Berlino, presidente al terzo scrutinio Smacco per la Merkel: rischia il flop

Ancora un danno d’immagine per la Cancelliera: il suo candidato, Christian Wulff, vince soltanto per pochi voti

Berlino, presidente al terzo scrutinio  
Smacco per la Merkel: rischia il flop

BerlinoIl messaggio è chiaro. Nella coalizione di Angela Merkel molti disapprovano la guida della Cancelliera e ieri i suoi avversari interni hanno colto l'occasione dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica per far sentire la loro voce. Per ben due volte il candidato della coalizione governativa, Christian Wulff, è stato bocciato pur disponendo sulla carta dei voti necessari per essere eletto con la maggioranza assoluta.

Solo al terzo turno, che richiede la maggioranza semplice, Wulff è diventato il decimo presidente della Repubblica federale tedesca. Una vittoria incerta fino all'ultimo dovuta più alle divisioni della sinistra che alla tenuta della coalizione. Al terzo turno infatti il partito di estrema sinistra, Die Linke, ha ritirato il proprio candidato lasciando ai suoi elettori piena libertà di voto e la maggior parte di loro ha preferito astenersi facendo così mancare al candidato dei socialdemocratici e dei Verdi, Joachim Gauck,i voti necessari per essere eletto.

Per Angela Merkel è uno smacco clamoroso sia perchè il risultato conferma l'esistenza di una fronda tutt'altro che irrilevante all'interno dello schieramento governativo, sia perchè ogni voto sottratto al candidato della coalizione nei primi due turni non può che essere interpretato che come un gesto di ribellione ai ripetuti appelli all'unità lanciati dalla Cancelliera.

Mai come questa volta nella storia della Germania federale degli ultimi decenni un’elezione si è svolta in un contesto così carico di tensioni: forte calo di popolarità dei tre partiti della coalizione, Cdu, Csu e liberali, che litigano praticamente su tutto, dalla politica fiscale ai tagli sociali, alla riforma sanitaria, rivalità personali, insofferenza per lo stile di governo della Cancelliera accusata di una serie di decisioni sbagliate prese negli ultimi tempi e senza consultarsi con gli alleati.
La stessa vicenda presidenziale è vista come una prova dello scollamento della coalizione. All'indomani delle improvvise e mai chiarite dimissioni del precedente presidente, Horst Koehler, socialdemocratici e Verdi avevano offerto alla Cancelliera la possibilità di scegliere insieme un candidato capace di raccogliere un ampio consenso nella Bundesversammliung, l'assemblea che elegge il capo dello Stato, composta oltre che dai membri del Parlamento, da personalità indicate dai partiti ma non appartenenti al mondo politico, scienziati, artisti, imprenditori, campioni sportivi, scrittori, giornalisti, divi dello spettacolo.

La Merkel non solo ha respinto l'offerta dell'opposizione rossoverde ma ha scelto il suo candidato senza ottenere un vero e proprio appoggio dagli alleati liberali.

Christian Wulff, il nuovo presidente, fino a ieri governatore del land della Bassa Sassonia, è una figura di spicco della Cdu, il partito della Merkel, ma non è considerato un personaggio carismatico e nel paese dispone di una popolarità di gran lunga inferiore al suo avversario, Gauck, un ex pastore evangelico che è stato uno degli animatori della rivoluzione di velluto nella Ddr che nell'89 portò al crollo del muro di Berlino e alla fine del regime comunista. Secondo i sondaggi il 42% dei tedeschi avrebbe preferito Gauck come presidente mentre solo il 33% era a favore di Wulff.

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