"Danni da movida, 50 euro a notte"

Causa al Comune da residenti nelle 5 Vie

"Danni da movida, 50 euro a notte"
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Chiedono al Comune un risarcimento dei danni «da movida», 50 euro a notte «solo per il periodo primaverile-estivo dal maggio 2020». Sono in otto e hanno calcolato una media di 9.125 euro all'anno a testa, per un totale di 292mila euro. Pretendono «il risarcimento del danno patito a causa delle immissioni sonore provenienti dai locali presenti nelle Cinque Vie» per quattro estati durante le quali evidentemente non è bastato tenere le finestre chiuse. Otto residenti nel quartiere delle Cinque Vie hanno fatto causa al Comune e la giunta Sala nella seduta di ieri mattina ha votato la costituzione per difendersi in tribunali e negli eventuali successivi gradi di giudizio.

Il Comitato del Lazzaretto fa scuola. Il gruppo dei residenti di via Lecco e dintorni ha già una causa in corso avanzata contro Palazzo Marino, a breve si dovrebbe arrivare a sentenza. Il coordinamento contro la Malamovida aveva anticipato che altri quartieri erano pronti a ribellarsi, non solo alle Cinque Vie ma anche all'Arco della Pace la tensione è alta. L'atto di citazione degli otto residenti risale allo scorso 14 novembre. Si sono rivolti al tribunale per far accertare che «i rumori legati al fenomeno movida provenienti, specialmente in orario serale e notturno, dalle pubbliche vie e piazze del quartiere Cinque Vie superano la normale tollerabilità» è scritto nella delibera, e chiedono di ordinare al Comune, nella persona del sindaco, «di adottare tutte le efficaci, idonee e necessarie misure per ricondurre le immissioni entro i limiti e per impedire le immissioni acustiche illecite e illegittime». Per le notti insonni degli anni passati, pretendono anche un risarcimento vicino ai trecentomila euro totali.

La giunta si costituisce intanto perchè ritiene che la causa sia inammissibile, i residenti «avrebbero dovuto fare ricorso al Tar», inoltre «dovrebbero chiamare in causa i titolari degli esercizi commerciali» e il preteso risarcimento sarebbe infondato «perchè il Comune ha posto in essere una serie di atti e provvedimenti per gestire il fenomeno movida».

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