Buenos Aires, multate le modelle «lavavetri»

Curiosa giornata ieri in corso Buenos Aires: ai semafori moto e vetture sono state prese d’assalto da lavavetri molto particolari.
A svolgere questo lavoro per un giorno è stato infatti un gruppo di modelle, che ha partecipato alla sponsorizzazione di una nota azienda di hi-fi. Shorts di jeans a vita bassissima e canottiera bianca annodata in vita con il marchio della ditta bene in vista: questo il look delle bellissime ragazze che hanno invaso il corso milanese. Per una volta i lavavetri non hanno scatenato le proteste di automobilisti e motociclisti in transito, che, anzi, si sono sottoposti di buon grado alla pulizia di parabrezza e cupolini.
Tanto successo, però, deve aver attirato fin troppo l’attenzione, provocando così l’intervento della Polizia locale che, integerrima, ha multato le modelle. Intralcio al traffico l’infrazione commessa dalle ragazze secondo i «ghisa». A difendere la scelta forse un po’ impopolare presa dai suoi colleghi è stato Roberto Miglio, delegato delle Rsu dei Vigili urbani. «Hanno fatto benissimo - ha detto - non vedo perché le ragazze avrebbero dovuto avere l’immunità solo perché sono modelle. Il codice della strada vale per tutti».

Ma allora i lavavetri «tradizionali»? «Quella degli immigrati è una situazione più delicata - ha spiegato Miglio - in quel caso non si tratta solo di un’infrazione del codice della strada, non basta una semplice multa. Sarebbe necessario un intervento congiunto di tutte le forze di Polizia».

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