, poi si ingrossa e al sit-in prendono parte alcune centinaia di persone. Ci sono pure i ragazzi dei collettivi di sinistra, anche loro pronti a scandire con enfasi le parole d'ordine della manifestazione.
Gli slogan anti-occidentali
"I partigiani ci hanno insegnato difendere la patria non è un reato", dicono. E un brivido corre lungo la schiena pensando alle immagini degli attacchi violenti, agli scudi umani e alle esecuzioni sommarie eseguite dai terroristi di Hamas. La causa del conflitto - spiegano dal palco - sarebbe il "colonialismo israeliano" che ha reso Gaza "la prigione a cielo aperto più grande del mondo". "Quello che sta succedendo non è altro che la sintesi dell'ipocrisia occidentale, che negli ultimi vent'anni non ha fatto altro che esportare morte e violenza", strilla una giovane con la kefiah al collo. E tra i reponsabili viene additata anche la comunità internazionale che "non ha mai fermato Israele". Dalla folla si levano applausi e nuovi slogan.
Gli attacchi al governo e al sindaco Sala
"Ci chiedono la pace, ma noi non vogliamo pace. Vogliamo vivere sulla nostra terra che ci è stata tolta. Noi vogliamo giustizia. E non c'è pace senza giustizia", scandisce ancora una giovane. Sventolano le bandiere palestinesi, ma - segnala l'Adnkronos - anche quelle di Unione Popolare, Potere al Popolo, Partito Comunista. Negli interventi non mancano critiche alla politica: il governo italiano viene definito "di fascisti" e gli attacchi riguardano anche "i politicanti del Comune di Milano" e il sindaco di Milano Beppe Sala, reo di aver esposto la bandiera di israele fuori da palazzo Marino. "Il sindaco Sala si stringe a chi più gli somiglia per ipocrisia. Terrorismo non è costringere milioni di persone a vivere nei campi profughi e poi bombardarli?", lamenta la giovane Jamila attraverso il microfono.
"Siete qui per Hamas?"
Sul palco sale anche una donna italiana, che chiama in causa persino il presidente della Repubblica. "Vorrei invitare Mattarella a nominare i palestinesi, ha paura... Anche i palestinesi hanno diritto alla legittima difesa". Anche l'informazione viene presa di mira e accusata di essere "deviata". "Così come i partigiani hanno liberato l'Italia dal fascismo, noi libereremo la Palestina dal sionismo", conclude una ragazza. Un referente delle associazioni palestinesi infine cerca il dialogo con la folla: "Voi siete qui per Hamas? No, siamo qui per il popolo palestinese! Siamo qui perché Hamas fa parte del popolo palestinese. Siamo con la Palestina per il diritto alla resistenza dei palestinesi, un diritto sancito dal diritto internazionale".
Da segnalare, l'intervento tutto politico e ostile al governo dei collettivi studenteschi. "Valditara ha minacciato di inviare gli ispettori nelle scuole di Milano dove si è mostrata solidarietà alla Palestina.
A Valditara rispondiamo che non abbassiamo la testa contro la repressione del Governo, che limita la nostra libertà di espressione", ha attaccato un giovane di Cambiare rotta. L'appuntamento per i manifestanti è per sabato prossimo. "Vi aspettiamo ancora più numerosi", chiedono dal palco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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