Molti lo danno per scontato ma anche la nostra voce ha una sua origine ben precisa: il suono prodotto dalle corde vocali che cambia da persona a persona non è casuale ma è "stabilito", per così dire, dalla genetica. È il nostro Dna il responsabile come dimostra uno studio condotto da deCODE genetics e pubblicato su Science Advances dal titolo Varianti di sequenza che influenzano il tono della voce negli esseri umani.
Cosa dice lo studio
Sono stati uniti i dati sulla diversità nella sequenza del genoma dell'acustica vocale di 12.901 islandesi. I ricercatori hanno dimostrato "che il tono della voce e l'acustica vocale variano nel corso della vita e sono correlati ai tratti antropometrici, fisiologici e cognitivi", sottolineano alla rivista scientifica. In particolare, è stato scoperto che tono della voce e l'acustica delle vocali hanno una componente che viene ereditata e riguardano mutazioni del gene ABCC9. Le varianti, poi, "si associano anche all'espressione genica surrenale e ai tratti cardiovascolari". In questo modo, per la prima volta è stata dimostrata la correlazione della genetica, con passi importanti verso una maggiore comprensione del sistema vocale umano.
La ricerca ha poi messo in luce un aspetto importante: le persone che hanno un tono di voce più elevato avrebbero più probabilità di soffrire di pressione alta. La correlazione, seppur bizzarra, potrebbe dipendere dal funzionamento di collagene ed elastina, proteine presenti nel nostro organismo che hanno una funzione attiva nella rigidità dei vasi sanguigni. Un'altra scoperta è che le mutazioni del gene in questione avvengono indistintamente nelle donne e negli uomini.
Secondo il sito dell'azienda deCODE genetics, oltre la metà della popolazione islandese ha partecipato a questi studi genetici in cambio di informazioni sanitarie gratuite con i volontari che si sono sottoposti a osservazioni intensive su tutto, dalla densità ossea alla loro salute mentale. "In pratica potresti considerarlo come un controllo straordinariamente approfondito", ha dichiarato Kári Stefánsson, genetista e amministratore delegato dell'azienda a Nature. Il motivo per cui è stata scelta l'Islanda è perché molte delle persone che vivono lì possono far risalire i loro alberi genealogici a un numero ristretto di antenati: il Paese infatti che conserva registri genealogici così dettagliati da poter risalire facilmente a varianti genetiche e correlarle con malattie specifiche.
Gli studi genetici su larga scala che analizzano le voci umane sono "estremamente
necessari" come dichiarato da Julie Miller, neuroscienziata dell'Università dell'Arizona a Tucson: per dimostrare nuove correlazioni tra le mutazioni ABCC9 e il tono della voce saranno necessari alcuni test anche sugli animali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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