Carlucci debutta con una commedia surreale

Tra una battuta e l’altra Anna Longhi, «storica» compagna di lavoro di Alberto Sordi, se lo coccola fosse un nipote. Lui è il giovane regista romano Marco Carlucci e negli occhi gli si legge tutta la soddisfazione, e forse ancora un po’ di incredulità, per aver coinvolto nella sua prima «vera» impresa cinematografica attori consumati e volti noti come la Longhi, Andy Luotto, Angelo Infanti, Donatella Pandimiglio, Stefano Antonucci, Claudio Insegno, Francesco Venditti, Solvy Stubing e altri ancora. Carlucci ha all’attivo una nutrita serie di corti, spot, e documentari ma il suo lungometraggio d’esordio, Il punto rosso, ha bruciato le tappe: è già stato insignito al Baff 2007 di un premio speciale per la novità della formula produttiva (si tratta di una produzione indipendente realizzata con tecnologia digitale), ha partecipato come work copy al Festival di Venezia e alla Festa di Roma nonché al Roma Film Festival e, a giudicare dagli applausi seguiti all’anteprima, promette di mantenere la rotta anche dal 25 maggio, quando uscirà nelle sale italiane. Il progetto è coraggioso: portare la qualità del lavoro audiovisivo anche al di fuori dei circuiti canonici. «Distribuiremo il film in una ventina di copie, per ora - racconta il regista -. È girato nel formato usato per la tv, è tecnicamente ruvido ma ciò che davvero conta è il progetto e il messaggio che può veicolare. Non è questione di anarchia, come qualcuno ha temuto, ma di rompere il meccanismo che impedisce a un lavoro, autoprodotto con impegno, di arrivare agli spettatori. Non chiediamo 200 sale, ne bastano poche: l’essenziale è confrontarci con il pubblico». «In Italia l’anno scorso si sono totalizzate 75 produzioni - precisa Fabrizio Sabatucci, protagonista del film -, in Germania più di 200. Credo Il punto rosso sia un bell’esempio di film making». La commedia è, all’inizio, surreale ed è affollata di attualità, dai torbidi intrecci tra politica e affari all’usura, passando per l’esproprio ai danni di un pastore «tecnologico» e del suo gregge. Viene interpretata con efficacia da esordienti come Sabatucci e da attori che, è il caso di Luotto, salutano le scene proprio con questo film («Il modo migliore per chiudere la mia carriera, un lavoro su scala ridotta ma di grande serietà»). Non è così per Anna Longhi, che dichiara di essere pronta a tornare sul set se dietro la macchina da presa sarà il «suo» Carlucci.

La sfida, in fondo, è anche quella di uscire in contemporanea con le elezioni comunali, dal momento che la storia è quella di un cabarettista che fonda un partito all’insegna dell’onestà e ingaggia una specie di guerra ai mulini a vento che, però, lascerà un segno tra la gente. Per promuovere il film, sul sito www.invisibili.net è indetto un concorso a premi.

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