Con l’avvento delle auto elettriche è tornata attuale una questione vecchia come il cucco, di quelle banali ma ricorrenti nei discorsi da bar o nei pensieri che tutti facciamo andando a lavoro nelle grandi città: perché nessuno pensa ad un’auto elettrica leggera, compatta, economica e fatta per chi viaggia spesso da solo o al massimo in coppia? Citroen Oli vuole essere la risposta a queste esigenze... e non solo.
Sembra facile…
Si tratta di una questione complessa in realtà perché richiede analisi industriali che spesso sfuggono alla maggior parte di noi. Sappiamo da tempo che le auto con più margine per il produttore, quelle che consentono ad un’azienda di guadagnarci sopra per sostenere le spese e i costi di produzioni, sono quelle più grandi, più lussuose. I SUV, ad esempio, ma anche le grandi ammiraglie, mentre le utilitarie possono essere sostenibili industrialmente (leggasi: generano un guadagno) solo se vengono vendute in grandi volumi.
Ed è per questo motivo che, negli anni, abbiamo visto un progressivo abbandono del segmento A, quello delle cittadine, ed è lo stesso motivo per cui anche il segmento B “ a ruota bassa” ha visto i numeri ridursi in favore di un incremento dei B SUV (o crossover), al netto delle questioni di moda e favore del pubblico.
Citroen, però, sembra volerci riprovare e può farlo perché la mobilità è cambiata, o sta cambiando. La chiave di volta è rappresentata dalle auto a batteria che, per fare tanti chilometri, devono avere a bordo batterie ingombranti e pesanti. Questi sono alcuni dei motivi per i quali si è partiti a fare auto elettriche di fascia alta e si sta proseguendo pian piano verso il basso. La stessa Tesla, per poter giustificare commercialmente il progetto elettrico, è partita da una sportiva, una berlinona e un maxi SUV, per poi scendere solamente dopo nel segmento D con Tesla Model 3 (auto comunque non per tutti).
Guardando alle medie italiane ed europee, però, salta subito all’occhio un dato fondamentale: solitamente si percorrono tra i 30 e i 40 chilometri al giorno ed è quindi innegabile che esista una categoria di persone che potrebbe essere recettiva ad un’auto elettrica cittadina leggera e compatta, a patto che il prezzo sia accettabile così da potersela permettere come seconda auto di famiglia da usare quotidianamente, magari lasciando a casa il vecchio diesel/benzina che verrebbe utilizzato solo per quel viaggio fuori dalle mura urbane, una volta a settimana o al mese.
Citroen Oli: un’auto (elettrica) furba
Ecco perché il progetto Citroen Oli è perfetto sulla carta: è lunga 4,2 metri e pesa intorno ai 1.000 chilogrammi. Inoltre non necessita di una batteria gigante da 60, 80 o 100 kWh. Qui basta una batteria da 40 kWh per fare quasi 400 chilometri con una ricarica (chiaro quindi che si punta a consumi di 10 kWh / 100 km), e gli ingegneri francesi promettono che saranno 400 chilometri veri.
Non potete ricaricare a casa ogni giorno? Nessun problema, lei ha la ricarica in corrente continua così vi bastano meno di 25 minuti per portarla dal 20 all’80%... e non ditemi che non riuscite a trovare 25 minuti in una settimana, è il tempo di una breve spesa al supermercato che oggi, in moltissimi casi, ha proprio una o più colonnine nel suo parcheggio.
Ipotizziamo invece che abbiate a disposizione una colonnina lenta, di quelle da 11 kW. Con una batteria piccola, bastano circa quattro ore per ricaricare completamente questa Citroen Oli. E a casa? Una linea da 4 kW (vi basta fare un piccolo aumento della potenza rispetto al contatore da 3 kW che hanno “di serie” le case più vecchie) e nelle 8 ore di riposo notturno riuscirete a ricaricare completamente l’auto.
Da notare che dover usare tutte le 8 ore notturne significa che durante la giornata avete percorso almeno 300 chilometri, siete arrivati a casa con il 20% di batteria residua e, nonostante una ricarica lenta, la mattina dopo vi ritrovate con un’auto nuovamente al 100% per fare altri 300/320 chilometri e continuare così ogni giorno. Quanti di voi percorrono 1.600 chilometri a settimana (lavorativa) con l’auto? Alzate la mano nei commenti…
Si può fare davvero?
Sulla carta è tutto bellissimo, ma riuscirà Citroen a portare la Oli in commercio ad un prezzo accettabile? Trattandosi di un crossover di segmento B potremmo ipotizzare un costo inferiore ai 25.000€, ma l’ideale sarebbe non superare i 20.000€ per consentire alle famiglie di permettersela in un mercato dove anche una Panda è cresciuta molto di prezzo rispetto al passato.
Oggi Citroen Oli è un concept, un manifesto, ma Marco Antonini conferma ai nostri microfoni che l'obiettivo è creare un'auto da produzione tra i 20.000 e i 30.000€ e si parla proprio di 25.000€ come ipotesi di prezzo, cifra che permetterebbe ad una platea più ampia di affrontare la spesa, magari con una formula mesile come quella della piccola Citroen Ami che si può acquistare con una rata da 30€ al mese.
La difficoltà è fare un’auto del genere garantendo però le sicurezze e i comfort da “auto vera”. Citroen Ami è un mezzo perfetto per la città, ma è un quadriciclo leggero, un “cinquantino elettrico” che non ha le protezioni, la velocità, le comodità e gli ADAS delle auto tradizionali.
Il concept Citroen Oli, però, ha già diverse soluzioni furbe: su Citroen Oli, fari e paraurti sono uguali davanti e dietro, così i pezzi si possono produrre in serie e con costi minori. I materiali sono più leggeri, la riparabilità promessa è più economica e facile visto che abbiamo un sistema modulare, e dentro si risparmia perché è lo smartphone a fare da infotainment e navigazione.
I pannelli del cofano e del tetto sono a sandwich, cartone riciclato nel mezzo e fibra di vetro e resina: resistenti ma leggeri. Il tutto su un’auto da 110 km/h, quanto basta per la città e per i pendolari (ha quattro posti) che arrivano dalla provincia tramite strade statali e tangenziali.
Si integra con la casa
Citroen Oli vuole essere l’auto che si rende utile anche quando è ferma. Per questo, oltre ad assorbire elettricità dalla casa o dal vostro impianto fotovoltaico, è in gredo di restituirla. Infatti il concept è predisposto per il Vehicle to Grid (V2G), la tecnologia che permette di usare la batteria dell’auto come batteria di accumulo e restituire energia alla casa, magari di sera o durante un black-out.
Per quando siamo in mobilità, invece, c’è il V2L (Vehicle to Load), una presa elettrica da 3,6 kW che permette di alimentare la TV e il frullatore mentre siamo in campeggio in mezzo al nulla, in pratica come avere una presa elettrica di casa... nell'auto.
Serve una rivoluzione
Citroen Oli potrebbe davvero essere l'auto elettrica del popolo, ma è chiaro che serve una mossa coraggiosa da parte dei francesi perché il settore promette di diventare un vero campo di battaglia visto che già il gruppo Volkswagen ha annunciato che lancerà auto elettriche compatte da 25.000€ nel 2025 (la ID.2 di Volkswagen o la UrbanRebel di Cupra).
Il Parlamento Europeo ha confermato lo stop alla vendita dei motori diesel e benzina nel 2035, e questo richiede uno sforzo da parte di tutto il sistema. I produttori stanno già dimostrando che possono farcela, ma servirà potenziare anche l'infrastruttura di ricarica nelle città per quelle capitali o metropoli dove la maggior parte delle auto è parcheggiata in strada, e non in un ricovero privato.
Lo stesso Laurent Barrià, Marketing & Communication Director di Citroen, risponde alle nostre domande in conferenza stampa con una polemica molto velata, elegante e politica certo, ma presente. Barrià confessa infatti di non avere una risposta su come sia possibile infrastrutturare città come Roma e Milano dove le auto "dormono" in strada. Servirà un maggiccio lavoro di potenziamento della rete di ricarica.
Ad ogni modo, il
Direttore conferma che l'Europa ha deciso, che i produttori si sono adattati e che ce la stanno mettendo tutta per risolvere il problema, con soluzioni creative e interessanti come questa Oli che nasce con le giuste promesse.
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