Maxi recuperi in Serie A: ecco cosa cambia dal prossimo campionato

Nel ritiro di Cascia gli arbitri sono stati istruiti sulla nuova direttiva: si punta a giocare 60 minuti effettivi. Nel mirino il tempo perso per i festeggiamenti dopo i gol

Maxi recuperi in Serie A: ecco cosa cambia dal prossimo campionato
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La Serie A si conformerà alle direttive della Fifa riguardo ai maxi recuperi delle partite. Nello specifico il tempo addizionale sarà di due minuti di recupero in più nel primo tempo, dai 7 ai 10 nella ripresa. Secondo i dati della Can sarà questa la media dei recuperi che vedremo nelle partite del prossimo campionato che scatterà a partire dal prossimo 19 agosto.

La direttiva è stata spiegata chiaramente alla classe arbitrale, in occasione del ritiro organizzato a Cascia dal 7 al 12 agosto. L'intenzione è chiara: sarà data particolare attenzione al tempo perso per i festeggiamenti derivanti dai gol. L'obbiettivo è quello di cercare di aumentare il tempo effettivo. Proprio perché aumentando la durata totale delle partite oltre i 100 minuti attraverso questi maxi recuperi, la Can spera di raggiungere i 60 minuti di gioco effettivo. Ma anche invertire il trend delle ultime stagioni, che hanno fatto registrare un evidente peggioramento con 54-55 minuti di media di calcio giocato.

Nella direttiva viene specificato che tra i motivi di recupero, oltre a sostituzioni e infortuni, si aggiunge anche il tempo perso per i festeggiamenti dopo il gol. A questo scopo verranno segnalati almeno due minuti in più prima dell'intervallo (e si eviterà il duplice fischio allo scoccare del 45') e dai sette ai dieci minuti nella ripresa. Secondo l'analisi della Can, questo porterà ad una durata in media tra i 100 e i 102 minuti, per un totale di poco più un giorno aggiuntivo di gioco (25 ore e mezza, circa).

Quanto durano davvero le partite?

È possibile davvero introdurre nel calcio il tempo effettivo come nel basket e in altri sport di squadra? Al momento la strada non è percorribile. Si tratterebbe infatti di una soluzione estrema, che cambierebbe le basi assolute del gioco del calcio.

L'obbiettivo dell'Ifab però è evitare che le perdite di tempo, diventate quasi scientifiche, impediscano di giocare: un ostruzionismo ormai fastidioso e antisportivo. Il rimedio più logico resta uno: quindi dovrà crescere il recupero. Una tendenza evidenziatasi nello scorso Mondiale in Qatar, dove il tempo perso venne conteggiato e aggiunto in maniera certosina alla fine di ciascun tempo, calcolando ogni minima interruzione.

Durante la Coppa del Mondo ci si è avvicinati all’ora di gioco (59 minuti e 47 secondi), con il record di Inghilterra-Iran con ben 27 minuti di recupero. Un considerevole aumento rispetto a Russia 2018, quando il tempo medio era stato 55'41''. Non è stato da meno il maldestro arbitro Taylor che fece durare la finale di Roma-Siviglia addirittura 146 minuti.

Nell'ultima Serie A la media è stata 54’ di tempo effettivo, praticamente quanto la Premier League, e più degli altri campionati europei. Siamo sicuri che assistere a partite infinite aumenti davvero lo spettacolo?

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