Tifosi vip Napoli, Giuseppe Bruscolotti: "Scudetto voluto. Si può aprire ciclo vincente ma…"

Giuseppe Bruscolotti, capitano del Napoli del primo scudetto, spiega che il titolo conquistato oggi è segno di continuità. Per il futuro, però, saranno fondamentali le mosse del prossimo calciomercato

screenshot video Canale 21
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Un soprannome è per sempre. Soprattutto quando si è amati praticamente da tutti. Il suo, peraltro, è decisamente indicativo: "palo 'e fierro" (palo di ferro). Un appellativo, dato dai tifosi del Napoli, per sottolinearne il fisico massiccio e la grande forza atletica e la tenacia del personaggio. Un personaggio che ha contribuito a scrivere la storia calcistica degli azzurri.

Stiamo parlando di Giuseppe Bruscolotti, capitano del Napoli del primo scudetto. Il calcio ha segnato la sua vita. Anche quando ha appeso gli scarpini al chiodo, l’ex campione d’Italia ha deciso di restare nell’ambiente calcistico diventando dirigente sportivo ed un apprezzato opinionista che con i suoi interventi, mai sopra le righe, spiega con precisione le dinamiche del gioco più amato dagli italiani.

Sono trascorsi oltre 30 anni da quel magico 10 maggio del 1987, quando la città partenopea festeggiava la vittoria del primo scudetto. Oggi l’impresa si è ripetuta. E Bruscolotti è decisamente emozionato.

Cosa significa per lei questo scudetto?

"Sono felice, davvero felice. Per me è come un segno di continuità. E poi è un grande piacere per la città. Anche perché è uno scudetto voluto".

Quali sono le differenze tra la scudetto vinto da calciatore e quello da tifoso?

"Entrambi sono emozionanti. Quello vinto nel 1987 mi ha provocato reazioni fortissime. È inevitabile. Ero in campo e in campo tutto diventa più forte. Indimenticabile".

Prima dell’ultima decisiva partita sentivate la pressione?

"Pressione sì, tanta pressione. Da 60 anni Napoli aspettava l’impresa. Eppure alla vigilia della partita abbiamo fatto le cose che facevamo normalmente. Ricordo, però, che per l’emozione dormii poco la notte. E così verso le 6 andai a svegliare tutti gli altri. In realtà pensavo che, come me, fossero già svegli. E invece no. Ovviamente sono volate contro di me delle 'benedizioni'" (risata, ndr).

La sera dello scudetto come avete festeggiato?

"Nulla di particolare. Ognuno per conto suo. Non abbiamo fatto niente insieme".

Maradona inarrivabile. Ma c’è stato un suo compagno di squadra forse troppo sottovalutato?

"No, nessuno. Ognuno dei miei compagni di squadra ha avuto la sua parte di merito. Per di più ricordo con grande piacere che in quella squadra c’erano tanti ragazzi di Napoli e della provincia".

Il Napoli di oggi può aprire un ciclo?

"Certo, tutto può essere. Nessuno pensava allo scudetto. Però bisogna fare attenzione perché c’è un fattore da tener conto per aprire un ciclo vincente. Bisogna capire chi resta. Non sarà facile. Non bisogna dimenticare che per alcuni calciatori ci sono richieste dall’estero. Per questo per fare una valutazione bisogna aspettare".

Una sua riflessione sulla conquista del titolo 2022-23...

"Mi colpisce la classifica, il numero di punti. Il Napoli quest'anno ha staccato tutti. E questo ha provocato l’invidia dei club del Nord".

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