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La Bce avverte la Grecia: "Salvataggio a rischio"

La Bce rimuove la deroga che permetteva alle banche greche di ottenere liquidità in cambio di titoli di Stato

La Bce avverte la Grecia: "Salvataggio a rischio"

La Banca centrale europea avverte la Grecia e non consentirà più alle banche greche di approvvigionarsi di liquidità fornendo a garanzia titoli di Stato, visto che il salvataggio è a rischio. "Il consiglio direttivo ha deciso di rimuovere la deroga sugli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica", dice la Bce dopo la riunione di oggi dei governatori. Una stretta che sarà operativa già tra una settimana, dall’11 febbraio.

La deroga era stata introdotta nel 2010 e permetteva alle banche greche di rifinanziarsi alla Bce nonostante fornissero a garanzia titoli di Stato greci con rating speculativo ad alto rischio. Un’eccezione sempre condizionata alla permanenza della Grecia all’interno del programma di risanamento coordinato dalla Troika, attualmente in scadenza il 28 febbraio. Ma con l'arrivo di Alexis Tsipras al governo, Atene è fermamente determinata a non rinnovare i suoi impegni con la Troika e a rinegoziare i 240 milioni di debito. Così la Bce si muove d’anticipo e, un po' come aveva fatto con Cipro, invia al nuovo premier ellenico un segnale importante: senza riforme e senza impegni sul risanamento di bilancio gli istituti di credito si ritroveranno senza liquidità.

Proprio oggi l’agenzia Bloomberg sosteneva che, se non rinnoverà il suo programma per una nuova linea di credito, la Grecia rischia di non poter far fronte ai suoi pagamenti il 25 marzo: sarebbe l’equivalente di un default. Di fatto la Bce, che fa parte della Troika dei creditori assieme a Ue e Fmi, dà un giudizio sulle intenzioni di Tsipras e del suo ministro delle Finanze: "Attualmente non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma" di risanamento greco. Dal canto suo la Grecia mette sul piatto la fine della Troika, uno swap sul debito ellenico in titoli indicizzati alla crescita e una svolta anti-austerity.

Nel frattempo le quattro principali banche greche, dopo la "corsa al prelievo" che ha caratterizzato le settimane prima delle elezioni, sono state obbligate a chiedere liquidità d’emergenza a Francoforte tramite l’Ela (emergency liquidity assistance), un meccanismo che va approvato a maggioranza di due terzi e rinnovato di volta in volta ogni due settimane.

Il suo uso avrebbe già superato i 40 miliardi di euro e proprio oggi, fra i temi in discussione alla Bce, figurava la richiesta di National Bank di aumentare di ulteriori 10 miliardi l’utilizzo della facility d’emergenza.

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