Bellissime e imperfette Ecco il nudo senza nudo firmato Lindbergh «I ritocchi sono un crimine»

L'edizione di quest'anno, con i ritratti delle attrici del cinema, verrà presentata a Parigi il 29 novembre: dalla Kidman alla Thurman passando per Penelope Cruz e Julianne Moore «Ho puntato su sensibilità ed emozione, non certo su co...

Marco Lombardo

È il nudo senza nudo. La bellezza con la bellezza, quella vera. Quella senza trucchi né Photoshop, per raccontare le donne come sono. E non come vorremmo che fossero. Peter Lindbergh è tornato a lavorare per il Pirelli Cal, che sarà presentato a Parigi il 29 novembre, cambiando i parametri del fascino. E raccontando che di donne artefatte il mondo non ha più bisogno, che siano quelle della porta accanto, quelle che incontriamo tutti i giorni nella nostra vita, oppure le star che ammiriamo da lontano ma che alla fine sono appunto quello: donne. Così sono attrici del cinema le protagoniste del Calendario 2017, ma non come di solito le vediamo sullo schermo nella loro immagine virtuale. Sono invece in realtà come le ha riprese Lindbergh, rigorosamente in bianco e nero per esaltarne la purezza: Nicole Kidman, Penelope Cruz, Uma Thurman e Kate Winslet riprese tra maggio e luglio sui diversi set di New York, Los Angeles, Berlino, Londra e Le Toquet. E poi Julianne Moore, Rooney Mara, Charlotte Rampling, Helen Mirren, Alicia Vikander, Zhang Ziyi, Robin Wright, Jessica Chastain, Lupita Nyong'o, Lea Seydoux e Anastasia Ignatova. Con la spiegazione del fotografo polacco che il Cal questa volta «spoglierà l'anima delle attrici». Più nudo del nudo, «un calendario sulla sensibilità, sull'emozione, non certo sui corpi perfetti».

È guerra quindi: a quello che non esiste, perché «i ritocchi sono un crimine». All'ossessione dell'immagine, sostituita da ciò che i nostri occhi possono immaginare liberamente, senza costrizioni e costruzioni: «La mia missione è stata quella di mostrare cos'è la bellezza, e non sto parlando di quella commerciale che serve per vendere qualche prodotto - ha detto Lindbergh in una recente intervista a La Stampa -. Perché tutto quello che noi crediamo sia bellezza è in realtà è una cosa creata da persone che hanno interessi, che ti dicono: se vuoi diventare così devi comprare questo. Cancellano la storia di una persona per vendere una crema». Mentre il Cal, si sa, non è in vendita: è un'unicità nel sistema, un cuneo messo ad arte per sgretolare le convinzioni dello show business.

Ed è in fondo questa la realtà del Calendario Pirelli, trasformatosi nel corso degli anni per raccontare la storia della seduzione: nato per essere appeso in un'officina è diventato il segno dei tempi. Negli ultimi anni anche anticipando le tendenze, come quando Steve McCurry per l'edizione 2013 ha raccontato il Brasile mettendolo a nudo senza togliere i vestiti. Volti, paesaggi, colori: il nudo senza nudo nella sua prima esperienza. Ora tocca a Lindbergh a reinventare un'era che richiede di cambiare pelle anche a ciò che ha sempre esaltato la pelle di donne bellissime.

Dunque non resta che aspettare il Cal che verrà godendosi queste splendide fotografie di backstage che raccontano la nascita degli scatti che animeranno il calendario. Un ritorno all'idea di Top Model, «nate negli Anni 90 per esaltare la bellezza senza ornamenti contro l'edonismo imperante, ma che poi hanno perso il loro significato originale».

Una sfida al mondo social di oggi, perché «Instagram è un grande strumento ma è rovinato dai selfie, manifestazioni stupide di puro egocentrismo». E un richiamo agli uomini: «Sono dei bambini e pensano che il corpo di una donna debba essere sembre pefetto». Per questo il Cal 2017 è il vero nudo. Proprio perché è senza nudi.

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