Il Barça sogna di sollevare la coppa al Bernabeu

Madrid Champions è stata ieri una delle parole più citate di Spagna da tifosi e stampa. Una parola scomoda per alcuni, e da gridare con forza per altri. In quel di Barcellona infatti i blaugrana di Guardiola sognano di alzare per il secondo anno consecutivo il trofeo, dopo aver liquidato lo Stoccarda ed essere rimasta l'unica squadra spagnola in lizza. A Madrid invece, al Real eliminato - ormai come da tradizione - negli ottavi, non restava ieri che cercare un nuovo tecnico, frugando tra quelli che abbiano vinto, guarda un po', almeno una volta proprio la Champions.
L’Europa ha insomma spaccato di nuovo la Spagna. Se a Barcellona la sconfitta del Real contro il Lione era stata celebrata dai balconi con i bengala e al grido di «Madrid se quema, se quema Madrid» (Madrid brucia, brucia Madrid), mercoledì notte migliaia di madrileni hanno spento i televisori poco dopo mezz'ora di Barça-Stoccarda, quando hanno visto che i barcellonesi vincevano già due a zero e si proiettavano a grandi passi verso la finale del 22 maggio, che si terrà proprio al sacro Bernabeu.
«Sì sì sì, ce ne andiamo a Madrid», titolavano ieri cubitali in prima pagina i catalani Mundo Deportivo e Sport riprendendo i cori che i culè hanno cantato dopo il terzo gol contro lo Stoccarda. La vittoria per goleada contro i tedeschi ha infatti galvanizzato i tifosi, che ricominciano a credere ad occhi chiusi alle magie del Pep e dei suoi uomini. La stampa ipotizzava ieri infatti un fine stagione in crescendo per Guardiola, che ha finito per convincere tutti, nonostante scelte a volte giudicate azzardate e sorprendenti, come quella di non schierare Ibra titolare, e senza il fondamentale Xavi Hernández, infortunato per 15 giorni alla gamba destra.
Il Barça delle sei coppe riprende insomma forza, anche grazie al suo fantasista ineguagliabile, la Pulce Messi. Infiniti e quasi imbarazzanti da riportare sono infatti gli elogi dedicati all'argentino. «Domina i tempi, sa sempre di cosa ha bisogno la sua squadra», scrive il Mundo Deportivo, «definisce con un'autorità insultante, ed in ogni partita tira fuori una meraviglia ancora più incredibile che nella precedente». Insomma «no tiene techo», non ha limiti, riassume lo Sport.
I canti di giubilo sono invece spariti a Madrid, dove i tifosi sono un po' orfani di emozioni galácticas per scaldare un inverno che stenta ad andarsene. Rimane solo da guardare al futuro, alla Liga, dove il Madrid è capolista, e alla nuova stagione, dove l'allenatore non sarà più quasi sicuramente Pellegrini. Dopo aver cambiato 10 tecnici in 10 anni, il Madrid sembra apprestarsi ad una nuova rivoluzione.
Mourinho, Benitez, Ancelotti o Capello sarebbero infatti i possibili successori di Manuel Pellegrini sulla panchina del Real Madrid per la prossima stagione secondo Marca, impegnato in una dura campagna contro l'allenatore cileno e dichiaratamente a favore del portoghese Mourinho.
Il club, spiega il giornale, sta cercando un tecnico che abbia «esperienza in Europa» e che domini i meccanismi ed i tempi della Champions. Insomma l'obiettivo è superare gli ottavi e ritornare a vincere nella più importante competizione d'Europa. Per Marca Mourinho, Benitez, Ancelotti e Capello sarebbero le persone indicate per farlo.
Il giornale non si fa però scrupoli e lancia senza indugi Mou, citando le sue dichiarazioni: «Il mio futuro è continuare in Italia fino a fine stagione», ha infatti detto il portoghese, che ha lasciato aperta la porta ad una fuga dall'Inter. «Il mio contratto è molto facile - ha detto -, ho altri tre anni firmati, ma ho una clausola grazie alla quale posso andarmene quando voglio». E Marca ricorda anche che l'allenatore dei nerazzurri ha detto che gli sarebbe «sempre piaciuto allenare in Spagna». Inoltre la clausola che libererebbe Mou sarebbe di 7,5 milioni, sembra ricordare Marca a Florentino Pèrez.

«Mourinho ha vinto con una squadra di “scarti” - ha fatto notare il direttore di Marca in un videoblog - immaginatevi di cosa sarebbe capace se gli mettessimo in mano la crème della crème». I blancos possono tornare a sognare.

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