RomaLa forza dei numeri, degli spazi pieni: «Vi stupiremo, saremo almeno 500mila», stima per difetto Denis Verdini. La suggestione delle parole, la potenza degli slogan ufficiali, dei messaggi che evocano: «Lamore vince sempre sullinvidia e sullodio»; «Dal governo del fare, alle Regioni del fare». Si avvicina la grande adunata del Popolo della libertà, la manifestazione capitolina in programma domani pomeriggio, e via via se ne intuiscono le sfumature, ne vengono mostrati i contorni. Ieri, in piazza San Giovanni, già si vedeva lo scheletro del palco di oltre 400 metri dove, dopo le 17, salirà e parlerà Silvio Berlusconi, attorniato dai 13 candidati del centrodestra alle regionali. Sempre ieri, allombra di quel colosso capace di velare il sole, i coordinatori del Pdl Bondi, La Russa e Verdini, accompagnati da Maurizio Gasparri e Maurizio Lupi, hanno snocciolato i dettagli della macchina organizzativa: sono pronti oltre tremila pullman, insieme con una schiera di treni speciali, traghetti e aerei. Uninvasione pacifica da ogni parte dItalia, un solletico per la memoria che subito ritrova il tappeto di folla del 2 dicembre 2006: stesso sfondo, stessa voglia di stupire.
Due i cortei in programma, con ritrovo alle 14 e partenza alle 15: il primo, dedicato ai giovani e guidato dal ministro Giorgia Meloni, si avvierà da largo dei Colli Albani; alla testa del secondo, che si muoverà dal Circo Massimo, ci sarà invece Renata Polverini con tutti i ministri. Non certo un caso, ma un segnale di vicinanza, di ottimismo in movimento: «Quanto è accaduto nel Lazio - rimarca Verdini - è stato un sopruso in piena regola. Ma noi ci saremo, proprio con il nome di Renata Polverini. Possiamo vincere in questa regione che merita un governo diverso».
«Non sarà una manifestazione contro qualcuno o qualcosa, perché non fa parte della nostra cultura - chiarisce subito dopo Bondi - piuttosto servirà per aprire una nuova fase di governo. Sarà una mobilitazione dedicata alle cose da fare e sarà una piazza commovente, perché la nostra gente crede nei valori». «All'inizio - svela La Russa - molti di noi erano scettici sulla possibilità di organizzare in solo sette giorni uniniziativa come questa. Ma è stato il presidente Berlusconi a ricordarci che il Pdl non è un meccanismo, è un popolo. Voi chiamatelo, ci ha detto, lui risponderà».
I cortei, a uno dei quali per un breve tratto potrebbe unirsi il presidente del Consiglio, dovrebbero arrivare a San Giovanni intorno alle 17. Berlusconi parlerà quasi subito, per lanciare i titoli di coda dellevento non oltre le 18.30. Questi gli orari comunicati dallorganizzazione, con in testa Marco Martinelli e Maurizio Lupi, ma è probabile che la massiccia presenza di manifestanti faccia slittare un po il programma.
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