È stata inaugurata ieri, anche se entrerà in servizio domenica, la nuova fermata di Milano Tibaldi Università Bocconi sulla linea ferroviaria Milano-Mortara (S9). Un'infrastruttura verde che risponde alle nuove esigenze di mobilità, mettendo al centro la sostenibilità, la massima accessibilità e l'integrazione nel tessuto urbano e sociale. Tibaldi è la prima stazione a entrare nel progetto della circle line ferroviaria che tra qualche anno attraverserà Milano, fanno sapere dalle Ferrovie. L'investimento economico di RFI è di 22 milioni di euro.
La fermata è caratterizzata da spazi verdi esterni a servizio di passeggeri e cittadini e dall'inserimento di pareti ed elementi di ingegneria naturalistica integrati nelle barriere antirumore, nelle strutture e negli argini della stazione, in grado di assorbire le emissioni di CO2, di riutilizzare le acque piovane e migliorare il microclima.
Situata in prossimità del nuovo Campus dell'Università Bocconi, progettata da RFI in partnership con il Comune seguendo i principi alla base della strategia europea per le Infrastrutture Verdi, la fermata si è aggiudicata il finanziamento dall'Unione Europea Horizon 2020 per l'innovazione, del progetto «Clever Cities», che vede coinvolte le città di Amburgo, Londra e Milano con AMAT, Ambiente Italia, Eliante, Politecnico di Milano e WWF - nell'importante sfida di rinnovare le città mediante soluzioni naturalistiche e innovative.
Il progetto è parte della nuova visione di RFI che vede le stazioni ferroviarie sempre più integrate nel paesaggio urbano, un'oasi verde da vivere quotidianamente e non solo un punto di passaggio. La stazione è arricchita da soluzioni naturalistiche che sono state co-progettate da RFI/Italferr con la cittadinanza. Obiettivo: rinnovare le città mediante soluzioni naturalistiche e innovative, con progetti pilota nei quali la natura viene utilizzata come «materiale vivo» per migliorare gli spazi urbani e la qualità della vita. La definizione delle soluzioni verdi inserite è frutto di un percorso partecipato che, attraverso il Municipio 5, ha visto il coinvolgimento di centinaia di residenti nella co-progettazione degli spazi comuni. È la prima volta che una stazione ferroviaria viene costruita seguendo questi criteri: l'idea di partenza è stata la realizzazione di una «sala d'attesa a cielo aperto» al servizio dei viaggiatori e, insieme, degli abitanti del quartiere. Un'area di circa 600 metri quadrati che unisce al tipico via vai di persone di una stazione ferroviaria anche la possibilità di trascorrere momenti di socialità e di aggregazione, un nuovo punto verde in città.
«Da sottolineare anche che si tratta della prima fermata della futura Circle Line ideata
insieme alla rigenerazione degli Scali, un nuovo passo verso una mobilità integrata tra la città e la sua cintura» commentano l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e la collega alla Mobilità Arianna Censi.
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