Analizziamo il Bari, tra storia, tifo e chance per la Serie A

Mister Michele Mignani ha vinto lo scorso campionato di Serie C e conosce molto bene la propria squadra. I leader: i bomber Cheddira e Antenucci, poi Ceter, Galano, Vicari, Benedetti e il portiere Frattali

Analizziamo il Bari, tra storia, tifo e chance per la Serie A

Le ultime sfide lo hanno sentenziato: saranno Bari e Cagliari a giocarsi la finale dei playoff di Serie B 2022-2023 per conquistare il terzo posto che dà diritto alla promozione nella massima serie. La squadra di Claudio Ranieri ha eliminato il Parma, mentre i pugliesi di Michele Mignani hanno avuto la meglio sul Sudtirol. Le finali si disputeranno l'8 giugno con la gara di andata alla Unipol Domus, mentre la a la gara di ritorno sarà al San Nicola l'undici di giugno.

Saranno due sfide interessanti anche a livello di bomber, fra il capocannoniere Gianluca Lapadula (Cagliari) con 24 centri messi a segno e Walid Cheddira (Bari), terzo classificato con 17 gol. Due grandi piazze, due capoluoghi di regione che fremono per il ritorno in serie A. Una sfida che sarà anche un confronto fra due generazioni di allenatori, Ranieri e Mignani, divisi da 21 gli anni di età, con due percorsi completamente differenti. Una volta subentrato a Fabio Liverani, Ranieri ha ottenuto 10 vittorie, 9 pareggi e solo 2 sconfitte, comprendendo anche i playoff. Mignani ha vinto lo scorso campionato di Serie C e conosce bene la propria squadra: in 76 panchine sono arrivate ben 41 vittorie.Una squadra, quella dei Galletti baresi, formata da una rosa assolutamente importante.

Oltre al già menzionato Cheddira è doveroso ricordare l'apporto importante dato da un attaccante esperto come Mirko Antenuccci, oltre a Ceter e Galano, senza dimenticare Vicari, oppure Benedetti, match winner nell'ultima sfida con il Sudtirol, fino ad arrivare al portiere Frattali. Una rosa ben assortita in ogni reparto. Una compagine che, non a caso, si è piazzata saldamente in terza posizione, guidata da un tecnico come Mignani che è stato capace di esaltarne le qualità e che saprà caricare i suoi uomini a dovere, in vista di queste due sfide decisive.

La nostra analisi sulla rubrica "A tutta B" parte proprio dal Bari, questa importante piazza del Sud con 324.000 abitanti e un grande bacino di utenza. Il club nella sua storia ha partecipato a 30 edizioni del campionato di Serie A a girone unico, è la prima squadra della Puglia e la terza del Mezzogiorno d'Italia per numero di presenze nel massimo campionato italiano di calcio. Il suo miglior piazzamento in massima serie è il 7º posto della stagione 1946-47. Nella sua storia ha vinto due campionati di Serie B, uno di Serie C e uno scudetto di quarta serie, mentre in ambito internazionale annovera la vittoria di una Coppa Mitropa nel 1990. Il Bari risulta al 19º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 17º posto nella graduatoria della tradizione sportiva italiana secondo i criteri della Figc.

I tifosi baresi sognano di poter presto rigiocare il derby con i cugini del Lecce, squadra che si è salvata in A con buon anticipo e con la quale esiste un'acerrima rivalità. Il Bari può vantare inoltre degli impianti all'avanguardia, primo fra tutti lo stadio San Nicola, che fu inaugurato nel 1990, in occasione dei Mondiali di calcio in Italia. Un impianto disegnato dall'architetto Renzo Piano che presenta le gradinate a due anelli sovrapposti, di cui l'anello superiore è a spicchi concavi in parte separati, per una capienza complessiva di 58.270 posti a sedere. È soprannominato anche "l'astronave" perché, visto dall'esterno, dà proprio l'idea di un avveniristico oggetto in grado di volare nello spazio.

Parliamo infine della tifoseria barese, che segue con grande passione i propri colori e che sarà presente in buon numero a Cagliari. Nei primi anni di attività sportiva della squadra assistevano agli incontri della formazione biancorossa semplici spettatori, incuriositi dal nuovo gioco del Football importato dalla Gran Bretagna. Ma il "tifo" calcistico vero e proprio, a Bari, iniziò a manifestarsi negli anni 1910-11 per avere la piena affermazione nel primo dopoguerra con il Liberty (legato a doppio filo con il FBC Bari, inizialmente non rifondato) e l'Ideale. Pochi mesi dopo la fusione del 1928, nacquero i primi club di tifosi; con i nomi de "La banda dei pollastri", "L'ordine del galletto" e il "27+2", che erano formati da gruppi di uomini adulti, poi scioltisi circa cinque anni.

Dalla seconda metà degli anni cinquanta si distinse un personaggio, Peppino Cusmai, un tifoso corpulento e con i baffi all'ungherese, che in occasione degli spareggi e delle gare determinanti per le promozioni o le salvezze dei galletti percorreva le strade di Bari su un carro trainato da un cavallo, con una feluca, incitando i concittadini a seguirlo, anche in trasferta, per sostenere i biancorossi. Ha poi seguito costantemente e attivamente il Bari, da elemento trainante per la tifoseria, fino al 1980, quando è scomparso.

Come qualsiasi gruppo ultras, anche quello barese possiede gemellaggi e rivalità. Riguardo ai primi, il gemellaggio più duraturo è quello con Salerno. Dal 1988 è in vigore il gemellaggio con i reggini, nato fra gli UCN e i Boys Reggio, mentre nell'aprile 2006, in occasione di un incontro con la Cremonese in Lombardia, si è concretizzato quello con i sampdoriani, preceduto da anni di amicizia tra i relativi gruppi. Durante gli anni ottanta vi sono stati forti gemellaggi con le tifoserie torinista e laziale, anzi, quello con i biancocelesti è stato il primo gemellaggio attuato dai baresi. Comunque entrambi i gemellaggi finirono negli anni Novanta. I gruppi organizzati biancorossi hanno inoltre rapporti di forte amicizia con la tifoserie spezzina, vicentina, triestina ed empolese.

Riguardo ad altre tifoserie meridionali da sottolineare la rivalità con napoletani, avellinesi e i palermitani, questi ultimi gemellati con i leccesi. Particolarmente tesi i rapporti con i pescaresi, non buoni quelli con gli ultras di Roma, Juventus, Inter, Hellas Verona e Genoa.

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