Da stasera il Milan torna alle prese con la coppa stregata. Mai vinta in carriera (ex coppa Uefa) nonostante un paio di rincorse (con Sacchi e Capello in panchina) interrotte brutalmente sul più bello specie quando fu il Bordeaux di Zidane a eliminare Baggio e soci. Certo la bacheca, illuminata dalle 7 Champions, è sempre tra le più illustri del calcio italiano ma quella di stasera è l'ultima occupazione europea del club che rivede in tribuna il suo patron Gerry Cardinale e si gioca l'accesso alla formula classica con il Rennes reduce da una striscia promettente di successi consecutivi. «È un rivale complicato da affrontare con grande cura la convinzione di Stefano Pioli che nell'occasione fa una scelta di massima: dentro tutti i titolari possibili, con qualche ritocco a centrocampo (Reijnders e Musah freschi, a riposo Bennacer e Adli reduci dal Napoli) rinviando alla sfida di domenica sera col Monza il rilancio del trio d'attacco alternativo (Chukwueze rientrato in tempo dalla coppa d'Africa, Jovic e Okafor).
«Prima di pensare a vincerla dobbiamo passare il turno» il responsabile appello del tecnico di Parma che ricomincia a rivedere qualche infortunato (Thiaw a disposizione in panchina, gli altri due, Tomori e Kalulu, devono ancora lavorare sodo). L'attesa è quasi identica alla Champions persa per via di un rigore farlocco assegnato al Psg nel girone iniziale: 66 mila i biglietti già venduti, tifosi francesi arrivati in gran numero a testimonianza dell'effetto attesa. Eppure è cosa buona e giusta evitare di ingigantire le speranze di successo di cui discutono soprattutto sul web più che a Milanello. E i motivi sono essenzialmente due: 1) perché giocare di giovedì senza mai riuscire a spostare il campionato al lunedì successivo, è un impegno psico-fisico molto pesante. Alla Roma riuscì l'impresa soltanto una stagione fa ma perdendo terreno in campionato e invece per il Milan è indispensabile centrare il posto in Champions per il futuro e per il bilancio economico. Nei prossimi 19 giorni il Milan dovrà giocare sei volte tra torneo e coppa: o (tutti) i ricambi funzioneranno alla grande, oppure si perderanno punti e speranze per strada. Pioli, che non fa campagna elettorale per il futuro, elenca i favoriti al successo finale di Dublino tra i quali inserisce una sorpresa. «Liverpool, Bayer Leverkusen e Atalanta possono ambire al successo» è il suo pronostico che farà sicuramente discutere.
Di sicuro è un pronostico
attendibile a meno di un risveglio improvviso e autoritario del suo talento Leao, per via dei pochi gol (3 appena) fatti colmati dai tanti assist (9) che pure rappresentano un contributo notevole al rendimento collettivo.
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