Tour, spettacolo sulle strade bianche: Pogacar attacca ma in volata vince Turgis

La prima tappa del Tour con ampi tratti di sterrato non ha certo deluso gli appassionati. In un mare di polvere attacca la maglia gialla ma a spuntarla sono i fuggitivi, con il francese che vince in volata

Fonte: Twitter (@LeTour)
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L’ultima tappa prima della giornata di sosta del Tour ha sicuramente affascinato i tanti appassionati del ciclismo di una volta. Per la prima volta la Grande Boucle imita il ciclismo tricolore introducendo parecchi tratti di sterrato e lo spettacolo certo non è mancato. Tra salite pesanti, grandi pietre, tanta polvere e ghiaia, si sono visti alcuni attacchi importanti della maglia gialla Tadej Pogacar, che ha messo in crisi sia Evenepoel che Roglic. Alla fine, però, l’azione del belga Stuyven è ripresa nel finale e in volata la spunta il francese Anthony Turgis. Martedì il Tour inizierà a spostarsi verso i Pirenei ma, per ora, meglio godersi la sosta: prima di arrivare a Nizza ci sarà ancora tanto da pedalare.

Tanti attacchi sulle strade bianche

La nona tappa del Tour 2024, la prima caratterizzata da tratti di strade bianche, ci mette davvero poco prima di entrare nel vivo: partono subito attacchi, incluso quello portato da Kristoff, Campenaerts ed il solito Abrahamsen. Bissegger prova una nuova azione, seguito poco dopo da Healy e Küng ma né il loro attacco né quello guidato dal francese Lapeira riescono ad accumulare più di una decina di secondi di vantaggio. Qualche sopracciglio sollevato nel gruppo quando il campione del Belgio Anaud De Lie prova a riportarsi sulla fuga: in una tappa come questa potrebbe essere molto pericoloso. Ci prova anche Mark Cavendish ma questi tentativi non hanno successo grazie al lavoro della Movistar che si ripete pochi chilometri dopo, quando a provare un’azione è Mathieu van der Poel. La fuga viene recuperata ancora prima dell’inizio del primo settore sterrato, Bligny à Bergères, un tratto di due chilometri con un inizio da prendere con le molle. Tra forature, cadute e problemi meccanici, nessuno ha voglia di prendere alla leggera questo sterrato.

Tour tappa 9 strade bianche
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Il gruppo si disintegra sia nel primo settore che nel trasferimento verso la seconda sezione di strade bianche: il gruppetto di testa ha circa 12” su Healy e Pidcock che hanno accumulato circa un minuto di vantaggio nei confronti di De Lie. Il gruppo maglia gialla è indietro di altri due minuti: non abbastanza da stravolgere la generale ma comunque una situazione abbastanza scomoda che la pioggia potrebbe rendere ancora più complicata. Il secondo settore di sterrato, la Côte de Baroville, vede prima Pidcock, Healy e Powless riportarsi sul gruppo di testa ma poco dopo, quando la strada inizia a salire, Romo e Lazkano impongono un ritmo infernale. La salita è talmente brutale che diversi atleti, da Mikel Landa a Wout Van Aert, sono addirittura costretti a scendere dalla bici e salire a piedi. A 120 chilometri dalla fine il gruppo è disintegrato ed il ciclista di punta ad aver sofferto di questa frantumazione è sicuramente Primoz Roglic: il suo gruppetto ha circa 2’19” di ritardo dai fuggitivi ma continua a tenere a circa 30 secondi la maglia gialla, circondata dai suoi gregari. Il compito della Bora-Hansgrohe sarà di riportarsi sotto nei 20 chilometri che separano dal prossimo settore sterrato.

Tour tappa 9 Ballerini Bardet
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Pogacar attacca, Evenepoel c’è

A dare una mano a Roglic nel riportarsi sotto ci sono diversi altri ciclisti non banali, dalla maglia verde Girmay a Wout van Aert e Mikel Landa, fino a Bettiol e Philipsen: il traguardo volante arriva ma nessuno sembra interessato, quindi i 20 punti vanno ad Anthony Turgis, con gli altri a spartirsi il resto del bottino. Roglic si ricongiunge al gruppo della maglia gialla e la cosa non sembra dispiacere molto alla Uae, che avrà qualcuno a dare una mano nel gestire la situazione. A 110 chilometri dall’arrivo, il vantaggio della fuga è di 1’37” ma, dopo un paio di attacchi da parte di Van der Poel ed Abrahamsen, il peloton si dà una calmata preparandosi al prossimo tratto di strade bianche. Sul terzo settore, quello di Hautes Forets, la Uae Team Emirates mette un cambio di ritmo importante: Primoz Roglic perde ancora contatto ma è veloce nel riportarsi sotto. Problemi meccanici per Vingegaard, che prende al volo la bici del compagno di squadra Tratnik per rimanere a contatto col gruppo.

Tour tappa 9 Pogacar attacco
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Con Soler e Wellens che spingono forte per Pogacar, anche Philipsen è costretto a cambiare bici, confermando quanto possano essere insidiose le strade bianche. Se i dieci fuggitivi hanno poco più di un minuto di vantaggio, la maglia gialla approfitta di una discesa per portare un attacco importante. Evenepoel, Laporte e Jorgenson sono pronti a rispondere ma l’azione di Pogacar è comunque un chiaro segnale lanciato ai rivali. La salita sulla Côte de Chacenay è sterrata ma molto ripida, oltre il 9% di pendenza, ma in cima al gruppo ci sono tutti i top 4, con Van Aert, Jorgenson e Laporte che s’impegnano a fondo per il danese. Lo sterrato finisce proprio su una delle rampe più dure di questa tappa, al 18,5%: è propro qui che Remco Evenepoel lancia il suo attacco, marcato stretto da Pogacar e Vingegaard, mentre Roglic perde ancora terreno. Il trio collabora bene, tranne quando tocca al danese dare il cambio: evidentemente sta pagando lo sforzo più del previsto. Se Roglic deve recuperare una trentina di secondi, Pogacar, Evenepoel e Vingegaard riescono a riprendere il gruppo. La prospettiva di doversela vedere con gente del genere convince Gee, Healy, Pidcock e Lutsenko a provare un’azione solitaria e guadagnare un buon margine.

Tanta selezione, Pogacar attacca

A 70 chilometri dall’arrivo, i fuggitivi arrivano sul Plateau de la Côte des Bar, il sesto tratto di strade bianche, con gli uomini di classifica che sembrano voler puntare ad allungare sui rivali. Il peloton si fraziona ulteriormente grazie all’azione di Wellens e degli altri della Uae ma Mathieu van der Poel sembra in forma e potrebbe lanciare un attacco a breve. Strano che Vingegaard non abbia ancora cambiato la bici che ha preso in prestito da Tratnik. Quando si arriva sul settimo settore di strade bianche, Remco Evenepoel ha qualche problema ma è aiutato dai suoi gregari a tornare nel gruppo mentre Van Aert continua a dare una mano a Vingegaard. Il campione europeo dello sterrato Stuyven prova un’azione solitaria ma è presto riassorbito dai fuggitivi. A 50 chilometri dall’arrivo brutta caduta di Vlasov in un settore molto roccioso: il ciclista sembra un po’ stordito e, appena possibile, sarà controllato dalla vettura medica. L’ottavo settore di sterrato, quello di Briel-sur-Barse è molto duro e pieno di rocce grandi ma Javier Romo è ancora vivace e prova ad accelerare.

Tour tappa 9 Pogacar Van Aert
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Vingegaard sbaglia la traiettoria e rischia di finire a terra. Alle loro spalle, Van der Poel è sempre più vicino alla testa del peloton. Se la fuga ha ancora un minuto di vantaggio, Van der Poel, Girmay, Gaudu e Matthews provano un’azione importante per riprendere il gruppo di testa, sponsorizzata dalle squadre dei Big Four mentre si fanno largo anche la Bahrain e la Lidl-Trek, forse per dare una mano a Bilbao e Ciccone. Sulla Ru de Paradis il cambio di ritmo negli inseguitori è netto; a 30 chilometri dall’arrivo il gruppetto Van der Poel ha rosicchiato altri 20 secondi alla fuga mentre l’attenzione fa al decimo settore di strade bianche che renderanno questo finale indecifrabile. All’inizio dell’undicesimo tratto di strade bianche, quello di Verrières, gli inseguitori hanno 51 secondi da recuperare sulla fuga ma il peloton non è lontanissimo, a 1’47” dalla testa. Ben Healy lancia un attacco ma nonostante ci sia tanta ghiaia, Van Aert e Politt riescono a rispondere ma è solo l’antipasto prima dell’attacco di Pogacar, cui solo Vingegaard riesce a rispondere.

Tour tappa 9 Pogacar Evenepoel
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Grande battaglia, vince Turgis

All’inizio del penultimo settore di strade bianche, Jorgenson e Laporte non possono far altro per aiutare Vingegaard: ancora peggiore la situazione di Evenepoel, non così brillante come qualche chilometro fa. La maglia gialla continua a spingere per allungare nei confronti di Evenepoel e Roglic, che stanno perdendo parecchio terreno. Pogacar si siede per farsi recuperare ma sta solo risparmiando energie per il prossimo attacco, magari durante l’ultimo tratto di sterrato. Stuyven e Lutsenko provano un attacco tra i fuggitivi, seguiti da Abrahamson e Bilbao nel peloton mentre poi tocca a Gee e Pidcock a tentare l’attacco finale. Stuyven sembra averne più di tutti e, dopo aver recuperato i due fuggitivi, se ne va per conto suo a 10 chilometri dall’arrivo. Sull’ultimo sterrato di Saint-Parres-aux-Tertres, il belga ha 8 secondi di vantaggio mentre nel gruppo c’è ancora un nuovo attacco di Pogacar, seguito da Vingegaard: Evenepoel è messo meglio e riesce a rispondere a tono.

Tour tappa 9 Stuyven
Fonte: Twitter (@LeTour)

L’ultimo attacco di Pogacar vede la maglia gialla staccare un attimo Vingegaard ma alla fine dell’ultimo sterrato la situazione è più o meno stabile. A cinque chilometri dall’arrivo, grosso respiro di sollievo per gli uomini di classifica, a partire da Roglic, che ha vissuto l’ennesima giornata complicata. Gli ultimi chilometri sull’asfalto vedono il vantaggio di Stuyven stabile attorno ai 9 secondi ma alla fine il belga non ne ha davvero più per rispondere all’attacco di Healy e Gee, che cercano di riportarsi in fretta sul leader. Ad un chilometro dalla fine, Lutsenko prova un’azione anticipata ma viene bruciato ancora da Healy, che parte a 700 metri dal traguardo. L’irlandese, però, viene beffato dallo scatto di Anthony Turgis, che trova la spallata giusta per portarsi a casa la nona tappa. A regolare gli inseguitori la maglia verde Girmay, che allunga ulteriormente sui rivali.

La classifica

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La tappa di martedì

Dopo la giornata di pausa ad Orleans, la carovana del Tour inizia la lunga marcia verso i Pirenei con una tappa piuttosto atipica. Stranamente non c’è nemmeno un GpM ma questo non vuol dire che non mancheranno le insidie per gli uomini di classifica. Le strade che portano a Saint-Amand-Montrond sono soggette al vento laterale e ai rischi dovuti alla formazione dei ventagli.

Tour 2024 tappa 10 altimetria
Fonte: ASO

Ancora presto per fare previsioni ma se il vento dovesse essere sostenuto, gli ultimi 30 chilometri prima dell’arrivo potrebbero vedere qualcosa di simile a quanto successo

nel 2013, quando il forte vento laterale frammentò il peloton, facendo perdere parecchi secondi ai leader della generale. Allora vinse Mark Cavendish: nonostante siano passati 11 anni, rimane uno tra i favoriti.

Tour 2024 tappa 10 planimetria
Fonte: ASO

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