A giugno riparte la cessione dei crediti: sul piatto 25 miliardi

Entro il prossimo mese riprenderà con vigore l’attività di più soggetti privati, anche in virtù dell’approvazione alla Camera dei deputati della legge di conversione del dl 11/2023

A giugno riparte la cessione dei crediti: sul piatto 25 miliardi

C’è una data entro la quale entrerà in funzione la nuova piattaforma per la cessione dei crediti fiscali. Entro il prossimo mese di giugno ripartirà l’attività di più soggetti privati, anche in virtù dell’approvazione alla Camera dei deputati della legge di conversione del dl 11/2023 che ha l’obiettivo di incentivare l’eliminazione dei crediti bloccati nel cassetto fiscale. Si tratta di un accumulo importante che potrebbe arrivare a toccare i 25 miliardi di euro.

La piattaforma

Gli strumenti che dovrebbero essere operativi a giugno saranno utilizzati principalmente da realtà finanziarie come Artigiancassa che opererà per conto di Bnl, mentre EnelX, che non gestirà la piattaforma, sarà interessata alle fasi di acquisizione e cessione dei crediti. Il fine ultimo del progetto è quello di creare un vantaggio per le imprese che aderiscono alla piattaforma, in particolare sarà possibile acquistare crediti non su cinque ma su un anno riguardo al versamento delle tasse o dei contributi. In un primo momento si era pensato anche al coinvolgimento diretto di Cassa depositi e prestiti per immettere liquidità utile all’acquisto dei crediti da passare sulla piattaforma.

Le banche

Sull’esempio di Banca Intesa, anche Unicredit si è convinta a operare la cessione dei crediti attraverso la cosiddetta “ricessione” alle società di cartolarizzazione del Gruppo EBS Finance che, a loro volta, li cederanno a clienti terzi. Banca Bper, invece, sta procedendo allo smaltimento dei crediti incompleti per poi ricominciare i nuovi acquisti. Unicredit, in ogni caso, è tra gli istituti più attivi avendo stipulato una serie di importanti accordi con diversi operatori di mercato.

L’idea è di supportare quei soggetti che, avendo raggiunto la capienza fiscale, hanno necessità di cedere i crediti. Per rendere praticabile questo tipo di operazione la somma totale del credito dove superare i 10mila euro ed essere inferiore ai 600mila euro. I soggetti interessati sono le società che lavorano nella grande distribuzione, in particolare nei settori sanitari, della moda e dell’energia.

Il decreto legge 11/23

Dopo il via libera alla Camera del decreto legge 11/23, intanto, si attende il passaggio finale al Senato, che dovrebbe essere scontato. La norma, conosciuta come blocca cessioni, prevede: il freno agli enti locali per l’acquisto dei crediti da Superbonus; la responsabilità solidale del cessionario; il blocco alle nuove cessioni del credito e allo sconto in fattura; lo stop anche al vecchio meccanismo di cessione dei crediti (dl 63/2013).

L’intervento del relatore in Parlamento

“Sul tema dello sblocco dei crediti governo e Parlamento hanno fatto cose importanti su una situazione ereditata – ha dichiarato al quotidiano Italia Oggi il relatore della misura Andrea de Bertoldi, parlamentare di Fratelli d’Italia –.

Il decreto ha circoscritto le esimenti per la responsabilità delle banche: chi la documentazione in regola è in buona sostanza esonerato dalla responsabilità, un passo importante richiesto dalle banche proprio per uno sblocco del credito”.

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