- Una delle massime che si dovrebbero imparare a memoria, soprattutto chi fa il nostro mestiere strambo, è questa: guai predicare bene e razzolare male. Perché prima o poi finisci per essere sbugiardato e la figuraccia è massima. Ieri Repubblica ha cavalcato per tutta la giornata la pretestuosa polemica contro Mara Venier colpevole, a loro dire, di aver silenziato Dargen D’Amico sui migranti e di essersi piegata a leggere il comunicato dell’Ad Rai in risposta agli appelli pacifisti di Ghali su Israele. Stamattina nuova puntata: “La destra marcia sulla Rai”, il titolo di apertura del quotidiano, e subito sotto: “Dopo Sanremo la maggioranza censura le parole dei cantanti”. Pezzo di commento: “Così si vogliono prendere la tv”. Peccato che Il Fatto Quotidiano abbia scoperto un piccolo dettaglio, mica da niente. Ovvero che a “censurare” Ghali non sarebbe stata solo Mara Venier ma pure Repubblica: il cantante aveva infatti realizzato un’intervista con il quotidiano che però non è mai andata in stampa. Il motivo? Secondo il Fatto, la direzione avrebbe chiesto in un secondo momento a Ghali di aggiungere anche una domanda sui massacri del 7 ottobre. Richiesta rispedita al mittente. Colta con le mani nella marmellata, Rep ha poi pubblicato il testo online precisando che sta ancora aspettando la risposta “a una domanda sulle polemiche seguite al suo primo intervento a Sanremo in merito al mancato riferimento al 7 ottobre”. Ora, chiedere di integrare una domanda è legittimo, perché magari le circostanze richiedono un aggiornamento. Ma se hai tra le mani un’intervista al cantante del momento, proprio mentre scoppia il putiferio, non ti preoccupi di una dettaglio di questo tipo: la pubblichi e via. Perché non farlo? Magari non sarà stata “censura”, come scrive il Fatto. Ma certo puzza…
- I migliori auguri di pronta guarigione al ministro Guido Crosetto, ricoverato d’urgenza per una pericardite.
- Oggi il Fatto ha chiesto a Maurizio Landini come mai la sua Cgil è così morbida con Stellantis, che pure sta minacciando di chiudere tutti gli stabilimenti italiani se non riceverà incentivi. Risposta: “Trovo singolare accusare di morbidezza la Fiom e la Cgil che sono quelle che si sono battute e hanno pagato prezzi pesantissimi. Le responsabilità non le hanno i lavoratori ma chi ha i soldi e chi ha governato e aveva le leve per intervenire”. Cioè? Boh, praticamente non ha detto niente. E in tutta la risposta è riuscito a non citare mai né Ellkann né la famiglia Agnelli. Strano, eh?
- Per una volta dobbiamo essere d’accordo con Andrea Scanzi: il “nuovo Pd” di Elly Schlein, aspetta aspetta, alla fine non solo non l’ha visto arrivare nessuno ma non ha neppure lasciato il segno. Pronti per il prossimo segretario?
- Pare che Elly Schlein sia un po’ infuriata con Giuseppe Conte per l’incontro che questi ha avuto con Maurizio Landini. Se i giallorossi si litigano la Cgil, pensate un po' voi che ventata di novità potranno mai portare nel panorama politico.
- Il ministro Valditara ne ha fatte tante, non tutte azzeccate, tipo quella di inviare la lettera di Gino Cecchettin nelle scuole. Ma stavolta ha ragione da vendere: chi occupa un istituto e rompe, paga. È il più antico dei principi e solo una istituzione poco seria permette ai suoi alunni di fare ciò che vogliono.
- A Trezzano sul Naviglio, roba forte: due tizi litigano in mezzo alla strada e, mentre il traffico scorre, si mettono a fare a cazzotti. Quando invadono la carreggiata opposta sta sopraggiungendo un tir che rischia di tirarli sotto. A quel punto uno dei contendenti, pur nella rissa, spinge via l’avversario e gli salva la vita. Nei film romantici a questo punto ogni disaccordo verrebbe sanato dall’eroico gesto. Ma la vita vera è molto più bestiale: a giudicare dalle immagini non l’ha tirato via da morte certa per salvargli la vita, ma per poterlo ammazzare di botte.
- Sabrina Ferilli, voce della verità. A chi le chiede se intende condurre il prossimo Festival di Sanremo, risponde candidamente:"Non so proprio chi potrà essere quel pazzo che, dopo Amadeus, ora avrà il coraggio di dire sì alla conduzione”. E questo sarà un problema per la Rai. Due opzioni: o tentare di tirare fuori il coniglio dal cappello, sempre che accetti e che non faccia flop; oppure puntare sull’usato sicuro, tutto interno, un nome che - qualora fallisse - non avrebbe nulla da perdere.
- Un calciatore indonesiano è morto durante la partita e non per infarto o per un coccolone, ma a causa di un fulmine che - potendo cadere ovunque nel mondo - ha scelto proprio quel metro quadro dove si trovava lui. Avete idea di quanti “se” ci sono in questa storia? Se non fosse sceso in campo, se quel pallone non fosse uscito sul fondo, se lui non fosse tornato indietro di due metri proprio in quell’istante. La fortuna sarà anche cieca, ma qui la sfiga ci vede eccome.
- Pare che ci sia la coda di fronte alla porta di Emma Bonino per convincerla a compiere il miracolo: riunire tutti i riformisti centristi liberisti di sinistra. L’idea sarebbe quella di fare un maxi listone di europeisti per superare il 4%, basandosi su un programma che punti agli Stati Uniti d’Europa (ciao core). Tecnicamente si chiama “cartello elettorale”, forse farebbe comodo anche a Elly&co perché potrebbe portare via seggi al centrodestra, ma c’è un piccolo, grande problema: è credibile come una moneta di cinque euro. Renzi e Calenda infatti ci hanno già provato e il Terzo Polo è morto mentre i due leader si prendevano a pesci in faccia. Che riescano a parlarsi appare impossibile, ma se anche ci riuscissero: quale credibilità avrebbe il progetto?
- Un giorno spero che faranno un bel film sulla storia della separazione tra Totti e Ilary. Perché ci sta regalando delle perle. Lei infatti oggi accusa lui di non pagare in tempo gli alimenti, di sperperare denaro al casinò (oltre 3 milioni di euro) e di comportamenti negligenti nei confronti dei figli. Il Capitano nega ogni addebito e ci mancherebbe. Ma soprattutto pare che chiederà di ridurre l’assegno di mantenimento (12 mila bigliettini) visto che Ilary sarebbe molto più ricca di lui. Quando esce la prossima stagione di questa serie tv?
- Importante vittoria per i trattori, anche se passerà un po’ sotto traccia oggi. La Commissione Europea ha approvato una nuova norma che permetterà loro, invece di mantenere la terra a maggese o mantenerla improduttiva per il 4% della superficie arabile, di piantarci sementi "che fissano l'azoto". In sostanza: i requisiti green saranno considerati rispettati anche se, invece di lasciare incolto un campo, ci metti lenticchie e piselli. L’Ue deve aver capito come soffia il vento: in pochi mesi sta distruggendo molti dei pilastri del green deal per evitare di essere travolta.
- Pigi Battista sintetizza meravigliosamente quello che da giorni cerchiamo di scrivere su questa rubrica in riferimento a Sanremo, Israele, Ghali e Dargen D’Amico. “Se accanto al generoso ‘cessate il fuoco’ proseguiste con ‘E liberate gli ostaggi’, almeno la vostra penosamente smarrita credibilità avrebbe un sussulto”. Perfetto.
- Mara Venier risponde a Repubblica che era arrivata a definirla - a sprezzo del ridicolo - una “vestale del governo”. Sostiene di non aver “censurato” nessuno, di aver solo cercato di rispettare i tempi del programma e soprattutto ricorda che sia Ghali che D’Amico hanno potuto parlare liberamente. Tutto giusto. Ma avrei evitato di rivelare di aver “pianto molto in questi giorni”. Chiara Ferragni insegna che i piagnistei non pagano.
- Elly e Giorgia Meloni si sono sentite in merito alla guerra nella Striscia di Gaza e la Camera ha approvato la mozione dem che chiede il “cessate il fuoco”. Elly oggi può esultare perché una sua mozione è passata anche con l’astensione della maggioranza, ma occhio perché rischia di diventare una vittoria effimera. Intanto perché le mozioni parlamentari lasciano il tempo che trovano. E poi perché Netanyahu al momento non sente ragioni neppure dal presidente Usa Joe Biden, figuratevi se si fa dettare la linea da Elly Schlein.
- Molto più interessante invece quanto rivelato dall’Huffington Post americano secondo cui il dipartimento di Stato Usa starebbe indagando su possibili violazioni delle leggi internazionali da parte di Israele nelle operazioni nella striscia di Gaza.
Nei giorni scorsi era trapelata la notizia delle tensioni tra Biden e Netanyahu, con il primo che chiamerebbe “str…” il secondo. Sono informazioni da verificare e che forse verranno smentite, ma che bene raccontano il clima che c’è tra Usa e Israele. Alleati sì, ma non così tanto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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