Natale, cos’è la "Sindrome del Grinch" e come contrastarla

Molte persone non amano il Natale e le festività di questo periodo: ecco cosa si nasconde dietro il loro malessere e perché viene tirato in ballo il personaggio immaginario chiamato Grinch

Natale, cos’è la "Sindrome del Grinch" e come contrastarla
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Alle porte delle festività natalizie aumentano i rapporti sociali tra parenti e amici che culminano nella sera della vigilia e nel 25 dicembre quando si scartano regali e gli alberi di Natale sono gli assoluti protagonisti di uno dei periodi più amati dell'anno per molte persone. Altri, invece, detestano tutto ciò che è collegato a questa festività un po' come fa il Grinch, il personaggio di fantasia creato dallo scrittore e fumettista americano Dr. Seuss.

Cos'è la "Sindrome del Grinch"

Il Grinch è raffigurato di colore verde come una specie di umanoide e uno sguardo a volte poco rassicurante: nella sua "carta d'identità" è considerato irascibile, misantropo, irritabile e solitario, ecco perché odia il Natale e ha il forte desiderio di boicottarlo. Questi sentimenti, però, non appartengono soltanto alla fantasia dello scrittore nel suo personaggio immaginario ma fanno parte anche di tante persone che vivono questa festa con ansia sociale, depressione, stress e un forte senso di solitudine tant’è che è stata coniata l'espressione "Sindrome del Grinch" perché, pur non trattandosi di una malattia, l'umore ne risente in particolar modo in questo periodo dell'anno.

Quali sono i rischi

Di questa problematica ne ha parlato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) che in un'apposita rubrica sul proprio sito web intende rispondere alle domande delle persone smascherano le fake news su questo argomento. L'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha spiegato più volte che il buon umore e la vita sociale allontanano i rischi di contrarre demenze, diabete, malattie cardiovascolari e l'ansia con effetti positivi sulla vita in salute e più lunga. Chi, invece, si sente un po' Grinch nella quotidianità (non soltanto a Natale) corre un rischio "di morte prematura del 30% più alto paragonabile a rischi molto più riconosciuti come fumo, alcol eccessivo o obesità".

Insomma, da questo spunto è bene indagare le cause che fanno chiudere in sé stesse molte persone con legami tra la solitudine e depressione. "Uno degli studi, tra i tanti, ha seguito per dodici anni una grande coorte di pazienti inglesi, constatando che un caso su cinque di depressione era provocato dall’isolamento sociale. Questo fattore di rischio è però modificabile, cioè è possibile porre rimedio ed evitare conseguenze a carico dell’organismo. Avere una rete sociale su cui contare, che siano parenti o amici, aiuta a diventare più resistenti ai sintomi di ansia e depressione", spiegano gli esperti della Federazione.

Le contromisure da adottare

Facendo sicuramente un piccolo sforzo, il Natale può essere sempre l'occasione giusta "per ritrovare legami che abbiamo trascurato e, magari, rivederli in una nuova prospettiva. Occorre anche essere propositivi", spiegano gli esperti. Ecco che tra i consigli e suggerimenti rientrano quelli di modificare le tempistiche accorciando la durata di cenone e pranzo del 25 dicembre così come scambiarsi i regali che può portare quei benefici tanto detestati da molte persone come il Grinch.

Molti studi hanno dimostrato il rapporto causa-effetto positivo quando si dona qualcosa agli altri con un meccanismo neurologico paragonabile a quando si gusta un cibo che piace o si riceve affetto. "Fare regali, esprimere generosità quindi, porta felicità".

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