«...E comunque mai, mai troverete nella scheda elettorale il simbolo di Fli accanto a quello del Pd». E poi invece eccole, le schede elettorali che smentiscono il mantra di Italo Bocchino.
Benvenuti a Cassino, sui manifesti c’è Iris Volante, 57 anni di rotondità venezuelana, medico chirurgo, candidata Udc per tutto il Terzo polo e dintorni. Li hanno messi pure in ordine, prima da sinistra la lista civica «Cassino città futura», a seguire il garofano del Psi, il tricolore Pd, lo Scudocrociato Udc, fino agli ultimi due a destra, Fli e Progetto comune. Non che loro, democratici e futuristi, ne abbiano fatto mistero, e come potrebbero: la coalizione mica la nascondi se vuoi che vinca. Epperò c’è una strana omertà su questa corsa alla poltrona di sindaco. C’era, almeno: fino alla fotografia che quelle vipere di daw-blog.com hanno pensato bene di postare con grande risonanza sul proprio sito: c’è lei, la Iris, sul palco di un comizio elettorale. Sotto, i 6 variegati simboli. Che poi, se non fosse per la promessa di Bocchino la si potrebbe pure buttare sull’antica storia del vabbè, a livello locale tutto vale, fa pure rima, e poi scusa se a Latina c’è Antonio Pennacchi che s’è inventato una lista di fasciocomunisti perché qui, a cento chilometri di distanza in provincia di Frosinone, non si può sperimentare una roba tipo «restodelmondo» contro Berlusconi?
Del resto, che Cassino somigli un po’ a un laboratorio in questa tornata elettorale lo vedi anche dagli altri sfidanti: c’è Giuseppe Golini Petrarcone, dipietrista in corsa per il (resto del) centrosinistra, e poi Carmelo Palombo del Pdl, che schiera una varietà di provenienze dalla Fiamma Tricolore agli esponenti della lista Oltre, che sta per «oltre il Partito democratico» e proprio di destra non è. E che dire di Gianni Valente, cui è affidato l’oneroso compito di lanciare Forza del Sud, ultima creazione di Gianfranco Miccichè. E insomma si potrebbe non farci caso. Solo che ci sono quelle parole, «mai Fli e Pd uniti sulla scheda», che Bocchino non solo ha detto, ma nulla ha fatto per far dimenticare.
Anzi, è così che è emersa anche l’altra scomoda verità. C’era Italo che negava, vi sfido a trovare un posto in Italia e sul pianeta in cui Fli corra col Pd, e allora Francesco Storace non ci ha più visto e l’ha postato sul suo blog: «Bocchino ha cancellato la Sardegna dall’Italia. Continua a sostenere che in nessuna parte d’Italia Fli sta col Pd. Bugia: a Olbia sta con Bersani, Di Pietro e Vendola. Bugiardo». Tiè. Tutto vero: altro che Cassino e altro che Pennacchi, qui trattasi di pura creatività. Merito, non a caso, di un creativo, quel Gianni Giovannelli che, forzista della prima ora e già sindaco del centrodestra eletto nel 2007 con nientemeno che il 67 per cento dei voti, ha fatto coriandoli della tessera del Pdl all’urlo di: chi mi ama mi segua. E loro, dal Fli a Sel, dal Pd all’Api, dall’Udc all’Idv, magari non lo amavano moltissimo, ma l’hanno seguito lo stesso. Giorni terribili. Giovannelli, ex vessillo azzurro sull’isola, alla sua maggioranza che, dimettendosi in massa, lo ha fatto cadere, ha tirato una rasoiata tale che la procura di Tempio ci ha aperto un’inchiesta, per verificare se fossero vere le accuse di «Aula sotto schiaffo», «dirigenti non collaborativi» e «scarsa trasparenza». Poi si è messo alla guida di questo mostro a più teste, teste che lui, dopo 14 anni ininterrotti di berlusconismo, è riuscito a unire in nome dell’antiberlusconismo.
Quanto ai silenzi dei vertici, non poteva mancare un po’ di sana dietrologia. Scrive ilfuturista.it che c’è più di un dubbio sul perché le «colombe» finiane tacciano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.