Capanna finisce sotto accusa: "Lui con gli Ogm ci marcia"

L'accusa: "La sua fondazione è finanziata dalle holding dell’agricoltura biologica". Lui si difende: "Con me 7 italiani su 10, vogliono a tavola solo cibi genuini"

Capanna finisce sotto accusa:  
"Lui con gli Ogm ci marcia"

«Sono appena sceso dal trattore, ho fatto un carico di legna in vista dell’inverno. Sa, qui tra un po’ farà un gran freddo...».
Solo due giorni fa Mario Capanna era tra i lustrini della Mostra di Venezia a presentare il Grande sogno di Michele Placido; ma quando ieri ha riposto le scarpe eleganti rimettendosi finalmente gli amati scarponi di gomma, per lui è stato un sollievo. Qui, nel podere di Badia Petroia a Città di Castello, l’ex fondatore del Movimento studentesco ha realizzato il suo di Grande Sogno: diventare contadino Ogm-free. E il «mitico» Sessantotto? Acqua passata. Meglio pensare all’acqua (e al cibo) di oggi, rigorosamente privi di organismi geneticamente modificati. Sarà per questo che il bracciante Capanna la rivoluzione l’ha messa sottovuoto, nel senso che l’ha chiusa in vasetti di vetro contenenti salsa, miele, funghi e ogni ben di Dio, anzi di Bio: «Prodotti naturali. Coltivati, raccolti e confezionati con queste mani...».


La domanda gliela facciamo al telefono, quasi a tradimento: «Caro Capanna, ma è vero che la sua battaglia contro gli Ogm è tutta una manfrina perché, in realtà, la Fondazione diritti genetici da lei presieduta sarebbe finanziata da potenti holding “agro-reazionarie”?».
Capanna non si scompone e, col tono di chi la sa lunga, replica: «Scusate, ma questa sciocchezza dove l’avete letta?».
Basta cliccare sui principali motori di ricerca le parole «Mario Capanna» e «dibattito sugli Ogm», ed ecco che in rete appaiono «notizie» clamorose, del tipo: «Capanna al soldo dei professionisti anti-Ogm...».


«Visto che parliamo di Internet - spiega Capanna al Giornale - basta entrare nel sito www.fondazionedirittigenetici.org per verificare la nostra assoluta inattaccabilità e trasparenza. Beneficiamo di contributi sia pubblici sia privati, provenienti dal centrodestra quanto dal centrosinistra. Tutto ciò a dimostrazione che non siamo al servizio di nessuno, se non del cittadino e degli organismi internazionali che si avvalgono delle nostre ricerche». Ricerche che nei forum dedicati alla polemica-Ogm in tanti definiscono «a senso unico». «Assolutamente no - ribatte l’ex leader col pugno chiuso, passato dai fasti ideologici di Democrazia proletaria, a quelli decisamente più terra-terra di Democrazia agraria -. La nostra è un’authority indipendente composta da studiosi laici e cattolici che forniscono informazioni sulle conseguenze che in ogni campo provengono dagli Ogm».

L’informazione più utile? «Sette italiani su 10 sono contrari a prodotti alimentari modificati geneticamente».
Sarà che Capanna ha la fortuna di possedere un orto fai-da-te, ma se il simbolo dei «formidabili» anni della contestazione intervistasse al mercato una massaia manganellata dal caro-spesa, vedrebbe forse crollare qualche certezza. Siamo sicuri ad esempio che - nell’ipotesi gli Ogm riuscissero magari a far abbassare il prezzo di frutta e verdura - quei 7 italiani su 10 non passerebbero in blocco sul fronte pro-Ogm? «I dati in nostro possesso dicono esattamente il contrario - ribatte Capanna -. Gli italiani sarebbero disposti a spendere anche di più, pur di avere a tavola alimenti veramente genuini. Del resto la nostra specificità agroalimentare è invidiata e copiata in tutto il mondo, rinunciare ad essa per omologarci alle produzioni Ogm rappresenterebbe un suicidio culturale, ancor prima che commerciale. Ma attenzione, non siamo contrari alla modernità, anzi la nostra iniziativa è quanto di più moderno possa essere concepito. Siamo a favore della sperimentazione scienza, ma che non deve mai essere scissa dal principio di prudenza e precauzione».


Giaccone verde sdrucito, maglione nero di lana, camicia di flanella a quadri e jeans da lavoro: un abbigliamento bucolico, quello di Capanna, che ricorda la tenuta da battaglia che Super Mario usava quando lanciare uova contro le impellicciate signore milanesi colte da fregola scaligera; potesse riorganizzarli oggi quei blitz, Capanna userebbe sicuramente uova Ogm-free, formula inglese solo a pronunciarla ti senti pervaso di genuinità.Dica la verità Capanna, la politica le manca?
«Il Mario contadino di oggi non è altro che la naturale evoluzione del Capanna di ieri. Ho scoperto una nuova frontiera della politica: le biotecnologie, la clonazione, l’ingegneria genetica, gli organismi geneticamente modificati. Il nostro obiettivo è evitare che le uniche cinque multinazionali del settore assoggettino, attraverso il monopolio dei brevetti, le biotecnologie alle regole del profitto».

Le multinazionali replicano che grazie alla loro opera si può combattere la fame nel mondo. «La verità è opposta. Dovendo ricomprare ogni anno i semi geneticamente modificati e i pesticidi cui le piante resistono, i Paesi poveri si indebitano due volte».
Sta di fatto che gli Ogm sono una realtà e la mondializzazione dell’economia ci ha ormai trasformati da produttori per il consumo in consumatori per la produzione; peccato che la ditta Capanna&C si illuda di chiudere il cancello quando i buoi sono già scappati: «Bisogna sforzarsi di porre dei paletti. Per la prima volta nella storia dell’uomo la tecnica può innestare geni di specie diverse. In tempi brevissimi si possono sconvolgere equilibri che la natura ha impiegato milioni di anni a creare».

Un consiglio per Berlusconi e Franceschini?
«Suggerirei a

entrambi una parentesi di vita in campagna, condividere il valore del sudore sui campi garantirebbe risultati politici migliori. Nel peggiore dei casi potrebbero contare su pomodori, zucchine e patate sempre belli freschi».

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