Dormire dolce dormire. Ma se lo si fa in coppia è anche meglio. Condividere l'esperienza del sonno, infatti, apporta numerosi benefici alla relazione. La conferma giunge da uno studio guidato dal dottor Henning Johannes Drews del Center for Integrative Psychiatry (Germania) e pubblicato su Frontiers in Psychiatry. Per l'indagine sono state coinvolte dodici coppie giovani, sane ed eterosessuali che hanno trascorso quattro notti nel centro del sonno. I parametri del riposo notturno sono stati misurati sia in presenza che in assenza del partner mediante la doppia polisonnografia simultanea. Si tratta di un metodo estremamente preciso in grado di captare molti elementi importanti: le onde cerebrali, i movimenti, la respirazione, la tensione muscolare e l'attività cardiaca.
I partecipanti hanno poi compilato questionari in merito alle caratteristiche del loro rapporto (durata della storia, profondità della stessa). Dai risultati è emerso che nelle coppie che dormono insieme si registra un aumento e una minore interruzione del sonno REM (Rapid Eye Movement). Esso è associato ai sogni vividi, alla regolazione delle emozioni, al consolidamento della memoria, alle interazioni sociali e alla risoluzione creativa dei problemi. Ma non è tutto. Gli scienziati hanno poi scoperto che le coppie sincronizzano anche i loro schemi del sonno. Ciò si traduce in una relazione più salda e in una riduzione dello stress emotivo.
L'importanza della qualità del sonno
A confermare gli aspetti di un buon sonno per la coppia è un'altra ricerca condotta dal dottor Brandon Fuentes (Università dell'Arizona) e presentata durante il congresso Sleep 2022 dell'American Accademy of Sleep Medicine. Per lo studio pubblicato su Sleep sono stati utilizzati i dati raccolti nell'analisi Sleep and Health Activity Diet, Environment and Socialization alla quale hanno partecipato 1.007 adulti in età lavorativa della Pennsylvania sud-orientale. Gli stessi sono stati valutati con strumenti quali la scala di sonnolenza di Epworth, l'indice di gravità dell'insonnia e il punteggio di apnea STOP-BANG. Secondo Fuentes trascorrere accanto a chi si ama le ore notturne significa soffrire meno di una serie di disturbi a volte anche gravi come ansia, attacchi di panico, depressione e insonnia.
Se da un lato la qualità del sonno può influenzare positivamente il rapporto, dall'altro non si può negare che avviene anche il contrario. A constatare questo dato di fatto sono le indagini condotte da Dorelan Research, comitato di ricerca scientifica autonomo ed indipendente. Le ultime statistiche hanno evidenziato che circa il 30% della popolazione italiana rivela sintomi dovuti ad un sonno non ristoratore. Stress, irritabilità e angoscia vengono inevitabilmente trasmessi al partner con il rischio di creare o di alimentare problematiche già esistenti.
I disturbi del sonno più pericolosi per la coppia
Tra i disturbi del sonno più frequenti che minano il benessere della coppia figurano il russamento e le apnee notturne. Più nello specifico i dati dell'Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS) risalenti al 2021 hanno rivelato che nel nostro Paese circa 7 milioni di persone soffrono di almeno 5 apnee notturne per ore di sonno. Nella popolazione di età compresa fra i 30 e i 69 anni sono ben 4 milioni coloro che vivono l'esperienza di 15 apnee a notte. Questa problematica consiste nell'ostruzione delle vie aeree superiori durante l'inspirazione, quando i muscoli localizzati posteriormente alla gola si rilassano. Ciò si traduce in una riduzione o nell'arresto temporaneo del flusso di aria nei polmoni.
Vari i fattori di rischio: obesità, sovrappeso, consumo di alcol la sera, ingrossamento della lingua, anomalie mandibolari, assunzione di farmaci sedativi del sistema nervoso centrale, ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille. Tra le conseguenze più importanti vi sono l'ipertensione e alcune malattie cardiache. Di recente gli scienziati della Johns Hopkins Medicine hanno scoperto che le proteine dei canali specializzati sono potenzali bersagli terapeutici delle apnee notturne in pazienti obesi. Lo studio, condotto dalla dottoressa Lenise Kim, è stato pubblicato su The Journal of Physiology.
I consigli dell'esperto
Il professor Claudio Vicini, esperto in Medicina del Sonno, professore presso l'Università di Bologna e di Firenze e membro del comitato tecnico scientifico Dorelan Research ha affermato che nella maggior parte dei casi a sollecitare un incontro terapeutico sono le coppie consolidate e quelle novelle. Nel primo caso la visita specialistica è desiderata dalla persona che condivide il letto con chi soffre di apnee notturne o di russamento. Nel secondo caso, invece, è il paziente stesso a ritenere di dover intervenire.
« È importante agire - afferma Vicini - perché il russamento e le apnee possono avere un impatto sulla psiche e incrementare disturbi cognitivi quali irritabilità e alterazioni dell'umore».Le condizioni più problematiche devono essere sempre poste all'attenzione di un medico. Diversamente, secondo l'esperto, è possibile trarre beneficio dalla modifica di alcuni stili di vita:
- Seguire un'alimentazione sana. L'obiettivo è quello di mantenere il proprio peso forma e di migliorare la qualità del sonno. Pertanto è preferibile consumare pasti leggeri la sera
- Dormire su un fianco. La posizione supina può favorire l'ostruzione delle vie aeree
- Assumere tisane prima di coricarsi. Esse possono sciogliere eventuali congestioni
- Utilizzare i cerotti nasali. Questi dispositivi favoriscono un maggiore passaggio d'aria nelle narici e quindi una riduzione del russamento
- Optare per una posizion corretta. Dormire con la testa sollevata di 30 gradi riduce in misura significativa gli episodi di apnee notturne e di russamento
- Scegliere il giusto materasso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.