Stellantis, trovato l'accordo su Trasnova: stop ai 97 licenziamenti

L'azienda e le società della filiera avranno prorogato di un anno l'accordo di fornitura. Il ministro Urso: "Risultato che ci fa ben sperare". Bignami: "Merito del governo"

Stellantis, trovato l'accordo su Trasnova: stop ai 97 licenziamenti
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Scongiurati i 97 licenziamenti a Trasnova: Stellantis si è impegnata alla proroga del contratto di fornitura per un anno. L’intesa è stata raggiunta al tavolo del Mimit e riguarda anche le aziende di subappalto Logitech, Teknoservice e Csa per cui viene garantita la prosecuzione dell'attività in totale per circa 300 lavoratori. In base a quanto previsto dall’accordo, Trasnova nei prossimi dodici mesi dovrà trovare una soluzione per i lavoratori diversificando le attività e utilizzando gli strumenti previsti dalla legge per le situazioni di crisi.

Una buona notizia festeggiata al presidio organizzato di fronte lo stabilimento di Stellantis di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Trasnova opera in regime di monocommittenza con l’azienda di John Elkann, svolgendo attività di logistica in diversi stabilimenti del Gruppo, che aveva sospeso il contratto di fornitura a partire dal 31 dicembre. Ora i sindacati invocano soluzioni strutturali: "Il tempo conquistato dovrà essere utile per trovare soluzioni strutturali per Trasnova e per l'intero settore, adottando le giuste politiche industriali. Grande attenzione quindi sarà ulteriormente posta per quanto concerne il prossimo tavolo ministeriale del prossimo 17 dicembre" il commento di Fim Fiom Uilm Fismic Uglm e Aqcfr.

La fumata bianca su Trasnova è merito del governo, la rivendicazione di Galeazzo Bignami. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera ha spiegato che “nonostante la sinistra ci abbia abituato a vacui strepiti senza risultati, questo governo risponde alle critiche con i fatti”, sottolineando che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni in pochi giorni è riuscito a risolvere positivamente le vertenze di Berco, Fedrigoni e ora di Trasnova. Bignami ha proseguito: “La stella polare per Giorgia Meloni alla guida della nazione e per noi di Fratelli d'Italia resta il rilancio economico dell'Italia, la tutela dei lavoratori e delle imprese". Di “senso di responsabilità” parla invece Stellantis, che tiene a ricordare di aver messo sul tavolo l’estensione del contratto per l’azienda di Cassino che permetterà “di poter intervenire per realizzare una soluzione complessiva e definitiva nei confronti dei lavoratori coinvolti con gli appositi strumenti che regolano le situazioni di crisi e trovare, secondo l'accordo, anche misure di diversificazione della clientela".

Soddisfatto il ministro Adolfo Urso. Intervistato da Sky Tg24, il titolare delle Imprese e del Made in Italy ha rimarcato che l’intesa raggiunta al Mimit è un risultato molto positivo che“ci fa ben sperare anche per quanto riguarda il tavolo Stellantis" del 17, "questo sì davvero strategico". Il ministro in quota FdI ha aggiunto di aver già chiesto ai nuovi manager un "piano Italia che ponga il nostro Paese al centro del piano industriale di sviluppo della multinazionale Stellantis".

La richiesta è di un "piano di investimenti sugli stabilimenti italiani con nuovi modelli competitivi sul mercato, sia elettrici che ibridi o a motore endotermico, il mantenimento di tutti gli stabilimenti e di evitare ogni licenziamento a fronte di un quadro europeo che invece dimostra il collasso dell'industria dell'auto europea". Urso ha dunque puntato il dito contro le regole folli del Green Deal, ree di aver imposto delle modalità di sviluppo che le imprese europee non sono in condizione di realizzare.

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