Egregia Valeria, buongiorno, mi chiamo S.T., ho 66 anni, docente da sempre, dopo un matrimonio ora single ma «preso» da una donna che è sposata (che poco sa e al momento poco vuole sapere di me; mi dovrei rivelare meglio? Dovrei insistere? Non so, mi dica lei dopo questa mia lettera). Prima voglio raccontarmi, con permesso. Ultimamente mi sento dire «ma sembri più giovane». Naturalmente me ne compiaccio. Ma credo che questo dipenda dal mio atteggiamento. Cerco di mantenere alti i livelli della curiosità e dell’entusiasmo, ho la fortuna di aver viaggiato e letto molto. Mi piace molto giocare (importante!, si resta un po’ bambini). Dulcis in fundo, ho avuto la fortuna di innamorarmi ancora, a livello platonico, preciso. E incontrando «Amore», nel termine più dantesco possibile, ho scoperto che mantenendo la giusta equidistanza, esso può diventare un’energia incredibile. Deve essere accaduto lo stesso a Dante appunto, perché insomma con Beatrice non ha «combinato» niente ma quella «storia» per lui, da un punto di vista creativo, è stata molto, moltissimo. Quindi, viva le Muse, che con la loro «immaterialità», a un certo punto pur distaccandosi sempre più in termini di (mio, nostro) desiderio, ci fanno diventare più umani, ci danno forza, coraggio, follia, ci aprono mondi a noi sconosciuti, da esplorare. Ma c’è sempre un prezzo da pagare: la sofferenza. Il dispiacere legato a una eco, a volte neppure troppo lontana, di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato e mai sarà. Ma nella vita, alla fine, niente è gratis, come sappiamo: tutto, o quasi, si paga. Quindi a questo punto ripeto l’iniziale domanda: alla (mia) Musa mi dovrei rivelare? Oppure... Un cordiale saluto, con gratitudine.
S.T.
Credo di aver già risposto a qualcuno con la frase (non mia) che sto per dedicare anche a lei, perché la trovo di una verità illuminante: «Si sta sempre a metà tra la donna ideale che non si può avere e la donna reale che non si può amare». Quindi le dico, caro S.T., non si dichiari alla sua Beatrice, lasci che resti la meravigliosa ispirazione che le sta spazzando via il grigio dalle tempie, le rughe dagli occhi e gli anni dalle spalle.
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