Bene ArteFiera con scelte più moderate

«Ma cos’è questa crisi?», recitava una vecchia canzone, che si potrebbe applicare anche al mercato dell’arte. Tutti si disperano, ma gli affari si fanno ugualmente. Prima della lista, la fiera di arte moderna e contemporanea di Bologna ArteFiera, conclusasi domenica: oltre 50mila visitatori e soddisfazione dei 212 galleristi. Ha pagato, secondo la direttrice Silvia Evangelisti, il nuovo allestimento, luminoso e accattivante, e la qualità delle opere. «Sapevamo che ci aspettava un anno difficile, quel che si poteva offrire era una fiera dalla percezione museale, e con iniziative interessanti da godere in caso di mancati affari». Invece gli affari si son fatti. Già sabato, domandando tra gli stand, alcuni galleristi dicevano sorridendo «Chi vende, vende bene». Uno tra questi è stato Louis Adelantado, da Valencia, grande frequentatore di fiere. La sensazione è che nel momento dei grandi ripensamenti, i collezionisti guardino un po’ più vicino, nel proprio cortile che conoscono bene e dove sanno distinguere al meglio qualità e prezzo. Da parte dei galleristi ha pagato la scelta di proporre opere di dimensioni più «casalinghe». In crescita la sezione dei giovani, più curata del solito, con buone proposte. ArteFiera è una fiera non ansiogena: nel nuovo allestimento il primo impatto è con la sezione del Moderno.

Il visitatore-acquirente si rilassa riconoscendo gli artisti, senza lo choc dell’impatto col contemporaneo più avanzato. La fiera si è conclusa, ma sino al 22 febbraio resta disponibile il percorso Bologna Art First che coniuga 13 luoghi storici della città con i lavori di artisti contemporanei.

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