L’Inter va a fare compagnia al Napoli tra le grandi che cadono agli ottavi di Coppa Italia. Il big match non delude certo le aspettative, offrendo al pubblico del Meazza un supplementare davvero memorabile. Nei 90 minuti tra Inter e Bologna regna l’equilibrio, con i padroni di casa più aggressivi ma che non riescono a trovare il bandolo dell’attenta difesa rossoblu. L’undici di Inzaghi ha tra i piedi il pallone che varrebbe i quarti ma Lautaro Martinez si conferma rigorista non infallibile, facendosi parare il tiro da Ravaglia.
L’assedio finale dei nerazzurri non riesce ad evitare che si vada ai supplementari, una vera iattura visto che si tornerà a giocare tra solo due giorni. A sbloccare finalmente il tutto ci pensa un colpo di testa imperioso di Carlos Augusto che vale l’1-0. L’Inter si accontenta ed il Bologna ne approfitta con una giocata geniale di Zirkzee che vale l’1-1 di Beukema. Alla fine la decide un contropiede micidiale con l’ex Bayern che fornisce un assist allo svizzero Ndoye che beffa ancora Audero. Non c’è tempo per altro, ai quarti contro la Fiorentina ci approdano i ragazzi di Thiago Motta.
Le scelte dei tecnici
Confermando le voci della vigilia, Simone Inzaghi è costretto dai tanti impegni ad un turnover piuttosto pesante rispetto all’undici sceso in campo all’Olimpico domenica sera. Se la difesa viene confermata in blocco, il rientrante Pavard partirà solo dalla panchina mentre il resto della squadra è quasi rivoluzionato. Al centrocampo rimane solo Darmian: sull’altra fascia parte dal primo minuto Carlos Augusto mentre la mediana è del tutto rinnovata. Oltre a Frattesi e Assllani, spazio all’olandese Davy Klaassen, per un assetto quasi mai visto finora. Dopo aver speso moltissimo contro Real Sociedad e Lazio, Thuram parte dalla panchina, dando spazio all’ex di giornata Arnautovic, che farà coppia col talismano Lautaro Martinez.
Thiago Motta, probabilmente pensando all’incrocio di sabato pomeriggio contro l’Atalanta, è costretto ad un robusto turnover. A parte la conferma di Ravaglia in porta invece del titolare Skorupski, parecchie modifiche in ogni reparto. Dei titolari che hanno fatto a pezzi la Roma domenica sera, rimangono solo Moro e Saelemakers: partiranno dalla panchina Freuler, Ndoye e lo stesso Zirkzee. Dal primo minuto partirà quindi l’ex interista Fabbian, Urbanski e il giovane figlio d’arte Sydney Van Hoojidonk.
Inter aggressiva, Bologna ordinato
Al pronti via ci vuole qualche minuto prima di riuscire ad orientarsi tra due formazioni quasi sperimentali. Forte di un momento di forma smagliante, i padroni di casa sono subito propositivi e provano a schiacciare il Bologna nella sua metà campo. Ritmo piuttosto basso, visto l’imminente weekend di Serie A, ma i felsinei si schierano subito con la difesa molto alta, quasi ad invitare l’Inter a salire. I nerazzurri raccolgono l’invito e si presentano un paio di volte in area di rigore, dove l’ex Arnautovic è però poco preciso nella girata. La prima vera occasione per l’Inter arriva al 7’ minuto, quando Klaassen vede la porta e lascia partire un bel tiro da fuori. Ravaglia la vede all’ultimo secondo ma riesce a respingere. I nerazzurri, minuto dopo minuto, diventano più aggressivi, decisi a rallentare l’uscita palla dei rossoblu. Il Bologna prova ad esprimere il suo solito gioco ma con un Inter che pressa alto e forte è davvero complicato. Alla lunga, però, i ragazzi di Thiago Motta riescono a rendersi pericolosi: bel cross di Lykogiannis e l’ex nerazzurro Fabbian tenta una roba stile Ibrahimovic. Il tacco volante è davvero splendido e sfila di non molto alla sinistra di Audero, che comunque sembrava in grado di arrivarci. L’Inter continua a spingere forte, decisa a chiudere prima possibile i conti coi felsinei, ma gli ospiti si difendono con ordine, concedendo poco agli avanti meneghini.
A parte resistere alle folate nerazzurre, il Bologna è un po’ passivo e difficilmente riesce ad impostare attacchi degni di nota, pur gestendo per ampi tratti il pallone. A parte qualche giocata di Fabbian, gli ospiti non combinano molto e rischiano di subire l’1-0 alla mezz’ora: bella corsa sulla fascia e cross teso di Carlos Augusto sul quale si avventa Frattesi. Deviazione precisa che costringe Ravaglia ad una parata d’istinto davvero complicatissima, dando inizio ad una nuova fase di predominio dei padroni di casa. L’Inter si fa sicuramente preferire in quanto a volontà e decisione con gli ospiti più macchinosi del solito in fase di costruzione ma solidissimi in difesa, grazie all’ottima prova dei centrali. Finale del primo tempo con l’Inter alla ricerca ossessiva del vantaggio ed i rossoblu che si difendono con ordine. Si va negli spogliatoi su uno 0-0 che riflette quello che si è visto in campo. Vedremo nel secondo tempo se l’Inter riuscirà a trovare la zampata vincente per mettere sotto il Bologna.
Assedio Inter, Lautaro sbaglia il rigore
Si rientra in campo senza cambi con un Bologna che prova a rispondere all’intensità dell’Inter, pressando più alto e cercando di trovare sbocchi buoni per impensierire Audero. La prima palla buona arriva però tra i piedi di Frattesi, dimenticato dalla difesa felsinea: peccato che l’azzurro svirgoli malamente col mancino un ottimo cross teso di Bastoni. Sul rovesciamento di fronte Saelemakers fornisce un cross ancora più invitante sul quale Van Hooijdonk arriva con una frazione di secondo di ritardo. Il Bologna è sicuramente più aggressivo ma non va oltre ad un b di Urbanski che finisce al terzo anello di San Siro. Sul rovesciamento di fronte, palla persa malissimo dalla difesa felsinea con Frattesi che mette una palla d’oro ad Arnautovic: l’ex di giornata s’impappina e perde l’occasione buona per battere Ravaglia. Inzaghi capisce che bisogna cambiare qualcosa ed inizia a far scaldare parecchi titolari: Thiago Motta, invece, preferisce aspettare ancora prima di scoprire le carte. A mezz’ora dalla fine, sono sempre i nerazzurri a spingere con più convinzione ma i tentativi dei padroni di casa s’infrangono inevitabilmente sulla difesa ospite.
L’episodio chiave della gara arriva al 61’, quando sull’ennesimo calcio d’angolo, Corazza salta in maniera scomposta ed incoccia il pallone col braccio. Ci vuole un paio di minuti prima che la sala Var informi il signor La Penna che qualcosa non torna: bastano pochi secondi al fischietto romano per indicare il dischetto. Dagli undici metri si presenta il capitano Lautaro Martinez e, di solito, è quasi una sentenza: stavolta però il campione del mondo tira poco angolato, Ravaglia capisce tutto e riesce ad arrivarci. Niente da fare per l’argentino, si rimane sullo 0-0. L’Inter, a questo punto, rompe gli indugi e si rovescia in avanti a testa bassa per trovare finalmente il vantaggio. Thiago Motta decide di cambiare qualcosa ma prima di poter effettuare il cambio, su una bella giocata in ripartenza di Bisseck, Lautaro non inquadra lo specchio della porta. Dopo l’ingresso in campo di El Azzousi al posto di Moro, si continua sulla stessa falsariga, con l’Inter più nervosa, ansiosa di evitare supplementari e rigori. Ancora una ripartenza, stavolta è Carlos Alberto a provare il tiro a giro, con una deviazione che per un niente non inganna Ravaglia. Al 74’ arrivano i cambi dell’Inter: fuori Arnautovic, Klaassen e Bastoni, dentro Thuram, Barella e Dimarco per più peso e dinamismo al centrocampo.
Thiago Motta fa rientrare Corazza per dare un quarto d’ora a De Silvestri ma a macinare gioco è sempre l’Inter, ansiosa di capitalizzare la maggiore tecnica dei titolari per piegare la resistenza del Bologna. A 10 minuti dalla fine, i nerazzurri iniziano ad essere a corto di benzina ma i rossoblu non riescono ad impostare contropiedi pericolosi. Inzaghi si gioca anche la carta Sensi al posto di Asllani e la risposta del tecnico italo-brasiliano è la staffetta in avanti: fuori Saelemakers e Van Hooijdonk, dentro Ndoye e Zirkzee. A cinque minuti dalla fine, incursione di Dimarco e tiro insidioso sul quale Ravaglia riesce ancora ad arrivare. La maggiore qualità dei titolari in campo si vede e il Bologna non può che ripiegare a difesa della propria porta, provando a stringere i denti nei cinque minuti di recupero. Gli assalti non riescono a superare la difesa felsinea: ci vorranno i supplementari per decidere chi approderà ai quarti di finale di Coppa Italia.
Supplementari epici
Inzaghi richiama in panchina l’ottimo Bisseck per giocarsi la carta Pavard nei due tempi supplementari. Le ultime due volte che è andata ai supplementari, l’Inter è riuscita ad evitare la lotteria dei rigori e si spinge subito in avanti per chiudere finalmente i conti. Alla fine i nerazzurri trovano il modo di superare “saracinesca” Ravaglia: bell’angolo di Dimarco e la difesa felsinea si dimentica Carlos Augusto. Errore pesante, visto che l’ex Monza salta più alto di tutti e la mette dove il portiere del Bologna non può arrivare.
L’Inter prova a tenere alta la pressione per evitare brutte sorprese ma il Bologna non si scompone più di troppo, provando ad usare la maggior qualità dei nuovi entrati per riequilibrare i conti. Inzaghi richiama il dolorante Lautaro Martinez per far entrare Mkhitaryan mentre Thiago Motta cambia Lucumi per Calafiori. In campo non cambia molto, con l’Inter che sembra accontentarsi e il Bologna che fatica parecchio a rendersi pericoloso. Con il procedere del secondo tempo supplementare gli ospiti si fanno decisamente più pericolosi, stazionando per lunghi tratti dalle parti di Audero, riuscendo alla fine a trovare il pari. Tacco volante di Zirkzee a rientrare con la sfera che finisce proprio sui piedi di Beukema, che gira al volo in porta. 1-1, tutto da rifare per l’Inter.
Con l’Inter rovesciata in avanti, spazio per le ripartenze rossoblu e, ancora una volta, a fare la differenza è Zirkzee: tunnel su Acerbi, assist sulla corsa di Ndoye che controlla male ma batte comunque Audero. 2-1 Bologna e solo tre minuti per l’Inter per rimettere in piedi una partita che sembrava chiusa a tripla mandata. Gli assalti s’infrangono sulla difesa felsinea e, alla fine, a festeggiare sono proprio gli ospiti. Brutta battuta d’arresto per la capolista, che però potrà rifarsi in campionato e in Champions. A giocarsi la semifinale con la Fiorentina, però, ci va il Bologna dell’ex bandiera Thiago Motta.
Il tabellino
INTER (3-5-2): Audero; Bisseck (91’ Pavard), Acerbi, Bastoni (75’ Dimarco); Darmian, Frattesi, Asllani (82’ Sensi), Klaassen (74’ Barella), Carlos Augusto; Martinez (98’ Mkhitaryan), Arnautovic (74’ Thuram). Allenatore: Simone Inzaghi
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Corazza (75’ De Silvestri), Beukema, Lucumi (97’ Calafiori), Lykogiannis; Aebischer, Moro (67’ El Azzousi); Fabbian, Urbanski, Saelemaekers (83’ Ndoye); van Hooijdonk (84’ Zirkzee). Allenatore: Thiago Motta
Marcatori: 92’ Carlos Augusto (I), 111’ Beukema (B), 116’ Ndoye (B)
Ammoniti: 40’ Lykogiannis (B), 58’ Van Hooijdonk (B), 88’ Fabbian (B), 90+4’ Bisseck (I), 99’ Darmian (I), 102’ Pavard (I), 109’ Barella (I)
Espulsi: n/a
Arbitro: Federico La Penna (Roma 1)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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