L'ansia generata dal timore delle interrogazioni o dei compiti in classe e dal rischio di incappare in una valutazione negativa relativamente alla propria preparazione starebbe iniziando a creare disagi sempre maggiori tra gli studenti delle scuole italiane.
Il riferimento è ovviamente ai gradi di istruzione nei quali la verifica del livello di apprendimento prevede, per l'appunto, un voto puramente numerico. Proprio questo aspetto starebbe creando degli scompensi emotivi tra i giovani italiani, per contrastare il quale è stata messa a punto una strategia che prevede l'alleggerimento del carico di stress mettendo temporaneamente da parte questo genere di collaudata valutazione scolastica.
La sperimentazione
Il tentativo di porre un freno a tale situazione arriva direttamente dal liceo classico/scientifico Giordano Bruno di Venezia, che ha iniziato a mettere a punto una nuova metodologia di valutazione in tre delle sue classi: ecco dunque prendere vita il cosiddetto "quadrimestre senza voti", ideato proprio con l'obiettivo di ridurre il carico di stress tra gli studenti che devono affrontare prove orali oppure scritte.
Il metodo dell'istituto scolastico della città lagunare prevede che gli alunni continuino a effettuare le consuete verifiche necessarie a stabilire il loro livello di preparazione, ma senza che si provveda come di consueto a valutarlo con un voto numerico. Ecco perché nelle classi sperimentali del liceo in esame si parlerà solo di "risultati raggiunti", peraltro indicati con colore verde, ed eventualmente di semplice "preparazione da migliorare", inclusi i dettagli di ciò che nella verifica non è risultato soddisfacente (scritti con penna rossa).
La decisione è arrivata al termine di un consiglio di classe a cui hanno preso parte anche i genitori degli studenti: si andrà avanti fino alla fine del quadrimestre, quando il voto dovrebbe tornare per essere inserito nella pagella.
Il commento
"Ci pensavo da un po' ad attivare una sperimentazione di questo tipo, ora abbiamo trovato l'occasione", dichiara il dirigente scolastico Michela Michieletto. "Abbiamo scelto alcuni contesti particolari, solo alcune classi. Una al Bruno, allo scientifico, è già partita, un'altra partirà sempre allo scientifico e forse ne inizierà una terza al classico", puntualizza ancora. "Di base va chiarita una cosa, tra i ragazzi c'è un problema d'ansia importante, che è sempre più evidente. Noi ci stiamo lavorando. Stiamo cercando di trovare soluzioni. Non possiamo rimanere sordi al loro disagio", conclude.
Un caso non isolato
Da poco era emerso anche il caso di un sondaggio fatto dal liceo Berchet di Milano, in cui gli studenti lamentavano forte disagio nei riguardi della scuola."Il sondaggio piuttosto mette in evidenza il fenomeno sempre più diffuso dell’ansia", racconta a Orizzonte Scuola il preside dell'Istituto, "un terzo degli studenti ci ha segnalato il problema che io ritengo sia propriamente generazionale".
"Stiamo cercando di affrontare tutti i pezzi di ansia", spiega in conclusione, "perché non è una sola ma di tanti tipi e insieme ai docenti adesso stiamo cercando di capire cosa fare concretamente, dove intervenire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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