La bandiera rossa onnipresente il legame con il passato eroico

Con la guerra ucraina la bandiera rossa è ritornata onnipresente nella vita pubblica russa

La bandiera rossa onnipresente il legame con il passato eroico

Con la guerra ucraina la bandiera rossa è ritornata onnipresente nella vita pubblica russa. Tanto da diventare protagonista di uno degli episodi più utilizzati dalla propaganda di Mosca, la storia di «nonna Anya», all'anagrafe Anna Ivanovna, pensionata di Velikaya Danilovka, paesino non lontano da Kharkiv. All'arrivo di un gruppo di soldati russi la vecchietta (in realtà non porta benissimo la sua età e ha solo 69 anni, gli stessi di Putin) è uscita di casa con la vecchia bandiera di guerra del padre, soldato dell'Armata Rossa, per rivendicare il suo attaccamento alle tradizioni sovietiche ed essere risparmiata dai colpi degli attaccanti. Solo che quelli che lei aveva preso per russi erano in realtà soldati ucraini, che le hanno strappato la bandiera e l'hanno calpestata.

Un assist per gli strateghi della comunicazione del Cremlino, che hanno colto l'occasione, dedicandole un monumento e realizzando manifesti e murales un po' in tutto il Paese. L'operazione non è stata rovinata nemmeno dal fatto che nel corso dei combattimenti la casa della povera Anna Ivanovna è stata poi bombardata dai russi e il marito è finito in ospedale.

Nonostante l'attuale revival, in realtà la bandiera rossa non è mai scomparsa dall'orizzonte pubblico russo. Eltsin, togliendo la falce e martello e conservando solo la stella, la confermò come simbolo nazionale. Nella versione «bandiera della vittoria», che riproduce quella innalzata dai soldati sovietici sul Reichstag nei giorni di aprile del 1945, Putin ne ha fatto il vessillo ufficiale dell'esercito. In occasione del «Giorno della Russia», la festa nazionale celebrata pochi giorni fa è stata presentata la «Znamia pobedi», questo il nome russo, più grande del Paese. Durante il conflitto i social ufficiali dell'esercito e del ministero della Difesa hanno diffuso a piene mani le immagini dei mezzi corazzati russi che procedevano in terra ucraina con la vecchia bandiera tesa al vento. Il significato non può essere più chiaro: nell'ottica del Cremlino la stella, la falce e il martello sono fondamento di continuità e legittimazione.

Chi oggi è contro Putin tradisce la grande vittoria nella guerra patriottica. Non è un caso che Mikhail Sheremet, vice presidente della Duma, abbia chiesto che venga reintrodotta come bandiera di Stato al posto dell'attuale tricolore.

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