L'ultimo verbale (da 231 euro) gli è arrivato due giorni fa perchè ha osato coprire con immagini storiche di Milano - dallo stadio di San Siro alla Torre Velasca - e rendere più decorosi in una zona residenziale come piazza Piemonte i cestoni della spazzatura. Anche i turisti si facevano i selfie davanti alle paratie in legno con i disegni dei monumenti. É contro il regolamento. «Ho in concessione dal Comune i bidoni per la raccolta dei rifiuti, in un quartiere con bei palazzi mi è sembrato un segno di rispetto recintarli e abbellirli invece di lasciare una discarica a cielo aperto» si sfoga Gianni Saporito, titolare del chiringuito «Milano beverage and food» in piazza Piemonte. Ma «ogni mattina ormai mi alzo con l'ansia di ricevere una multa» ammette. Ha preso in gestione il chiosco lo scorso 5 novembre e da allora ha ricevuto almeno undici controlli della polizia locale e oltre diecimila euro di sanzioni, ieri si è rivolto a un avvocato per presentare ricorso. E sì che la gente della zona lo ringrazia, col suo arrivo ha sfrattato irregolari e prostitute dalle panchine, per quarant'anni il vecchio chiosco (abusivo) è stato un ritrovo di balordi.
«Una signora giorni fa mi ha abbracciato perchè prima aspettava alzata la figlia la sera tardi finchè non tornava a casa, adesso va a dormire tranquilla alle 22 perchè sa che la piazza è illuminata e frequentata da bella gente» racconta. Illuminata, da qualche settimana, un po' meno. Saporito aveva appeso delle lucine su un albero per ravvivare il locale. «Ne vedo ovunque, anche in locali a duecento metri da qui, e non ho piantato chiodi, le avevo solo arrotolate» spiega. Ma è scattato il multone e l'ordine di smontare le luci. Racconta che un gruppo di anziani è tornato a sedersi sulle panchine dopo sei anni, «si sono pure fatti le foto, dicono che prima del mio arrivo era impossibile, bisognava girare alla larga. Uno di loro mi ha detto solo che erano scomode per le loro stanche ossa». Una battuta? «Ho messo dei cuscini sulle panchine, a disposizione di tutti, non c'è nessun obbligo di consumazione». E di nuovo, sanzione. Idem per aver messo cuscini anche sulla statua «Le Tre Grazie» di Salvatore Fiume. «Li ho rimossi, ma il risultato è che la gente si va di nuovo a sedere con i bicchieri e ci mette sopra i piedi, prima la statua era più tutelata».
Il nuovo pomo della discordia è un wc chimico offerto alla clientela. Il chiringuito è aperto dalle otto del mattino a mezzanotte, la sera è diventato un ritrovo della «Milano bene», prima ci dormivano gli sbandati e se il titolare non pretendeva un grazie dal Comune per aver riqualificato la piazza, neanche si immaginava di essere tartassato. Anzi, vorrebbe adottare il verde e contribuire al restyling, «vorrei mettere luci crepuscolari e curare a mie spese le dodici piante e il pino centrale. In altri Paesi questo spirito di iniziativa sarebbe apprezzato, qui mi sento un ricercato. Mi stanno smontando pezzo per pezzo i tentativi di recupero. Ma pure i vigili della zona hanno ammesso che da mesi sono finite le chiamate di protesta ogni sera per schiamazzi, molestie, bottiglie rotte, immigrati che defecano per strada».
Per il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Francesco Rocca è «assurdo non valorizzare le realtà virtuose che tentano a proprie spese i migliorare delle situazioni di degrado. In questo caso parliamo di un quartiere residenziale, appena ha avviato l'attività ha dovuto scontrarsi con senzatetto molesti e con forti problemi psichici. Nella totale assenza dell'amministrazione ha affrontato le problematiche della piazza e grazie alla sua attività ha migliorato l'area.
E potrebbe migliorare ancora l'arredo urbano, luci attrattive. Dovrebbe prevalere il buonsenso e purtroppo non è così», Rocca chiede al Comune di «rendere più chiare e snelle le procedure per realtà come queste, gestire da famiglie milanese, che arricchiscono la città».
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