"Per le persone con disabilità mancano percorsi specifici negli ospedali"

Oggi si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità. In Italia ci sono 3 milioni e 150mila persone con disabilità. L'allarme dell'Istituto Serafico: "Mancano protocolli specifici per le persone con disabilità"

"Per le persone con disabilità mancano percorsi specifici negli ospedali"

Oggi, 3 dicembre, si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità che ha l’obiettivo di promuovere i diritti e il benessere delle persone diversamente abili. Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, purtroppo, la strada per l’inclusione e la piena partecipazione alla vita sociale di coloro che vivono in una condizione di svantaggio rispetto alla maggioranza della popolazione è ancora lastricata di ostacoli.

Le criticità maggiori riguardano soprattutto l'accessibilità alle cure nelle strutture sanitarie pubbliche del territorio. "Nella maggior parte delle strutture sanitarie italiane mancano dei protocolli specifici per le persone con disabilità e c'è una forte carenza di personale adeguatamente formato" lancia l'allarme Francesca Di Maolo, Presidente dell'Istituto Serafico di Assisi, centro di eccellenza per la riabilitazione, la ricerca e l'innovazione medico scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.

Cos’è la Giornata delle persone con disabilità

Sedia a rotelle, generica

La Giornata internazionale delle persone con disabilità si celebra in tutto il mondo il 3 dicembre. La ricorrenza è stata proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1981 per promuovere i diritti, il benessere e l’inclusione delle persone disabili.

Nel 2006, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ha sottolineato e rilanciato l’importanza di salvaguardare la qualità della vita delle persone disabili affinché possano partecipare all’attività politica, sociale, economica e culturale dei Paesi.

Riferimenti espliciti alle persone con disabilità sono contenuti anche nell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Al riguardo, tra gli obiettivi formulati nel documento - 17, in totale - entro i prossimi sette anni dovrà essere garantito un accesso equo, di qualità e senza barriere all’istruzione, assicurare un’inclusione totale alla sfera economica e politica, nonché predisporre le condizioni per l’abolizione di ogni barriera fisica all’accesso a edifici e trasporti pubblici.

Anche l’Unione europea è in prima fila in tema di difesa delle persone disabili promuovendo, mediante l’Agenda Europea sui Diritti delle Persone con Disabilità 2020-2030, leggi, programmi e azioni volti a tutelare il benessere e i diritti dei singoli individui.

La denuncia: "Mancano percorsi specifici per i disabili"

Cecità

In occasione del 3 dicembre, l'Istituto Serafico di Assisi ha realizzato un'indagine prendendo in esame le condizioni delle famiglie di persone con disabilità, quelle dei disabili stessi e di numerose associazioni di settore. I dati emersi dal documento evidenziano uno scenario complesso e con molteplici criticità.

Il 49,8% degli intervistati ha riferito di aver riscontrato l’assenza nelle strutture sanitarie di percorsi specifici per persone con disabilità; il 36,7% e di averle trovate raramente adeguate. Permangono poi le barriere architettoniche indicate come presenti dal 37,6% degli intervistati. Accanto alle lunghe ore d’attesa, vengono riscontrate sovente anche difficoltà nella comunicazione dei bisogni specifici al personale sanitario, a cui si aggiungono quelle legate alla gestione dei comportamenti problematici delle persone con disabilità psichiche. Inoltre, il 63% delle persone con disabilità ha dichiarato di dover uscire dalla propria regione per effettuare le cure necessarie o anche solo per semplici visite di routine. Infine, il 79,6% degli intervistati ha messo in evidenza la necessità di rivolgersi a più di una struttura sanitaria prima di ricevere un'assistenza adeguata.

"Sono numeri che restituiscono una situazione complessa, aggravata anche dalle difficoltà innescate dalla pandemia di coronavirus degli ultimi anni. - spiega Francesca Di Maolo - La nostra struttura ad esempio, essendosi sempre ispirata dalla volontà di coniugare il ‘curare’ con il ‘prendersi cura’ lavora quotidianamente per rendere i servizi ambulatoriali per persone con disabilità sempre più adatti al loro stato di salute. Ma il Sistema Sanitario Nazionale italiano è cucito su misura per il malato, non per il malato con disabilità. Ed è per questo che ogni individuo deve diventare una priorità su cui si fonda la democrazia sostanziale, la civiltà e il benessere di un Paese".

"Occorre una vera e propria svolta culturale – conclude la presidente dell'Istituto Serafico - che ci traghetti verso il pieno riconoscimento della dignità e dei diritti delle persone diversamente abili e che sia in grado di abbattere le disuguaglianze in tutti i settori della sanità. Ma al contempo è necessario anche mettere mano al Pnrr e destinare una parte di quei fondi all’accessibilità degli ospedali, così come è stato fatto per le strutture alberghiere e ricettive, e rendere finalmente effettiva e concreta la piena accessibilità alle cure".

I dati sulla disabilità in Italia

Disabilità, generica

In Italia, le persone sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione). Gli anziani rappresentano la fascia della popolazione più colpita: quasi 1 milione e mezzo di ultrasettantacinquenni versa in condizioni di disabilità.

Per quanto concerne la "distribuzione geografica", al primo posto ci sono le Isole, con una prevalenza del 6,5%, contro il 4,5% del Nord ovest. Le Regioni con incidenza più alta sono l’Umbria e la Sardegna (rispettivamente, il 6,9% e il 7,9% della popolazione). Lombardia e Trentino Alto Adige sono, invece, le Regioni con la prevalenza più bassa: il 4,1% e 3,8% rispettivamente.

Infine, Il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.

Il report dell’Istat, di cui sopra i dati, risale al 2019. Stime più recenti, ovvero, risalenti all’ultimo biennio, non sono ancora disponibili.

La condizione dei bambini disabili nelle scuole

bambini

Per quanto riguarda la condizione dei bambini con disabilità nelle scuole c’è stato un lieve miglioramento ma restano ancora delle criticità.

Stando a quanto emerge dal report stilato dall’Istat, nell'anno scolastico 2021-2022 sono 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole (+5% rispetto all’anno precedente). Il 76% dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, ma le tecnologie di supporto sono ancora insufficienti per una scuola su cinque.

Sono cresciuti di 26mila unità gli insegnanti per il sostegno specializzati ma è ancora alta (32%) la quota

di insegnanti senza formazione specifica ed è del 14% la quota di insegnanti per il sostegno assegnati in ritardo. Il 33% delle scuole sono accessibili agli alunni con disabilità motoria, l'1,5% agli studenti con cecità.

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