Boa Morte, il Tevez di Johannesburg

Il nome non è benaugurante. Boa Morte, «buona morte», alle origini indicava in portoghese le esecuzioni capitali. Oggi, invece, è sinonimo di eutanasia. Comunque la si giri, sempre di rimetterci la pelle si tratta. Eppure a Johannesburg, tra le metropoli più superstiziose al mondo, stravedono per lui.
Perché Luis Boa Morte Pereira, di professione calciatore e con un passato nientepopodimeno che all'Arsenal (quello vero!), giocherà probabilmente in PSL, il campionato sudafricano, ma non si sa ancora se con gli Orlando Pirates o i Kaizer Chiefs. Il Milan e l'Inter della città che ha ospitato la finale degli ultimi Mondiali.
La storia vi ricorda qualcuno? Se non avete pensato a Carlos Tevez, passate alla cronaca rosa. Come per l'argentino, anche per l'ex nazionale portoghese il tam tam va avanti da settimane. Da quando, a fine dicembre, l'agente Paul Mitchell della Siyavuma Sports annuncia che il 16 gennaio Boa Morte sarà in Sudafrica per incontrare i rappresentanti dei due club di Johannesburg.
L'ala 34enne si sarebbe convinta dopo le pressioni dell'amico Benny McCarthy, ex compagno al West Ham e icona vivente dei Bafana Bafana. «Sì, è una storia di amicizia, oltre che di calcio - conferma Mitchell al Giornale -. Benny vuole Luis vicino a sé. Non c'è ancora niente di firmato e non posso assicurare che Boa Morte giocherà il derby di Johannesburg, ma il campionato e la città guadagnerebbero tanto con lui in campo. Non è più giovane, ma è ancora un giocatore di qualità».
Il messaggio deve essere stato recepito da entrambe le tifoserie, Pirati e Comandanti, che su Internet invadono di messaggi i siti sportivi sudafricani. «C'è grande eccitazione per il suo possibile ingaggio - conclude Mitchell -. Nel nostro paese gli appassionati seguono moltissimo la Premier League e si ricordano di Luis». La città è in fibrillazione e spaccata in due. Come e più di Milano.
Certo, le analogie con Tevez finiscono qui. Perché se l'Apache vanta 53 gol negli ultimi due anni in Inghilterra, Boa Morte può giusto ribattere con sette presenze e zero reti nel Larissa, serie B greca, la sua ultima esperienza. I tempi dell'Arsenal sono lontani, così come quelli spesi tra Southampton, Fulham e West Ham.

Ma se un Pallone d'oro come Rivaldo a 41 anni va a cercar gloria in Angola, Boa Morte è più che legittimato a provare l'avventura a Johannesburg. Non sarà Carlitos, ma magari segnerà nel derby. Con che maglia, i sudafricani lo scopriranno solo oggi.

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