Un Milan in crisi nera contro la dominatrice del girone, di fronte ad una tifoseria critica verso tecnico e giocatori. Tutto sembrava apparecchiato per una giornata da dimenticare e invece il vecchio Diavolo si riscopre grande in Europa, mettendo sotto con una prova maiuscola il Psg di Luis Enrique. Quel carattere e personalità assenti sabato contro l’Udinese hanno fatto la differenza coi parigini, piegati da un Leao in serata di grazia, dal solito, implacabile Giroud e da una prova quasi perfetta di Reijnders e Loftus-Cheek. Il girone, ora, è riaperto ma servirà fare un risultato contro il Borussia per continuare a credere al sogno qualificazione.
Milan e PSG partono sparate dai blocchi e danno vita ad un primo tempo tra i migliori visti in questa stagione. Le occasioni si sprecano, ritmo e intensità ai massimi, per la gioia del tutto esaurito del Meazza, che ha a malapena il tempo di respirare. Alla fine, però, una mezza buca della difesa rossonera libera la spizzata di Marquinhos da angolo, convertita col più facile dei tap-in da Skriniar. Il Milan reagisce con rabbia e orgoglio, trovando il pari dopo soli tre minuti: Donnarumma si supera sul tiro secco di Giroud ma non può niente sulla rovesciata di Leao da distanza ravvicinata. Tante occasioni sprecate da una parte e dall’altra ma il pari ci sta, vista la gran prova delle due squadre. Al ritorno dagli spogliatoi il Milan continua a spingere, trovando il raddoppio col solito Giroud con un perentorio colpo di testa. Il Psg cambia parecchio e nel finale di partita torna a minacciare il Milan, che si difende con ordine e sfiora più volte il gol della sicurezza.
Le scelte dei tecnici
Il 2-0 messo dal Borussia Dortmund al Signal-Iduna Park contro il Newcastle mette ulteriore pressione all’undici di Pioli, praticamente costretto ad uscire da San Siro con tre punti se vuole continuare a sperare negli ottavi di finale. La formazione scelta dal tecnico emiliano è più o meno quella immaginata da molti alla vigilia, con Pioli che si affida ai titolarissimi. Spazio quindi al rientro di Theo Hernandez sulla sinistra, Ruben Loftus-Cheek a guidare il centrocampo e Christian Pulisic sulla destra per fornire palloni buoni ad Olivier Giroud.
Decisamente più tranquilla la situazione di Luis Enrique, il cui Psg potrebbe fare un passo decisivo verso gli ottavi di finale. Anche per il tecnico asturiano, pochissimi cambi rispetto alla vigilia: difesa incentrata sui due ex interisti Hakimi e Skriniar, centrocampo che si affida al talento di Vitinha e Zaire-Emery per superare la mediana rossonera. Invece del 4-4-2 immaginato da alcuni media francesi, più probabile che Dembélé e Mbappé svarino sulla tre quarti per alimentare l’unica punta Kolo Muani.
Skriniar chiama, Leao risponde
Che si tratta di una partita diversa dalle altre si capisce già dal riscaldamento: come anticipato dal tifo organizzato, l’ingresso dell’ex Gigio Donnarumma viene salutato da una terrificante bordata di fischi e dal lancio di dollari falsi col suo volto e la scritta “mercenario”. Se questo sarà il tema dal punto di vista emotivo, il calcio d’inizio dipinge un quadro subito chiaro: Milan un po’ nervoso, parigini che giocano sul velluto. Quando Calabria scivola sull’accelerazione di Mbappé sulla sinistra, un brivido scivola lungo la schiena dei tifosi del Diavolo. Ritmo molto alto e Psg che spinge sulle fasce, uscita palla dei padroni di casa complicata dal pressing dei transalpini. La prima occasione arriva al 5’: Reijnders mette un dribbling secco, scarica su Leao che mette a sedere Hakimi, va sul fondo e la rimette al limite dell’area. Loftus-Cheek tira al volo con buona potenza ma la sfera sfila a non molto dallo specchio della porta di Donnarumma.
La risposta dei Rouge-et-Bleu arriva in ripartenza ma la girata al limite di Mbappé viene neutralizzata da Maignan. Il calcio d’angolo è però fatale ai padroni di casa: l’angolo vede Marquinhos che batte sul tempo i centrali rossoneri e fornisce un pallone che Skriniar deve solo spingere in porta. San Siro ammutolito, con solo i 4.000 tifosi parigini a far festa: la montagna diventa ancora più ripida. Invece di subire il colpo, il Milan spinge come un forsennato e in campo si vede davvero di tutto: c’è il cross di Calabria per Musah che grazia Donnarumma fino alla gran botta di Giroud sul lancio di Leao che vede l’ex portiere del Milan superarsi. Il guardiameta della nazionale, però, non può assolutamente niente quando l’avanti lusitano gli mette una rovesciata in faccia, pareggiando i conti dopo solo tre minuti.
Ritmo e intensità, il Milan c’è
Il pareggio non cambia il tema della partita, tra due squadre che non ci pensano nemmeno ad alzare il piede dall’acceleratore: se la corsa solitaria di Mbappé su imbeccata splendida di Dembelé viene sventata da un’uscita provvidenziale di Maignan, i rossoneri si affidano alla velocità dei laterali e alla classe di Reijnders. Le occasioni si sprecano da una parte e dall’altra, ma si gioca sempre a velocità supersonica, almeno fino a quando, attorno al 20’, il Psg rallenta e prova ad imporre il suo ipnotico giro palla. Se Dembelé sembra in serata di grazia, il Milan risponde con le galoppate di Leao e Theo Hernandez, oltre alla reattività di Loftus-Cheek. Coi rossoneri sbilanciati, il contropiede dei transalpini è micidiale: Kolo Muani e Mbappé si scambiano di posizione e l’avanti si trova a tu per tu con Maignan, che si supera ancora. Al 26’ sono i legni a farla da protagonista: prima l’incrocio dei pali nega il golazo a Dembelé, poi il contropiede guidato da Loftus-Cheek vede il tiro di Giroud colpire l’esterno della rete. La difesa parigina ha enormi problemi a contenere l’esuberanza di un Leao che ha una gran voglia di mettere a tacere i critici.
Al 31’ c’è tempo di vedere una insolita punizione di Tomori che costringe Donnarumma ad una parata non impossibile ma le due squadre, sebbene a velocità ridotta, giocano sempre con intensità esemplare. A difesa schierata i rossoneri sono meno devastanti ma rimangono costantemente in partita, costringendo l’undici di Luis Enrique ad arretrare il baricentro. Reijnders rimane uno tra i migliori in campo: è su un suo passaggio che Leao entra in area e prova a battere con un colpo di biliardo l’attento Donnarumma, che risponde presente. Con le squadre comprensibilmente stanche, ci si affida alle ripartenze e sono i rossoneri ad essere più efficaci. Peccato che su un lancio invitantissimo, Pulisic controlli in maniera non ottimale il pallone e spedisca il pallone sull’esterno della porta. Al 42’ pestone di Ugarte a Theo Hernandez che impedisce un contropiede rapido del Milan: l’argentino si becca il terzo giallo di giornata, tutti per gli ospiti. Uno stellare primo tempo si chiude quindi sull’1-1.
Giroud trova il vantaggio
Nessun cambio all’intervallo e quando il signor Gil Manzano fa riprendere il gioco, il Psg si affida al possesso palla e ai soliti cross per mettere in crisi la difesa rossonera. Se Leao fa vedere giochi di prestigio anche in difesa, Mbappé sembra molto meno devastante che all’andata. Reijnders azzarda un uno-due con Giroud e fa tutto bene a parte la conclusione, molto larga ma è davvero un’ottima prestazione quella del centrocampista olandese. Milan sornione che avanza con passaggi precisi fino all’episodio che potrebbe cambiare la partita: Leao si fa male in area piccola, la difesa ospite si ferma quanto basta perché il susseguente cross di Theo Hernandez venga incornato in maniera perentoria dal solito, immarcescibile, Olivier Giroud.
Il Milan non concede tregua all’undici di Luis Enrique e continua ad alzare l’intensità, spingendosi con decisione a caccia del gol della sicurezza. Appena riconquistano il pallone, però, i parigini riprendono il solito giro palla avvolgente, cercando spazi buoni nella difesa del Milan. Sull’ennesimo intervento ruvido di Lucas Hernandez, rimane a terra Loftus-Cheek, che comunque sembra in grado di continuare. Luis Enrique capisce che i suoi stanno subendo la personalità del Milan e prepara tre cambi: fuori gli ammoniti Vitinha e Ugarte, sostituiti dall’ex Napoli Fabian Ruiz e Lee Kang-in oltre al cambio in avanti dove Gonçalo Ramos prende il posto di Kolo Muani. Il Milan è pericolosissimo su una punizione a giro di Theo Hernandez che Donnarumma devia in angolo ma in campo sono i rossoneri a fare la voce grossa.
Finale tra sofferenza e occasioni
I nuovi ingressi sembrano rianimare i parigini, che una volta superato il momento di crisi, tornano a farsi vivi nell’area rossonera. Pioli vede che il suo Milan sta arretrando troppo e prova a dare la sveglia ma ci pensa il solito Mbappé che guadagna un metro su Tomori e spara sul palo vicino: Maignan mette bene in angolo, sventando l’ennesimo pericolo. A creare grattacapi come all’andata il dinamismo del coreano Lee Kang-in, davvero difficile da contenere: non è un momento brillante quello del Milan ma l’importante è tenere duro ed aspettare l’inevitabile calo dei transalpini. Strano come Pioli aspetti ben oltre il 70’ per effettuare dei cambi ma, almeno a giudicare dalle sue cavalcate sulla fascia, Leao ne abbia ancora.
Ultimo quarto d’ora all’insegna della sofferenza per il Milan, che subisce le iniziative del Psg rimanendo comunque compatto ed ordinato. Nel finale qualche intervento ruvido di troppo e ne fanno le spese sia Musah che Leao, costretti a lasciare il campo per Krunic e Okafor. Neanche il tempo di finire di applaudire la grandissima prova del lusitano che l’avanti svizzero per poco non impallina Donnarumma con un bel tiro a giro sul palo lontano. Neanche un minuto dopo è Loftus-Cheek a trovare la deviazione di Skriniar che salva il portiere della nazionale su un suo colpo di testa da posizione ottima. La risposta del Psg è affidata a Lee Kang-in che semina il panico in area e mette un tiro velenoso che finisce sul palo esterno. I sette minuti di recupero vedono un problema muscolare per Pulisic, sostituito da Florenzi e il Milan va in apnea per resistere agli ultimi assalti degli ospiti che certo non si danno per vinti. Negli ultimi minuti si gioca ad una porta sola ma le energie spese sono state tantissime da entrambe le parti. È un recupero interminabile che fa stare San Siro col fiato sospeso fino al triplice fischio ma, alla fine, i fedelissimi del Diavolo possono fare esplodere la loro gioia. Vince il Milan 2-1; non basterà per porre fine alle polemiche ma è davvero un gran passo avanti.
Il tabellino
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Musah (84’ Krunic), Reijnders, Loftus-Cheek; Pulisic (90+1’ Florenzi), Giroud, Leao (84’ Okafor). Allenatore: Stefano Pioli
PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Skriniar (88’ Barcola), Hernandez (64’ Mukiele); Zaïre-Emery, Ugarte (59’ Ruiz), Vitinha (59’ Lee Kang-in); Dembélé, Kolo Muani (59’ Ramos), Mbappé. Allenatore: Luis Enrique
Marcatori: 9’ Skriniar (P), 11’ Leao (M), 50’ Giroud (M)
Ammoniti: 23’ Vitinha (P), 27’ Kolo Muani (P), 42’ Ugarte (P), 54’ Hernandez (P), 65’ Musah (M), 79’ Skriniar (P)
Espulsi: n/a
Arbitro: Jesús Gil Manzano (Spagna)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.