Auto, città che vai ecodivieti che trovi

Per le vetture che rispettano le norme Euro 4 e 5, per le ibride e per chi va a gas nessun problema. Le Euro 0, 1, 2 e 3 possono sempre viaggiare in autostrada ma per "uscire" bisogna informarsi prima

Auto, città che vai ecodivieti che trovi

Se da una parte tanto si è fatto e tanto si fa per collegare sempre meglio, con autostrade a 3 e 4 corsie, e più rapidamente, con treni velocissimi, le grandi città italiane dall’altra va detto che città che vai divieto che trovi.

Stiamo parlando dei blocchi e delle limitazioni al traffico. Ordinanze comunali e regionali che hanno lo scopo di ridurre lo smog ma che essendo prese a livello locale mancano di organicità. Peschiamo dalla «rete» uno dei tanti casi di automobilisti che non sanno più dove sbattere la testa e cercano on line risposte alla loro esigenza di mobilità.

«Ho una Ford del 2002 con cui ho percorso solo 70mila chilometri, sembra nuova, fa 18 chilometri con un litro ma è Euro 2. Devo andare da Aosta a Napoli, lo posso fare senza essere multato?».
Viaggiando solo in autostrada - 952 chilometri -, senza uscire per pranzare, visitare città d’arte o altro e arrivando a Napoli tra le sei di sera e le otto del mattino è possibile. Sembra una battuta di «Bianco, rosso e verdone» ma non è così. Partendo da Aosta nessun problema. Nel centro «allargato» del comune valdostano dal 5 novembre sino a fine marzo non possono entrare gli euro 0, cioè le auto prive di catalizzatore, ma per tutti gli altri è semaforo verde. Quindi senza problemi si va da casa all’autostrada ma se poi si volesse bere un caffè a Torino bisogna tenere conto del blocco permanente dalle 7.30 alle 19 per gli Euro 0,1 e 2 sia benzina che diesel. Nel nostro ipotetico viaggio la Valpadana va saltata a piè pari. Entrando in Lombardia sono ben 210 i Comuni in cui la Regione ha limitato il traffico sino ad aprile per auto Euro 0 a benzina ed Euro 0,1 e da quest’anno 2 diesel.

Tra questi ovviamente anche Milano dove per giunta è in funzione sempre o quasi il sistema Ecopass che permette di entrare in centro anche a chi non conosce la benzina verde ma esclusivamente pagando. In pratica durante i blocchi regionali non si può entrare in nessun caso e quando finiscono in aprile bisogna pagare il ticket. Una sosta a Bologna per mangiare i tortellini? Negativo per pranzo ma si potrebbe a cena. Dal 1° novembre al 31 marzo tra le 8.30 e le 18.30 possono circolare solo le Euro 4 e 5.

Se proprio non ci si vuole fermare all’autogrill si possono «tirare» ancora 88 chilometri e raggiungere Firenze dove con la Euro 2 diesel si entra senza problemi. I blocchi sono permanenti ma solo per le Euro 0 benzina e le Euro 0 e 1 diesel. Se non si è mai vista la «città eterna» è difficile resistere a una visita anche se veloce. Nessun problema.

Roma adotta le stesse regole di Firenze e solo all’interno del cosiddetto anello ferroviario. L’unico ostacolo per l’Euro 2 resta il traffico ma quello è lo stesso anche per le Euro 5. Il nostro viaggio tra i blocchi del traffico è quasi finito. Roma-Napoli distano solo 218 chilometri. Non conviene farli però troppo in fretta perché tanto prima delle 18 con la nostra Euro 2 non potremmo entrare. Nella città campana il blocco del traffico è in vigore tutto l’anno dalle 8 alle 18 per le Euro 0,1 e 2 sia benzina che diesel.

Una risposta alla prima domanda del nostro amico internauta siamo riusciti a darla solo che ne ha fatta una seconda: «Perché non posso usare la mia Focus Euro 2 che consuma un litro ogni 18 chilometri e invece possono circolare dappertutto delle fuoriserie Euro 5 che fanno 6 chilometri con un litro? Chi inquina di più?». I tecnici rispondono che il problema non è il consumo ma quello che esce dal gas di scarico. Quindi non si può pensare a un equazione più consumo più inquino e viceversa.

Una spiegazione viene proprio dal famoso filtro antiparticolato che

trattiene le particelle di pm10. In ogni caso le auto di ultima generazione hanno anche sistemi che spengono automaticamente il motore quando si è in coda al semaforo e molte altre ecodiavolerie.
mario.cucchi@ilgiornale.it

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