Germania, è allarme sui titoli di Stato: ora i Bund minacciano i mercati Ue

Il deprezzamento del Bund è la conseguenza delle turbolenze politiche e dei persistenti venti contrari strutturali

Germania, è allarme sui titoli di Stato: ora i Bund minacciano i mercati Ue
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La crisi del modello Germania fa cadere uno storico tabù che risale alla nascita dell’euro. Il bund tedesco, per anni l’emblema della sicurezza e bene rifugio per eccellenza, una sorta di oro dei titoli di Stato a cui affidarsi nelle fasi di maggiore tensione sui mercati, ha visto il proprio rendimento balzare per la prima volta dall’introduzione dell’euro salire oltre quello dell’Irs, acronimo di Interest Rate Swap, una misura delle attività prive di rischio. L’Irs rappresenta il tasso swap usato da imprese e istituzioni finanziarie per proteggersi dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.

Mentre oltreoceano si consumava la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa, a Berlino si sgretolava definitivamente l’alleanza di governo tedesca. Le elezioni anticipate incombono. Non certo una consuetudine per Berlino in quanto è successo solo due volte nella storia della repubblica tedesca.

Le turbolenze politiche si sono quindi tradotte sui mercati in un deprezzamento dei Bund che comunque era già in atto da settimane. Anche nei periodi di maggiore tensione, dalla grande crisi finanziaria del 2007-2008 alla crisi del debito all’inizio dello scorso decennio, passando per lo shock allo scoppio della pandemia covid, mai era successo che il Bund rendesse più dell’Irs proprio perché il bund era considerato unanimemente emblema di solidità.

Per la prima volta Berlino si trova ad affrontare venti contrari dei mercati e l’emergere di un rischio paese che in passato aveva messo in fibrillazione paesi quali Grecia, Italia e Spagna, quest’anno anche la Francia. Una difficoltà nuova e che rischia di ripercuotersi sull’intera Europa se gli investitori si mostreranno anche in futuro più scettici sulla capacità della prima economia europea di affrontare le delicate sfide strutturali che si trova d’avanti.

Non solo crisi politica

Un fattore scatenante è senza dubbio la crisi politica in Germania, ma i bund pagano anche venti contrari strutturali, provenienti principalmente dal lato dell'offerta, tra cui la riduzione del bilancio della Bce. Prima del sorpasso del rendimento del Bund rispetto all’Irs, si era consumato un progressivo restringimento del differenziale tra Bund e Irs che andava avanti da inizio ottobre. Non va dimenticato che si tratta di movimenti non ampi e il Bund continua a presentare rendimenti più bassi di circa 75 punti base rispetto agli omologhi di Spagna e Francia e di circa 130 rispetto ai Btp italiani.

La coalizione di governo tripartita della Germania è crollata nella serata del 6 novembre, a seguito di disaccordi sul bilancio 2025. Il Cancelliere Scholz ha quindi in programma un voto di fiducia, con nuove elezioni che si terranno probabilmente tra l'inizio di gennaio e la fine di marzo.

Cresce il pressing per allargare i cordoni della spesa

Appaiono basse le probabilità che venga raggiunto un accordo sul bilancio 2025 trovando un compromesso durante la campagna elettorale. E’ più probabile che l’attuale governo utilizzi un bilancio preliminare basato sull’iniziale proposta di bilancio. “Questa procedura è abbastanza standard durante gli anni elettorali – spiegano gli esperti di Goldman Sachs - e comporterebbe una leggera contrazione fiscale nel primo semestre del 2025. Il prossimo governo potrebbe farlo quindi approvare un bilancio supplementare dopo essere entrato in carica e mirare a fornire un bilancio supplementare spinta compensativa nella seconda metà del 2025”. Goldman Sachs non si aspetta comunque un’espansione fiscale troppo aggressiva dal prossimo esecutivo e stima che i partiti conservatori arrivino a sostenere solo limitate misure fiscali aggiuntive rispetto all’attuale vincolo che impone che il debito pubblico non salga più dello 0,35 % del Pil l’anno.

La dissoluzione dell’alleanza di governo è in gran parte frutto della disputa sulla gestione del freno al debito costituzionale.

E l’intreccio con le elezioni Usa è molto forte in quanto aggiunge pressing su Berlino per allargare i cordoni della spesa pubblica. Gli analisti di Ing ritengono che la Germania sarà costretta a spendere di più per uscire dalle imminenti crisi commerciali e/o geopolitiche sulla scia dell'esito delle elezioni negli Stati Uniti.

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