Gli azzurri del reining conquistano il bronzo ai mondiali di Lexington

In una domenica monopolizzata dall’impresa del Cavallino della Ferrari a Singapore, altri cavallini - i simpaticissimi quarter horse - hanno tenuto alto il prestigio del made in Italy nel mondo. La buona notizia rimbalza da oltreoceano dove la nazionale azzurra di reining ha conquistato ai mondiali di Lexington la medaglia di bronzo. Il team azzurro composto da Marco Ricotta in sella a Smart and Shiney, Stefano Massignan su Yellow Jersey, Dario Carmignani su Red Chic Peppy, Nicola Brunelli su Spat A Blue e la riserva Stefano Angelucci su AB Captain Badger si è piazzato alle spalle dei favoritissimi americani (Tim Mc Quay, Tom Mc Cutheon, Greig Schmersal, Shawn Flarida) e ai fortissimi belgi (Anne Fonck, Bernard Fonck, Cira Baeck, Jan Bogaerts). Due anni fa a Manerbio la nazionale azzurra era riuscita addirittura nell’incredibile impresa di vincere i mondiali strappando il titolo agli americani, da sempre dominatori assoluti nella specialità che si ispira alla monta western. Chiedere ai nostri un bis immediato a Lexington, con gli yankee assatanati per riprendersi lo scettro della specialità che hanno inventato, sarebbe stato davvero troppo, ma il terzo gradino del podio deve essere giustamente considerato un risultato di grande prestigio.
A beneficio della maggior parte dei lettori che hanno poca dimestichezza con questa specialità affascinante ma sconosciuta ai più, ricordiamo brevemente che nelle gare di reining i binomi cavallo-cavaliere devono eseguire dei percorsi che in gergo vengono chiamati «pattern», durante i quali si affrontano manovre e movimenti in una sequenza preordinata. Il percorso si svolge tutto al galoppo e comprende cerchi grandi e piccoli a diversa velocità, cambi di galoppo al volo, spin (piroette eseguite dal cavallo facendo perno su un posteriore e incrociando gli anteriori), back, rollback e sliding stop. Quest’ultima figura è il simbolo della specialità: al cavallo lanciato al galoppo viene richiesto uno stop immediato scivolando sui posteriori.
Regista-condottiero di questa affermazione dello sport italiano è stato l'allenatore della nazionale Mario Sbrana che da sempre fonda i propri successi su un lavoro instancabile svolto con una cura maniacale dei particolari. Il tecnico azzurro, appresi i segreti del reining ancora adolescente negli States con stages presso i mostri sacri Guy Gutier e Bob Loomis, a vent’anni si è laureato per la prima volta campione europeo. Dopo aver conquistato innumerevoli titoli nazionali per quasi vent’anni , nel 2002 ha vinto il titolo di Campione europeo. Da dieci anni è al timone del reining italiano. Con lui la Nazionale ha ottenuto 19 medaglie a livello mondiale ed europeo tra cui 14 ori, due argenti e tre bronzi. II tecnico azzurro ha così commentato il bronzo: «Gli sforzi e il lavoro di tutta la squadra, tecnici e veterinari sono stati premiati.

Ci aspetta una finale individuale emozionante che premia l'impegno di questi mesi». Già, perché dopodomani Stefano Massignan scenderà in campo in sella a Yellow Jersey per il titolo individuale. Il cavaliere vicentino, infatti, è entrato di diritto nei Top 15 che si disputeranno l’oro.

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