
Specchio, specchio delle mie brame, chi rischia il fiasco nel reame? Anche se in Italia è partita bene, con 2.227.579 euro in tre giorni, Biancaneve si è risvegliata con un avvio flop negli Usa. Venerdì 21 marzo, ha esordito con 16 milioni di dollari, che impallidiscono davanti al risultato, sempre in tema woke, di un altro live-action targato Disney, come la Sirenetta, datato 2023, che partì, il primo giorno, con 38.149.001 dollari, più del doppio al botteghino, per chiudere il week-end inaugurale Usa a quota 95.578.040 dollari. Ad essere realisti, invece, Biancaneve dovrebbe concludere, il suo fine settimana (i dati ufficiali si sapranno oggi), secondo stime, con appena 43 milioni di dollari nazionali, che diventano solo 87 a livello globale. Secondo l'industria, il tremendo remake (sulla carta) del cartone cult del 1937, è costato circa 270 milioni di dollari, spese di marketing escluse (un centinaio), il che vuol dire che per far quadrare i conti dovrà accelerare e non poco. Del resto, cosa aspettarsi da un film che ha stravolto l'originale, a partire dai sette nani spariti, non solo dal titolo, ma anche dalla storia, rimpiazzati da una pessima riproduzione in CGI di sette «creature magiche», facendo, giustamente, infuriare gli attori affetti da nanismo. D'altronde, Snow White si chiamava così perché la sua pelle era bianca come la neve, salvo, qui, affidare il ruolo a Rachel Zegler, di origini ispano-americane, obbligando la sceneggiatura a fare uno slalom che neanche la Brignone, inventandosi, per giustificare l'appellativo, l'essere sopravvissuta ad una tormenta di neve. Con il principe sostituito da un ladro che redistribuisce le ricchezze (ah, questa disuguaglianza sociale) rubandole alla ricca Regina per darle ai poveri banditi.
E meno male che non hanno tolto il bacio alla dormiente, accusato dalla cancel culture femminista di essere problematico, in quanto non consensuale; almeno, si sono rifatte con la versione da empowerment femminile nella resa dei conti finale. Chi di woke ferisce, di woke perisce.
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